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Tommaso Coletti ha lasciato definitivamente l’Unione Sportiva Foggia. Le voci circolavano già dalla mattinata di ieri, poi durante la serata è arrivata anche l’ufficialità. Il mediano nativo di Canosa ha rescisso il contratto col Foggia e si è accasato al Pergocrema.

Il primo allenamento del nuovo anno aveva lasciato intendere già qualcosa poiché il giocatore aveva lavorato a parte per tutta la seduta. È servita a poco, quindi, la mediazione del tecnico Stringara, che aveva permesso a Coletti di ritornare a vestire la maglia rossonera per altre tre partite.

Il prossimo obiettivo sarà quello di sfoltire la rosa anche in attacco dove gli esuberi sono molti e dove le prestazioni non sono state convincenti. Dopo aver piazzato le cessioni o i ritorni dai prestiti almeno di Tiboni e Giovio, Peppino Pavone potrà procedere alle acquisizioni del tanto sospirato Bomber, quello con la “B” maiuscola, quello capace di finalizzare anche quando l’impianto di gioco non regali tante opportunità. Uno capace di realizzare almeno una decina di reti fino alla fine della stagione.

Alternative in giro non ce ne sono moltissime oltre ai nomi già circolati nelle scorse ore. Arriva il secco no di Mastronunzio, disposto a ritornare in B, qualora lo Spezia lo lasci andare via. Per gli altri, probabilmente, non si concretizzerà nulla finché non ci saranno le cessioni già accennate. Per la difesa piace Christian Conti, mai utilizzato dal Bari.

Il sorriso sulle labbra in casa rossonera, per il momento, ce l’ha Laurent Lanteri, ritornato a tutti gli effetti a disposizione del tecnico Stringara, che non ha ancora potuto apprezzare le sue gesta, se non nei 45 minuti giocati in amichevole a San Giovanni Rotondo, con tre reti di contorno.

Il dolore persiste ancora e il recupero non è al cento per cento ma il calciatore si è riaggregato al gruppo e questo è già un bel passo in avanti.

Ritornando al capitolo mercato. In Lega Pro, sono scatenati Pergocrema, Frosinone e Cremonese, sin da subito attivi sul mercato, grazie a soldi freschi presenti nelle proprie casse.

 

Fabio Lattuchella