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Spettacolo - Cinema - Arte - Cultura

foggiafilmfestivalEdizione da record, domani si chiude in bellezza con la proclamazione dei vincitori da parte del presidente di giuria Sergio Rubini.
La grande soddisfazione del Direttore artistico: "Una risposta così importante forse non ce l'aspettavamo nemmeno noi, la città ha dato un segnale davvero straordinario:
sono tutti stufi di cronaca e di fattacci, la gente vuol ricominciare a sognare".
Intanto attribuito un Premio alla carriera a Cosimo Cinieri per il suo irripetibile trasformismo.
Una edizione da record, la quarta del Foggia Film Festival organizzato dalla Bottega dell'Attore - Teatro Studio Dauno diretta da Pino Bruno e Maurizia Pavarini. Una edizione che per spettatori, studenti, addetti ai lavori, pubblico venuto da fuori (mercoledì scorso addirittura un autobus appositamente organizzato da Salerno) e giornalisti rappresenterà il vero punto da cui partire per l'allestimento del FFF 2015. "Una risposta così importante forse non ce l'aspettavamo nemmeno noi, la città ha dato un segnale davvero straordinario: siamo tutti stufi di cronaca e di fattacci, la gente vuol ricominciare a sognare andando al cinema e a teatro. Noi siamo orgogliosi di far parte di questa offerta culturale, ci mettiamo a disposizione della città e della comunità foggiano che meritano certamente una diversa considerazione". Con queste parole il direttore artistico del FFF Pino Bruno ha cominciato a trarre un po' il bilancio di questa quarta edizione del FFF, che passerà agli archivi certamente come l'edizione che ha portato a Foggia nel giro di pochi giorni Andrea Osvart, Lorenza Indovina, Gianni Bongioanni, Ida Di Benedetto, Edoardo Wenspeare, Cosimo Cinieri e domani sera anche il presidente della giuria Sergio Rubini, ma che soprattutto ha portato a Foggia oltre 70 visioni di qualità davvero apprezzabile e in alcuni casi di qualità eccellente.
Mercoledì scorso, 26 novembre, è stato attribuito a Cosimo Cinieri un Premio alla carriera per "l'impegno civile - recita la motivazione della giuria - tra letteratura, cinema e teatro, che ha contribuito ad elevare il senso critico degli spettatori, e a incidere a suo modo sulle vicende storiche e sociali nel contesto italiano e oltre. Il tutto grazie alla sua poliedricità attoriale caratterizzata da trasfigurazioni uniche e irripetibili".
Domani sera, si diceva, il gran finale con l'attore e regista Sergio Rubini che tra le altre cose parlerà del suo film dal titolo "Mi rifaccio vivo", con un cast davvero molto brillante e una storia molto in linea coi tempi e con l'umore del Paese. Una commedia come sempre molto riflessiva, mai banale e assolutamente armonizzata tra personaggi e ruoli per loro riservati. Rubini a Foggia premierà le opere in concorso nelle varie sezioni, ma soprattutto - amico personale del direttore artistico Pino Bruno - sancirà la piena riuscita di una manifestazione che testimonia ancora una volta come non servano solo i soldi per fare cultura ma che vadano salvaguardate soprattutto le idee.