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Dopo Amica, il Comune di Foggia deve far fronte ad un'altra grana quella sempre di un'altra ex municipalizzata, ovvero l'ATAF. L'azienda di trasporto rischierebbe il fallimento. Alla fine di agosto la società ha presentato al tribunale fallimentare un'istanza di ristrutturazione del debito. Una mossa tecnico-giuridica per evitare il ricorso al concordato preventivo, cioèil passo precedente al fallimento. La richiesta è andata a buon fine. Il Giudice fallimentare - lo stesso della pratica Amica - ha concesso sessanta giorni di tempo per far fronte ai debiti. Eppure Ataf spa non sembrava un'azienda alla frutta: nei soli primi otto mesi di sosta tariffata l'azienda ha incassato 2 milioni e 300mila euro, quasi trecentomila euro al mese. Denaro su cui l'azienda non faceva affidamento, perchè fino a quando il servizio di sosta era affidato alle cooperative non produceva che poche migliaia di euro al mese. Affidata per quasi due anni alle cure di uno dei massimi esperti del sistema dei trasporti, l'ingegner Domenico Mazzamurro, l'azienda sembrava fuori dai problemi al punto che, al momento delle sue dimissioni da amministratore unico ( presentate per motivi personali, ma pare legate a contrasti di natura politica), c'è stato chi lo ha ringraziato per il 'salvataggio economico dell'azienda, portato a buon fine con un'azione di risanamento dei bilanci'. Un saluto caloroso ma poco attento: Ataf ha debiti verso terzi per quasi quattro milioni di euro. Eppure l'Ataf i soldi li avrebe pure, se solo qualcuno acquistasse il parcheggio Ginnetto, messo in vendita a 3 milioni 650mila euro. Così come la debitoria potrebbe essere annullata se il Comune di Foggia pagasse in contanti i suoi debiti: 10 milioni, maturati dal 1996 ad oggi. Ma visto che la liquida è finita per tutti, l'ente di C.so Garibaldi anzichè denaro contanti, ha affidato all'Ataf due parcheggi: quello di via Manfredi, e quello che aprirà a servizio della cittadella dell'economia, in viale Fortore.