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Politica

logoPDDichiarazione del consigliere regionale del Partito Democratico Paolo Campo

Chiudere le scuole pugliesi, anche quelle del primo ciclo, è stato opportuno e lungimirante.
Lo affermano i medici e gli scienziati consulenti del Governo e della Regione Puglia e lo confermano i dati epidemiologici.
È, ormai, fuori discussione che 'andare a scuola', cioé svolgere tutte le attività che precedono e seguono la lezione in classe, espone migliaia di ragazzi, docenti, collaboratori, genitori, parenti al rischio di entrare in contatto con il virus e farsene portatori.
Ha ragione Michele Emiliano quando afferma che è attuale "una situazione di rischio epidemiologico elevato" specificamente all'interno del contesto scolastico.
Ha torto la ministra Azzolina a chiedere "il ritiro di un provvedimento urgente" del presidente della Regione Puglia adottato avendo presente lo stato di emergenza e rispettando le indicazioni del Governo a rendere più restrittive piuttosto che ampliare le norme e le indicazioni dei DPCM.
Oggi la priorità è la tutela della salute, che riteniamo prevalente rispetto al diritto al lavoro e all'istruzione, e non c'è dubbio che la scelta del presidente Emiliano sia stata compiuta e reiterata avendo a mente questa priorità.
Comprendo bene quanto sia faticosa per i miei figli e per tutti gli alunni e gli studenti pugliesi e quanto sia impegnativa per i loro genitori e per chiunque debba assisterli durante le ore di didattica a distanza, eppure dobbiamo essere consapevoli che tutti siamo chiamati a sacrificare un pezzo della nostra libertà e della nostra vita per affrontare e superare l'emergenza sanitaria.
Per consentire alle famiglie di affrontare un po' meglio le difficoltà, mi permetto di suggerire al Governo l'estensione alle regioni 'arancioni' del bonus baby sitter e del congedo straordinario per i dipendenti, oggi previsto nelle regioni 'rosse'.
Alla ministra Azzolina mi permetto di suggerire di evitare la polemica tra istituzioni, che non porta mai nulla di buono in condizioni del genere, e di continuare a lavorare dialogando con le istituzioni territoriali, e non solo con i rappresentanti del movimento di cui è portavoce nel Governo.