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unifgateneofoggia copyCardiochirurgia, Chirurgia vascolare e Stroke Unit.
Per migliorare e potenziare la qualità dell'assistenza, il Rettore chiede il coinvolgimento di Regione, Enti locali, Associazioni datoriali e sindacali, Ordini professionali al fine di concorrere alla realizzazione dello stesso obiettivo.
«Fa piacere che la questione alimenti i dibattiti dei giornali, ma adesso è necessario costituire un fronte comune se non si vuol rischiare di trovarci di fronte a un'altra questione irrisolta della Capitanata. Siamo stati i primi a porre il problema all'opinione pubblica, ma non possiamo restare da soli, specie se alla base di queste istanze ci sono diritti imprescindibili ed essenziali: quali il diritto alla salute e alla qualità dell'assistenza sanitaria».
Senz’altro sinceri e apprezzabili gli interessamenti delle istituzioni locali, all'indomani della questione posta dall'Università di Foggia: dotare l'Azienda mista ospedaliero universitaria Ospedali Riuniti di Foggia di una Struttura di Cardiochirurgia, di una Struttura di Chirurgia vascolare e di una Stroke Unit specializzata nella cura e nella prevenzione delle patologie cerebrovascolari. Ciononostante, non si intravede ancora un percorso certo e definito per la realizzazione di tutte le strutture indicate.
Il Rettore dell'Università di Foggia, prof. Maurizio Ricci, torna dunque sull'argomento, sollecitando il pieno coinvolgimento del territorio finalizzato alla condivisione strategica di un obiettivo che gioverebbe alla tutela della salute dell’intera collettività. Un nuovo appello – pienamente condiviso con il Direttore generale dell'Azienda mista ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti, dott. Antonio Pedota, sulla cui alta e responsabile professionalità e sul cui ineludibile apporto il Rettore fa molto affidamento – in cui si rinnova rinnova la necessità di dare finalmente concretezza a un dibattito sociale che, senza adeguate prese di posizione e provvedimenti politici all'altezza, rischia di diventare una questione irrisolta della Capitanata.
«Fa molto piacere – argomenta il Rettore dell'Università di Foggia, prof. Maurizio Ricci – che la questione alimenti i dibattiti dei giornali, segnatamente quelli della Gazzetta del Mezzogiorno che, nei giorni scorsi, in un fondo a firma del capo della redazione di Foggia, dott. Filippo Santigliano, ha evidenziato come si tratti di un problema particolarmente rilevante. Tuttavia, proprio perché forti di questa innegabile presa di coscienza collettiva, adesso è necessario costituire un fronte realmente comune, se non si vuol rischiare di trovarci di fronte a un'altra questione “sospesa” e irrisolta della Capitanata. Siamo stati i primi a porre il problema all'opinione pubblica, ma non possiamo restare da soli, specie se alla base di queste istanze ci sono diritti imprescindibili ed essenziali: quali il diritto alla salute e alla qualità dell'assistenza sanitaria. Le istituzioni di una Struttura di Cardiochirurgia, di una Struttura di Chirurgia vascolare e di una Stroke Unit godono del conforto legislativo in materia di impianto di nuove unità operative nei Policlinici, poiché rispondono a un'oggettiva e sempre più crescente domanda assistenziale. Né, lo dico da uomo e da cittadino, è ancora possibile tollerare che i pazienti siano costretti a rivolgersi altrove per ricevere quelli che, nella sanità moderna, sono ritenuti servizi assistenziali essenziali. Peraltro, tutto ciò è pienamente in linea con gli obiettivi del neodirettore generale, così come definito anche nell'Atto aziendale degli Ospedali Riuniti di prossima emanazione. Il riferimento è alla Stroke Unit, la cui concreta realizzazione è prevista a breve; alla struttura di Chirurgia vascolare, traguardo su cui so che sta lavorando molto alacremente il dott. Pedota insieme con il direttore amministrativo, dott. Michele Ametta, e la direttrice sanitaria, dott.ssa Laura Moffa; e alla Struttura di Cardiochirurgia, la cui attivazione appare tuttavia al momento la più complessa (per quest’ultima Struttura l'Università di Foggia ha già, da otto anni, nel proprio organico un professore di cardiochirurgo, costretto a prestare la sua attività professionale fuori regione proprio a causa dell'assenza di un'Unità di Cardiochirurgia presso gli Ospedali Riuniti; NdR)».
Nei prossimi giorni, l'Università di Foggia si confronterà operativamente con Comune e Provincia di Foggia, Camera di Commercio di Foggia, forze sociali, Ordini professionali e innanzi tutto con la Regione Puglia, che è il primo interlocutore ufficiale in materia di assistenza sanitaria e che si occuperà dell'istanza rivolta ormai da oltre un anno dall'Ateneo. Il fine è quello di organizzare una sollecitazione che provenga da una pluralità di soggetti istituzionali e rappresentanti del territorio, con l’obiettivo comune di realizzare l'apertura delle tre nuove strutture che dovrebbero arricchire la qualità assistenziale dell'Azienda mista Ospedali Riuniti di Foggia. Della questione e di questo ennesimo appello dell'Università di Foggia nei prossimi giorni saranno formalmente investiti i due Assessori della Regione Puglia, ovvero l'Assessore al Bilancio, dott. Raffaele Piemontese, e l'Assessore alle Politiche agricole, dott. Leonardo Di Gioia. «Non solo. L'obiettivo a brevissimo è interloquire, non appena sarà possibile, direttamente con il Presidente della Regione Puglia, nonché Assessore alla Sanità, dott. Michele Emiliano – aggiunge il Rettore dell'Università di Foggia –, che so essere persona estremamente sensibile ai problemi della gente e, soprattutto, alle tematiche di natura socio-assistenziale. Nella sensibilità collettiva, ritengo personalmente, è imprescindibile che germogli e si imponga l’idea di una battaglia di Ateneo intesa come mobilitazione e rivendicazione sociale. In questa dura e al contempo delicata mobilitazione, lo ribadisco, non possiamo essere lasciati soli, ma abbiamo bisogno di alleanze a favore della collettività e della Capitanata. Sotto questo profilo è anche necessario ridurre il costo della mobilità passiva: le risorse finanziarie recuperate devono essere spese per potenziare la qualità e l'efficienza della sanità a livello provinciale. Si presenta concretamente a Foggia e alla Capitanata l’occasione di “fare sistema”. Bene: noi ci siamo».