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teatro mediterraneoAttiVisti foggiani e FoggiAttiVa chiedono chiarimenti al sindaco di Foggia, Franco Landella. Dopo le dichiarazioni dell’assessore alla cultura, Anna Paola Giuliani, i meetup si chiedono perchè non è stato fatto nulla negli ultimi due anni per “salvare” un progetto che poteva dare molto ad una città, come Foggia, che ha bisogno di cultura, lavoro e spazi per la creatività dei cittadini, dato che la Regione Puglia ha destinato molti milioni di euro per la cultura durante il governo Vendola.
Vogliamo ricordare che il sindaco Franco Landella, nella passata amministrazione, sedeva tra banchi dell’opposizione.
Durante la campagna elettorale delle amministrative del 2014, sollevò in più occasioni il problema del Laboratorio urbano che doveva sorgere nel complesso dell’ex piscina di Via Galliani.
I video dei suoi interventi, reperibili su internet, sono datati maggio/giugno 2014, e già si parlava di “revoca”.
Ecco il video de “Il Mattino di Foggia”, in cui l’attuale sindaco Franco Landella, allora consigliere uscente di opposizione, visitava con i giornalisti la struttura dell’ex piscina adiacente il teatro del mediterraneo: https://www.youtube.com/watch?v=e_7TXYORoHE
Intendiamo chiarire e precisare che il progetto del laboratorio urbano “Foggia attiva” non ha nulla a che vedere con il meetup “FoggiAttiVa”.
Come mai l’attuale sindaco di Foggia e allora personaggio che si presentava come candidato ad amministrare una città, parlava già di definanziamento/revoca? Perchè una volta eletto non ha fatto nulla per recuperare il progetto? 
Ma tra i consiglieri eletti nel 2014, di maggioranza e minoranza, non c’era nessuno preparato sui fondi strutturali, conosciuti anche come fondi europei, strumento indispensabile per i progetti dei laboratori urbani di tutta la Puglia?
L’attuale amministrazione, dalla sua elezione, ha mai messo nell’ordine del giorno di un consiglio comunale la discussione circa una possibile soluzione al problema?
L’unica delibera disposta da questa amministrazione è la n. 5 del 28 Gennaio 2016 in cui si nominava il dirigente Dicesare quale responsabile unico del procedimento del laboratorio urbano.
La passata amministrazione ha fatto ben sedici determine nel 2009, nove nel 2010 e una nel 2011 ed in queste determine, come ovvio c’era l’approvazione del progetto.
Dal 2011 in poi, sia l’amministrazione Mongelli che quella Landella, non hanno aperto bocca e non hanno avuto alcun pensiero sulla risoluzione di una patata bollente che ci costerà quasi mezzo milione di euro, e che crediamo non debbano pagare i cittadini ma i diretti responsabili della tecnostruttura, per la responsabilità professionale, e gli eletti delle ultime due amministrazioni per responsabilità politica verso tutta la città.
Visto che non c’è stata alcuna risposta da parte della passata amministrazione, dopo le dichiarazioni dell’assessore alla cultura, Anna Paola
Giuliani, ricordiamo a tutti i cittadini che tra le personalità politiche della giunta Mongelli prima, e del Governo regionale Emilano ora, spicca la figura di Raffaele Piemontese il cui aveva un ruolo di presidente del consiglio comunale nella passata legislatura, mentre ora è assessore al bilancio e alle politiche giovanili nel governo regionale pugliese. 
Un attivista, durante la presentazione del “Parco in città” di Parco San Felice, chiese all’assessore Piemontese, se si stesse facendo qualcosa per salvare un progetto importante come quello del laboratorio urbano.
Possibile che un assessore regionale del PD, come Raffaele Piemontese, sia riuscito solo a far attuare una revoca dei fondi?
Come mai i diretti interessati della passata amministrazione non hanno risposto all’attuale amministrazione dopo le dichiarazioni dell’assessore alla cultura del comune di Foggia?
Ricordiamo che sia la passata amministrazione che quella attuale hanno le stesse responsabilità, in quanto l’amministrazione Mongelli ha autorizzato il progetto del laboratorio urbano e l’attuale amministrazione ha avuto ben due anni per venirne a capo e farlo partire.
Non è possibile che i cittadini debbano pagare gli errori della politica e della classe dirigente che pensa ancora di poter amministrare una città in cui si respira malumore per disservizi e degrado.