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Politica

logoPDDichiarazione di Lia Azzarone, segretaria provinciale del PD, e Davide Emanuele, segreario cittadino del PD foggiano

“Il Consiglio comunale di Foggia è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Il sindaco leghista e alcuni assessori e consiglieri comunali della sua maggioranza sono stati giudicati incandidabili da una sentenza del Tribunale di Foggia. Venire a Foggia a tentare di minimizzare la gravità della situazione fa sorridere, amaramente, i foggiani onesti, che sono la stragrande maggioranza”.
Così Lia Azzarone e Davide Emanuele, rispettivamente Segretario Provinciale e Cittadino del Partito Democratico, all’indomani della visita di Matteo Salvini a Foggia.
“Ad "assolvere" Landella è un ex ministro dell’Interno che si è auto candidato a ricoprire lo stesso incarico. Come a voler dire: ci fossi stato io tutto questo non sarebbe accaduto.
Nella sostanza - continuano i due esponenti del Pd - il Credo di Salvini contempla anche l'impunità per chi abusa della funzione istituzionale, com’è accaduto a Foggia e come sostengono i magistrati inquirenti.
L’assoluzione del sindaco leghista, però, stride con l’impossibilità di trovare un esponente politico foggiano da candidare nel collegio uninominale del capoluogo, dov’è stata catapultata una candidata romana, con convinzioni fortemente antiabortiste, e nel listino prlurinominale, dove la capolista è di Pordenone.
Foggia è per la Lega un territorio da conquistare, anche a costo di riabilitare amministratori che hanno segnato in negativo la storia della nostra città ; ma i foggiani sanno benissimo cos’è accaduto al Comune di Foggia e non presteranno ascolto alle assoluzioni di Matteo Salvini”.