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spicgilPotenziato l’impegno in Capitanata con 35 tra leghe, sub-leghe e recapiti sul territorio
Avviata la campagna sui diritti e le pensioni: “Non siamo noi la Banda Bassotti”
Il Sindacato Pensionati si conferma la più grande organizzazione sociale della provincia

FOGGIA – Una presenza capillare, più servizi e più iniziative per sostenere lavoratori, disoccupati, giovani, donne e pensionati, quella parte della popolazione che ha bisogno di una guida e una mappa per affrontare la crisi senza sentirsi sola: è già iniziata la campagna di settembre dello Spi Cgil in tutta la Capitanata. A Foggia, e in tutti i centri della provincia, il Sindacato dei Pensionati Italiani sta potenziando ulteriormente il proprio impegno. Lo Spi Cgil, nel Foggiano, è attivo e presente grazie al lavoro quotidiano di 11 leghe comunali e intercomunali (Apricena, Cerignola, Foggia, Lucera, Manfredonia, Orta Nova, San Nicandro Garganico, San Giovanni Rotondo, San Paolo di Civitate, San Severo, Rodi Garganico) 20 sub-leghe e 4 recapiti che funzionano da punto di riferimento anche nei piccoli centri come Roseto Valfortore, Stornarella e Rignano Garganico. Spi Cgil, in ogni comune, ha lanciato una campagna di informazione sulle pensioni e sui servizi offerti dal patronato INCA, dal SUNIA e da FEDERCONSUMATORI.
“Non siamo noi la Banda Bassotti”. Spi Cgil Foggia, con questo slogan, ha dato il via a una campagna di informazione sul tema delle pensioni.
“L’Italia spende troppo in previdenza, il bilancio dell’Inps non regge”: è questo il ritornello amaro alla base di tutte le riforme del sistema previdenziale, con interventi, come quelli della legge Fornero, che hanno penalizzato pesantemente chi ha diritto a una pensione dopo anni di sacrifici e lavoro. “Per chi è in pensione o deve andarci, è necessario avere dei punti fermi, delle certezze, mentre negli ultimi 20 anni non è mai stato così”, dichiara Franco Persiano, segretario provinciale Spi Cgil Foggia.
270 MILIARDI DI EURO? NO, 185. La spesa complessiva che l’Inps sopporta è pari a 270 miliardi di euro, finanziati dai contributi versati da lavoratori e imprese. Su quell’ammontare, 40 miliardi di euro vanno però a finanziare la cosiddetta “assistenza” che in Italia è caricata sulla previdenza (270-40=230). I pensionati italiani, al contrario di quanto avviene in altri Paesi europei, sulle proprie pensioni da lavoro pagano regolarmente le tasse e lo Stato incassa ogni anno circa 45 miliardi di euro proprio dalle pensioni (230-45=185). La reale spesa previdenziale, al netto dell’assistenza e del fisco restituito, in Italia è pari a 185 miliardi di euro, molti meno di quelli che le vengono ogni volta addebitati, portando così la spesa pensionistica in media con quella degli altri Paesi europei.
NON SOLO NUMERI, MA PERSONE. Il Sindacato Pensionati Italiani della Cgil è la più grande organizzazione sociale di Foggia e di tutta la provincia. Sono i numeri del tesseramento a confermarlo, con oltre 3000 iscritti nel capoluogo e circa 28mila complessivi in Capitanata. Sono numeri importanti perché non solo di cifre si tratta. Lo Spi, e la Cgil nel suo complesso, alimentano il loro radicamento sul territorio e le battaglie per la democrazia e i diritti dei lavoratori esclusivamente attraverso il tesseramento. “Quante altre organizzazioni fanno lo stesso?”.

comunicato stampa