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04 BucolicLandMichele Francesco Capotosto, vince il Premio della Critica al XXIX Seminario internazionale di architettura e cultura urbana di Camerino con la Tesi sviluppata presso l'Università Iuav di Venezia Architettura nell’anno 2017, con il titolo: Luoghi, Identità, Comunità. Riqualificazione di piccoli insediamenti in Catalogna.
La motivazione del premio: Un esemplare proposta metodologica di riqualificazione dei borghi abbandonati che potrebbe essere presa a modello di intervento per i nostri territori.
Come nasce il progetto e perché la scelta del titolo Luoghi, identità, comunità? Il progetto nasce dalla riflessione contemporanea sulla condizione umana. L’idea di comunità oggi ha perso il significato originario di communĭtas, lasciando spazio a diverse interpretazioni. La solitudine delle nostre coscienze ha generato città sempre più globalizzate ma allo stesso tempo più alienanti. L’unificazione dei mercati ha generato modelli di consumo e di produzione sempre più omologanti e convergenti, mettendo in crisi le piccole territorialità che non potendo reggere i ritmi del sistema hanno, in alcuni casi, sopperito.
Il progetto, dunque, se da un lato ha l’ambizione di definire un corpus teorico attraverso il contributo di varie discipline, incoraggiando una riflessione e un pensiero critico di respiro globale; dall’altro lato cerca di sviluppare una risposta progettuale di carattere locale che tenga conto dell’importanza del passato, ma allo stesso tempo, abbia uno sguardo rivolto al futuro.
Perché la scelta di indagare il fenomeno dell’abbandono dei luoghi? Lo spopolamento e l’abbandono a cui sono soggette le aree interne generano forti conseguenze non solo sul patrimonio artistico e culturale, ma anche sociale. L’assenza di una politica adeguata alla conservazione e allo sviluppo del paesaggio agrario, alla valorizzazione dei beni culturali e dei piccoli centri storici ha causato un potenziale aumento del rischio ambientale, ma anche un’importante perdita di preziosi segni del passato ed evidenti lesioni nel tessuto urbano e architettonico. Accendere i riflettori sul fenomeno dell’abbandono dei luoghi significa ridare nuove funzionalità e restituire un migliore destino a ciò che Marc Augé definisce paesaggio della rovina.
È possibile ripopolare le aree interne e i piccoli borghi? Affinché ci sia un ripopolamento efficace bisogna ripensare al nostro modello di sviluppo. Il progetto indaga quali siano le migliori strategie progettuali per offrire ai territori gli strumenti volti a ricreare le condizioni necessarie per forme di coabitazione migliore.
Ripopolare l'abbondonato non è dunque un processo di riqualificazione ma un progetto sperimentale che coinvolge la grande e la piccola scala architettonica: territorio e borghi. Contrariamente a quanto accade nelle città il rapporto delle piccole comunità con il paesaggio è viscerale ed è stato impossibile non tenerne conto. Per questo motivo è preferibile prediligere numerosi piccoli interventi progettuali sparsi nel territorio, piuttosto che grandi ed esigui progetti. Dunque, è necessario che protezione, progetto e promozione siano azioni sinergiche al fine di garantire la tutela e l’innovazione del territorio.