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La professione dell’agente immobiliare continua a crescere anche nel 2020, segno che l’emergenza coronavirus non ha piegato il settore del real estate.

Sebbene ci sia stato un calo delle vendite dovuto soprattutto alla chiusura forzata del lockdown, il numero dei professionisti del mattone ha registrato un incremento di quasi il 7%, arrivando a quota 49.396.

Una professione, quindi, che continua ad esercitare la sua attrattiva in un settore che prevede una progressiva e costante ripresa nei prossimi anni. 

Il convegno virtuale Sinergie 2020 ha sottolineato come l’età media dell’agente immobiliare sia compresa tra i 45 e i 50 anni. Si rende necessario, quindi, puntare l'obiettivo sui giovani, valorizzando percorsi che favoriscano l’inclusione delle fasce d’età tra i 20 e i 30 anni.

Per chi fosse interessato a intraprendere questa professione ma non sapesse come muoversi, si rivela estremamente utile la guida redatta dai professionisti di Dove.it. Questo pratico documento su come diventare agente immobiliare, mette in luce il ruolo, le competenze e i requisiti necessari per lavorare nell’ambito immobiliare. 

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Il ruolo dell’agente è fondamentale nella gestione di un bene importante come la propria abitazione. La competenza e la conoscenza del settore devono gettare le basi per una professione che si va a inserire in un mercato complesso e sfidante. Instaurare ottime relazioni con i clienti, inoltre, rappresenta un elemento essenziale per svolgere al meglio questo lavoro.

Il futuro di questa professione punta, soprattutto, ai giovani e, ancor di più, al digitale. Le piattaforme che operano online devono garantire velocità e trasparenza, senza andare a discapito del tradizionale flusso di lavoro. L’operatività classica deve procedere di pari passi con la tecnologia, assicurando sempre la sicurezza di dati e informazioni.

È presente, quindi, ampio margine di crescita, soprattutto per modelli innovativi che intendono staccarsi dalla tipologia classica dell’agenzia immobiliare locale. La delocalizzazione e la flessibilità rappresentano nuove sfide, anche per quanto riguarda l’aggregazione. L’aumento nel settore delle reti è stato, infatti, discreto, con un incremento del 3,88%.

Quello del franchising, tuttavia, rimane un settore che risente ancora di alcuni pregiudizi.  Secondo le stime degli ultimi anni, infatti, la crescita dell’area aggregazione è legata all’andamento positivo delle compravendite. La rete non viene percepita, quindi, come una sicurezza aggiuntiva sulle eventuali flessioni del mercato immobiliare. È proprio nei momenti di crisi, invece, che il franchising dovrebbe risultare maggiormente appetibile.

Chi scegliesse di intraprendere la professione dell’agente immobiliare si inserisce, quindi, in un mercato del lavoro dinamico e ancora tutto da esplorare, bisognoso di  sperimentazione e visioni innovative.