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unifgateneofoggia copyLo strumento approvato da Senato e CdAmolta importanza alla cosiddetta “Terza missione”.
Definiti indirizzi e orientamenti fino al 2017, fissate le responsabilità politiche e gestionali di ciascuna attività: un lavoro durato mesi,
svolto da un team composto da diversi Delegati e coordinato dal Rettore.
L'Università di Foggia si è dotata del Piano strategico di Ateneo 2015/17, strumento di indirizzo politico e didattico che sostanzialmente rappresenta la rotta che l'istituzione seguirà per i prossimi tre anni. Con l'approvazione in Senato accademico prima e in Consiglio di amministrazione poi, il Piano strategico di Ateneo rappresenta adesso il riferimento normativo a cui ispirare il consolidamento e la crescita dell'Università di Foggia. «Un lavoro molto duro – ha commentato il Rettore, prof. Maurizio Ricci – che ha tenuto conto delle indicazioni del MIUR ma anche del quadro socio-economico del Paese e in particolare della Capitanata, elementi da cui non possiamo prescindere se vogliamo che l'Università agisca all'interno di un quadro complessivo e non di una realtà isolata». La prima parte del Piano contiene il cosiddetto “bilancio sociale”, documento che fornisce indicazioni aggiornate su temi di interesse per gli eventuali stakeholder dell'Ateneo: in sostanza il bilancio sociale misura l’impatto dell’Università di Foggia rispetto alla propria popolazione studentesca ma anche rispetto alle famiglie, alle imprese e alla vita economica e sociale del proprio bacino di utenza. Ovvero la “Terza missione” indicata ed evocata a più riprese dal MIUR, che attribuisce allo sviluppo di questa interazione tra accademia e società molta parte del futuro delle Università italiane. Per il resto il Piano strategico di Ateneo non si limita ad elencare obiettivi e traguardi che l’Università di Foggia intende conseguire nel triennio 2015/17, piuttosto definisce le azioni da intraprendere e le responsabilità politiche e gestionali di ciascuna attività. Il documento restituisce la sintesi di una complessa attività coordinata dal Rettore prof. Maurizio Ricci coadiuvato da diversi Delegati. «A guidare la redazione di questo Piano strategico è stata la volontà di programmare linee di indirizzo coerenti con la nostra missione e soprattutto con le risorse disponibili – ha aggiunto la prof.ssa Barbara Cafarelli, Delegato alla Statistica per la programmazione e la valutazione della qualità – prevedendo risultati intermedi verificabili e misurabili. Il Piano strategico assume il ruolo fondamentale di riferimento per tutto l'agire della nostra Università, la sfida che vogliamo vincere è una sfida importante che pone al centro gli studenti, la ricerca e la valorizzazione delle persone». Il Piano rappresenta inoltre la sintesi di un complesso processo che, partendo dall’analisi SWOT sul contesto esterno ed interno all’Università di Foggia, ha tradotto gli obiettivi definiti dall’organo di indirizzo politico amministrativo in azioni positive. Nel Piano si conferma l’impegno per una didattica innovativa, con una forte attenzione alla dimensione internazionale e un particolare impegno in favore dell’inserimento dei laureati nel mondo del lavoro. «La qualità della didattica – riferisce il prof. Pier Paolo Limone, Delegato alla Didattica e all'E-Learnig – rappresenta una prerogativa da cui non possiamo prescindere. Non potendo vincere la scommessa del futuro sul piano delle offerte territoriali e delle possibilità di impiego post laurea, siamo costretti a impostare la nostra didattica in maniera seria e soprattutto innovativa in modo da attrarre sempre più iscritti e formare sempre meglio i nostri studenti. Molto più che una sfida, una necessità». Per quanto attiene la ricerca scientifica, l’Università di Foggia intende investire sui punti di forza che le hanno consentito di raggiungere la 12esima posizione fra gli Atenei italiani di medie dimensioni (quelli che superano le 10.000 unità come popolazione studentesca). Questo investimento richiede uno sforzo consistente e nuove modalità organizzative improntate a una gestione efficiente ed efficace delle attività amministrative e gestionali dell'Ateneo: in tal senso il programma appena approvato è solo il primo passo di un processo che sarà attentamente monitorato e valutato mediante indicatori quali-quantitativi. «I larghi spazi di autonomia attribuiti dal legislatore e l’innescarsi di fenomeni competitivi sempre più forti tra gli Atenei nell’assegnazione delle risorse si accompagnano alla responsabilizzazione sui risultati raggiunti, anche in termini di efficacia (qualitativa e quantitativa), di efficienza e di economicità – conclude il prof. Mauro Romano, Delegato alle Poltiche di bilancio e controllo di gestione –. Obiettivi e risultati devono essere formalizzati attraverso la pianificazione strategica e, in una logica di accountability, devono essere comunicati ai portatori di interessi. Il Piano strategico rappresenta anche un patto sociale tra l’Ateneo e il suo territorio di riferimento: i percorsi di eccellenza formativa che l’Ateneo propone nel presente e pianifica per il futuro costituiscono una risorsa strategica per lo sviluppo economico e produttivo del territorio oltre che uno strumento di attrazione di risorse economiche, umane, progettuali e scientifiche. In questo senso, l’Università di Foggia, per il triennio 2015/17, si pone come crocevia di formazione dei giovani, spazio accreditato di incontro e dialogo tra le generazioni, laboratorio di confronto tra culture diverse aperte alle dinamiche internazionali».

Davide Grittani