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unifgateneofoggia copyCaddeddi sul Tellaro: una villa tardoromana in Sicilia e i suoi mosaici.
Scavi canadesi a Punta Secca (‘Kaukana’) (RG): pranzare con i morti nella Sicilia della prima età bizantina

Mercoledì 29 aprile 2015, alle ore 10.30 e alle ore 14.30, presso l'aula 4 del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli studi di Foggia (Via Arpi n.176 – Foggia) si terranno due seminari rispettivamente sui temi: "Caddeddi sul Tellaro: una villa tardoromana in Sicilia e i suoi mosaici" e "Scavi canadesi a Punta Secca ("Kaukana") (RG): pranzare con i morti nella Sicilia della prima età bizantina".

Gli incontri, organizzati nell'ambito delle attività didattiche del Dottorato di "Storia e Archeologia Globale dei paesaggi" e del Progetto PRIN "Storia e Archeologia dei paesaggi rurali in Italia fra Tardoantico e Medioevo" saranno tenuti dal Prof. R.J.A.Wilson dell'University of British Columbia.

RJA Wilson è professore di archeologia dell'impero romano e direttore del Centro per lo Studio della Sicilia antica presso l'Università della British Columbia. Ha conseguito un MA Oxford e D.Phil. e ha insegnato presso le università di Dublino e Nottingham prima di trasferirsi a Vancouver nel 2006. Autore di numerose pubblicazioni, tra le aree di maggiore interesse scientifico si segnalano gli studi su l'archeologia romana e la Sicilia bizantina, l'archeologia e la storia dei Greci occidentali, l'Impero Romano d'Occidente e l'arte e l'architettura romana.

Caddeddi sul Tellaro: una villa tardoromana in Sicilia e i suoi mosaici
La villa romana in contrada Caddeddi sul fiume Tellaro, presso Noto nella Sicilia sud-orientale, fu scoperta casualmente nell’anno 1971. Sebbene note brevi sono state pubblicate sulla villa e i suoi pavimenti musivi, e il sito è stato notato en passant in diversi saggi generali sulle ville tardo-romane, la villa e i suoi mosaici rimangono inediti in profondità. I pavimenti sono stati creati probabilmente nel terzo quarto del quarto secolo d.C., e quindi appartengono a una generazione più tarda in rispetto ai mosaici della Villa Casale di Piazza Armerina. Questa relazione presenterà una discussione dell’iconografia dei tre mosaici principali a Caddeddi – una scena mitologica (il riscatto del corpo di Ettore); un pavimento che presenta un ritratto di Bacco al centro e panelli circostanti con satiri e menadi; e un quadro pieno di azione che rappresenta la caccia di belve, dove sono stati presentati molti episodi che trovano paralleli nei mosaici di Piazza Armerina. La relazione metterà i mosaici di Caddeddi nel loro contesto mediterraneo, citando comparanda nell’Africa di nord, e conclude che, sebbene non è possibile di trovare lì paralleli per tutti i disegni, i mosaici di Caddeddi, come quelli di Piazza Armerina, sono stati fatti da artigiani africani, quasi certamente con sede a Cartagine.

Scavi canadesi a Punta Secca (‘Kaukana’) (RG): Pranzare con i morti nella Sicilia della prima età bizantina
In questa relazione vengono descritti i risultati degli scavi archeologici dell’Università della British Columbia in Sicilia fra 2008 e 2010 a Punta Secca (RG), conosciuta da milioni di italiani come la casa del commissario Salvo Montalbano. Un villaggio tardo antico e della prima età bizantina è stato in parte scavato negli anni ’60 e ’70 da Paola Pelagatti e da lei identificato con la Kaukana delle fonti antiche, luogo da dove Belisario partì per la conquista dell’Africa nel 533 d.C.. L’obiettivo del nuovo scavo era quello di focalizzare l’attenzione su un edificio, una casa, ed esaminare nel dettaglio le sue fasi costruttive, la sua funzione, ed i contatti commerciali che i suoi abitanti intrattennero con le altre parti della Sicilia e con il mondo mediterraneo. Mentre progressi sostanziali sono stati fatti su tutte queste questioni, la più grande sorpresa è stata la scoperta di una tomba posizionata in quello che era il giardino della casa nel secondo quarto del VII secolo d.C. e dell’evidenza associata di un banchetto in onore del defunto. Chi era la persona sepolta e perché meritò questo livello di rispetto? Quale era l’evidenza del banchetto rituale e cosa mangiarono? Era questa una sepoltura cristiana o pagana? E cosa ci faceva una tomba in un contesto domestico piuttosto che nel cimitero del villaggio o in realtà, se il defunto era cristiano, dentro o vicino la chiesa dell’insediamento? Queste ed altre intriganti questioni saranno affrontate nella relazione insieme allo stato delle ricerche su quanto si conosce di queste pratiche nel mondo romano.

Per maggiori informazioni:
www.unifg.it

Comunicato stampa