Politica

Da un mese Carlo Dercole, oggi segretario cittadino di Forza Italia ed ex assessore della giunta Metta (sciolta per infiltrazioni mafiose), lancia fango e insinua dubbi sulla gara per la gestione dei rifiuti, poi vinta da Teknoservice.
Da un mese legge il capitolato. Legge, legge, legge… ma non capisce.
Fin dalle prime righe del suo ultimo comunicato è evidente una profonda confusione tra il capitolato di gara e le migliorie offerte da un’azienda nell’ambito di un appalto pubblico.
Vogliamo fare chiarezza, punto per punto, su una questione che — a nostro avviso — è stata volutamente travisata per finalità propagandistiche.
Dercola insinua che la ditta Teknoservice si sia aggiudicata una gara "che non doveva vincere", basandosi sulla non esecuzione di alcuni servizi. Qui sta il primo, macroscopico errore. In un bando di gara complesso come quello per la gestione dei rifiuti, esistono due livelli distinti:
Il Capitolato Speciale d'Appalto: Questo documento definisce i servizi minimi e inderogabili che l'azienda aggiudicataria deve garantire. Sono i requisiti base per partecipare e sono quelli per cui l'amministrazione paga il corrispettivo contrattuale.
Le Migliorie Offerte: Le aziende, per distinguersi e ottenere un punteggio più alto nell'offerta tecnica (che vale 90 punti, come correttamente citato), propongono servizi aggiuntivi o modalità di esecuzione superiori rispetto al minimo richiesto dal capitolato.
Queste migliorie sono premiate in fase di valutazione, ma la loro mancata attivazione immediata, se non specificamente prevista come obbligatoria da subito, non inficia l'aggiudicazione della gara, bensì può dar luogo a contestazioni in fase esecutiva e all'applicazione di penali o all'obbligo di messa a regime delle stesse.
Affermare che la Teknoservice abbia vinto la gara perché ha offerto la sanificazione dei mastelli o il ritiro personalizzato dei pannoloni e che, non eseguendoli, non avrebbe dovuto vincere, significa confondere volutamente questi due aspetti. L'azienda ha vinto la gara perché ha presentato l'offerta complessivamente più vantaggiosa, sia dal punto di vista tecnico che economico, rispettando tutti i requisiti minimi del capitolato e proponendo, in aggiunta, delle migliorie.
L'eventuale mancata attivazione di queste migliorie è un tema di gestione contrattuale, monitoraggio e, se del caso, di applicazione delle clausole penali, non di legittimità dell'aggiudicazione.
Si getta ombra sull'aggiudicazione della gara, ma si "dimentica" di menzionare un dettaglio fondamentale: il bando è stato valutato da una commissione altamente qualificata. Vogliamo sottolineare che tale commissione era presieduta da un ex Prefetto, figura che garantisce la massima imparzialità e competenza nella valutazione delle offerte. Inoltre, in Commissione, erano presenti un esperto ambientale dell’Emilia-Romagna e un componente scelto direttamente dalla Prefettura di Foggia. Pensare che una commissione di tale livello, con una presidenza così autorevole, possa aver agito con leggerezza o, peggio, in modo improprio, è un'accusa grave e priva di fondamento. La trasparenza e la correttezza dell'iter sono state garantite al massimo livello.
Dercole insinua che Teknoservice faccia “spendere un milione di euro in più” per servizi esterni come la pulizia delle caditoie. Ma se questi servizi non rientrano nel capitolato d’appalto, è normale che siano affidati ad altre ditte. Ogni servizio ha la propria copertura contrattuale. Far passare questo come “un costo dovuto a Teknoservice” è pura propaganda.
Sulla nomina del DEC (Direttore Esecutivo del Contratto), l’Amministrazione sta lavorando per accelerarla superando ostacoli burocratici. Ed è questo l’unico vero tema su cui possiamo dirci d’accordo con Dercole. Intanto, gli uffici preposti garantiscono la vigilanza sull’esecuzione del contratto.
Dercole si diletta da mesi a fare esposti che si sono rivelati fumo negli occhi, privi di qualsiasi fondamento sostanziale, e che non hanno portato alcun riscontro negativo per l'Amministrazione. Servono solo a dare spazio a una propaganda sterile e, osiamo dire, disperata.
Vogliamo ricordare che sotto l’amministrazione Metta-Dercole la TARI è aumentata del 65%, la raccolta differenziata era inesistente, la SIA - azienda pubblica dei rifiuti - è fallita, gli impianti Forcone Cafiero sono stati chiusi e commissariati, il Comune è stato lasciato con un disavanzo di 17 milioni di euro. E oggi Dercole, preda di amnesia, viene a fare la morale?
Questa propaganda proviene spesso da chi, non molti anni fa, ha letteralmente creato il problema rifiuti nella nostra città, portando a situazioni disastrose fino allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. È facile oggi ergersi a paladini della legalità e della trasparenza quando in passato si è stati parte attiva del problema. La città non ha bisogno di sensazionalismi o di accuse infondate, ma di concretezza e di una gestione seria e competente. Stiamo lavorando con determinazione per migliorare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, affrontando sfide complesse ereditate da gestioni fallimentari, e continueremo a farlo con la massima trasparenza e nel rispetto delle regole. Noi non promettiamo miracoli, ma parliamo con i fatti: oggi Cerignola ha raggiunto il 65% di raccolta differenziata, mai visto prima, abbiamo ottenuto il decommissariamento e il PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) degli impianti Forcone Cafiero, a breve partirà la gara per riattivarli e chiudere il ciclo dei rifiuti, con benefici concreti anche sulla TARI.
Ci sono ancora problemi? Certamente. Ma li affrontiamo con onestà, non con slogan.
NOI NON ACCETTIAMO LEZIONI DA CHI HA FALLITO.
Dercole ha fatto parte di una giunta sciolta per mafia. Una giunta che ha lasciato una città sommersa dai rifiuti, in crisi finanziaria, senza futuro. Noi stiamo ricostruendo. Con gare pubbliche, regole chiare, trasparenza e lavoro quotidiano. La città non ha bisogno di chi cerca visibilità politica a scapito della verità. Ha bisogno di responsabilità, serietà e visione. Chi ha affondato Cerignola, abbia almeno il pudore di restare in silenzio. La città non può più essere presa in giro da chi cerca solo visibilità politica a discapito della verità e del buon senso.