Condividi con

FacebookMySpaceTwitterGoogle BookmarksLinkedinPinterest

Chi c'è online

Abbiamo 90 visitatori e nessun utente online

Primo piano

0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)

libriInsieme Orsara, Deliceto, Bovino, Panni, Rocchetta, Sant’Agata, Accadia, Monteleone, Anzano e Candela
Un programma ricchissimo con 70 incontri e attività di promozione della lettura in ciascuno dei 10 comuni

L’Unione dei Comuni dei Monti Dauni fa rete per il potenziamento dei servizi bibliotecari e invita enti pubblici e privati ad aderire al “Patto Locale per la Lettura”. Nelle biblioteche dei dieci comuni costituenti, sarà creato un luogo d’incontro, di confronto intellettuale e di costruzione di nuovi ideali, dando spazio alla conoscenza e alla libertà creativa. Nell’ambito di questa operazione educativa e culturale, l’Unione presenta il programma BiblioStart: strategie e strumenti per la costruzione di un Sistema Intercomunale Bibliotecario. Gli enti coinvolti sono i Comuni di: Orsara di Puglia, Deliceto, Bovino, Panni, Rocchetta Sant’Antonio, Sant’Agata di Puglia, Accadia, Monteleone di Puglia, Anzano e Candela. Assieme ai Comuni, inoltre, ci sono: Regione Puglia con Biblioteche di Puglia, la Biblioteca La Magna Capitana e Mira aps. Mira coordinerà con l’Unione il lavoro di BiblioStart e la realizzazione di un programma di 70 incontri e attività di promozione della lettura nei 10 comuni con le associazioni partner: Spazio Baol aps, Matilda Editrice, Piccola Compagnia Impertinente aps, le associazioni del territorio, in collaborazione con gli istituti scolastici. Le attività di BiblioStart saranno svolte con la supervisione della Biblioteca di Foggia la Magna Capitana. La prima, importantissima, fase operativa prevede la costruzione del Patto Locale per la Lettura dell’Unione dei Comuni dei Monti Dauni. Il Patto dà vita a una rete di soggetti pubblici e privati che, con l’adesione volontaria al progetto, si impegnano a promuovere la lettura. Per aderire al Patto, l’Unione pertanto invita tutte le associazioni, gli enti pubblici e privati interessati a consultare, sui siti dei comuni, la manifestazione di interesse, attiva dal 5 marzo 2024 con scadenza 15 marzo 2024, e soprattutto a partecipare all’incontro on line che si terrà il 6 marzo alle ore 18.00 al link Zoom Riunione: https://us06web.zoom.us/j/88101395718?pwd=AvFyCaHeGOZIgRIBMXw2ACJwLbu4t9.1 (ID riunione: 881 0139 5718 - Codice d’accesso: 437178). L’obiettivo è quello di estendere la rete dei partecipanti coinvolgendo scuole, associazioni, librerie, case editrici, fondazioni, gruppi di lettura, istituti culturali, enti del terzo settore. Il Patto dell’Unione, che avrà una durata di 5 anni e si ispira ai principi del Manifesto dei Patti per la lettura, riconosce la lettura come un valore sociale fondamentale con cui migliorare il benessere dell’individuo e dell’intera comunità, cerca il coinvolgimento di nidi e scuole con il programma Nati per Leggere. “Il progetto BiblioStart”, spiega Pasquale Bizzarro, presidente dell’Unione e sindaco di Deliceto, “è il primo passo che, come Unione dei comuni dei Monti Dauni, abbiamo deciso di compiere per valorizzare le biblioteche dei nostri paesi e creare una vera e propria rete intercomunale. Per far funzionare le nostre biblioteche bisogna innanzitutto dotarle di personale professionalmente qualificato che sappia catalogare il patrimonio librario e impari a gestire a 360° una biblioteca. La nostra idea è anche quella di animare queste biblioteche e far sì che siano dei luoghi frequentati, in cui si fanno laboratori, esperienze di lettura, teatro e non solo”. “Le biblioteche”, aggiunge Stefania Russo, sindaca di Bovino e assessora alla Cultura dell’Unione, “sono presidi fondamentali di cultura, nelle aree interne ancor di più. Nei comuni dei Monti Dauni le Community library sono state collocate in edifici storici splendidi, a Bovino nel Castello ducale ad esempio, con l’idea di dar vita a questi edifici ripensandoli come luoghi di cultura. È proprio ciò che il progetto BiblioStart si propone, con un’ambizione in più, che è quella di mettere in rete le biblioteche dei comuni dell’Unione, mettendo in comune risorse, idee, competenze e dunque opportunità per rendere le singole biblioteche fruibili e vive, superando le difficoltà che i singoli comuni avrebbero nella gestione. Mi sembra un ottimo segnale il fatto che l’Unione riprenda slancio con un progetto culturale così ambizioso”.

Orsarainforma, servizio del Comune di Orsara di Puglia

0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)
0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)

ospedalesan giovanni rotondoLa metodologia utilizzata per il ranking ha raccolto ed elaborato dati attraverso sondaggi tra colleghi, medici e professionisti della sanità in ambito nazionale ed internazionale, metriche di qualità ospedaliera, esperienze ed esiti riferiti dai pazienti

L’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG) si riconferma primo classificato tra gli ospedali del Sud Italia nell’annuale classifica italiana dei World’s Best Hospitals (“I migliori ospedali del mondo”) redatta dalla rivista americana Newsweek, in collaborazione con la società Statista, leader mondiale nella ricerca, raccolta ed elaborazione dati statistici.

Per il quinto anno consecutivo l’ospedale fondato da San Pio sul Gargano si è classificato al 1° posto tra tutti gli istituti del Sud Italia con uno score del 74,95%, mentre a livello nazionale si è classificato in 35esima posizione su 131 ospedali censiti. Tra gli istituti del Sud Italia, Casa Sollievo della Sofferenza precede tutti gli ospedali, compresi quelli situati in capoluoghi di regione e di provincia e che insistono in territori molto più vasti, con maggiore densità abitativa e geograficamente più facilmente raggiungibili. Analizzando il ranking, inoltre, si nota che Casa Sollievo della Sofferenza precede diversi ospedali sia delle regioni del Nord che del Centro, persino di città metropolitane come Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze e Roma.

Per il 2024 la rivista Newsweek ha classificato 2.400 ospedali di 30 nazioni diverse, selezionate in base a molteplici fattori di comparabilità, come ad esempio standard/aspettativa di vita, dimensione della popolazione, numero di ospedali e disponibilità di dati.

La metodologia utilizzata per il ranking ha preso in considerazione i seguenti dati, elencati in ordine di importanza e di peso attribuito nella composizione del dato numerico finale: sondaggi tra colleghi, medici e professionisti in ambito sanitario, principalmente nazionali (peso attribuito 45%); metriche di qualità ospedaliera sul rapporto pazienti/medici-infermieri, qualità dell’assistenza per trattamenti specifici e misure di igiene e sicurezza (35,25%); esperienze dei pazienti (16,25%); misure di esito riportate dal paziente (3,5%).

«Siamo molto soddisfatti della conferma del “World’s Best Hospitals” di Newsweek anche per il 2024 che ci classifica come il primo ospedale del Sud Italia per il quinto anno consecutivo – ha sottolineato Gino Gumirato, direttore generale dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo dal dicembre del 2022 –. Al riconoscimento di Newsweek si è aggiunto, recentemente, anche quello di “Ospedale di Eccellenza” ottenuto dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza (ITQF) relativamente alle specialità di Gastroenterologia, Urologia, Ortopedia dell’Anca e del Ginocchio, che sarà pubblicato sulla rivista “Salute” distribuita da “la Repubblica” e da altri quotidiani del gruppo Gedi.

Si tratta di due risultati molto importanti – ha concluso Gumirato – che ci distinguono nel territorio. Il merito va attribuito unicamente al personale sanitario dell’Ospedale che anche in quest’ultimo anno, nonostante le difficoltà, ha fatto sempre del proprio meglio per fornire la migliore assistenza possibile alle migliaia di pazienti pugliesi e non che ogni anno continuano a rivolgersi a Casa Sollievo».

0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)
0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)

comunesansevero
L'abbattimento delle barriere architettoniche e la malasosta di autovetture, furgoni e mezzi di ogni tipo agli angoli delle strade e in prossimità delle rampe per i diversamente abili è un tema che attanaglia da anni la città di San Severo.
Sono numerose le doglianze che si registrano da parte degli anziani, dei diversamente abili e dei caregiver che quotidianamente sono costretti ad affrontare mille peripezie anche per il semplice attraversamento di strada. Marciapiedi disastrati, buche enormi come crateri e ostacoli di ogni tipo rendono impossibili gli spostamenti a tutti i cittadini con difficoltà motoria.
Ancora più grave è l'esclusione dei diversamente abili dai contenitori culturali che, oltre ad offrire una scarsa programmazione di eventi ad alto interesse pubblico, sono anche inaccessibili, come ad esempio il bellissimo Teatro Comunale "Giuseppe Verdi", il "MAT" (Museo Alto Tavoliere), la sala "Luigi Schingo" e infine la Galleria Nino Casiglio ancora in fase di ultimazione, luoghi in cui tutti hanno diritto di accedervi.
I coordinatori di "SAN SEVERO RITORNERÀ BELLISSIMA", fanno notare che fra le molteplici difficoltà emergono le criticità legate ad un problema molto presente in città: quello della malasosta, auto, furgoni e mezzi di ogni tipo che parcheggiano in modo selvaggio agli angoli delle strade e spesso anche sulle strisce pedonali, ostruendo così il passaggio dei diversamente abili, rendendolo pericoloso a causa della scarsa visibilità.
Non è dato sapere cosa è stato fatto in tal senso in tanti anni dall'attuale amministrazione comunale guidata dal Sindaco Miglio, sappiamo solo che nell'aprile del 2022 iniziavano gli incontri per discutere del PEBA (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche) che evidentemente hanno prodotto il nulla, mentre i cittadini che vivono quotidianamente la disabilità sono sempre più estromessi dalla vita sociale della città. Eppure proprio il tema dell'abbattimento delle barriere architettoniche è stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale di Miglio ridotto semplicemente ad uno slogan elettorale.
I coordinatori di "SAN SEVERO RITORNERÀ BELLISSIMA" evidenziano la superficialità con la quale è stato trattato un argomento così importante per i sanseveresi in dieci anni di gestione di amministrazione comunale e l'incapacità di aver prodotto un serio piano di ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE su tutto il territorio cittadino.
I coordinatori: Marco Flammia (UDC), Giuseppe Accettulli (Puglia Popolare), Catia Liacono (Regionale Io Sud), Carlo Poppa (cittadino Io Sud), Maria Soccorsa Trombetta (Provinciale Movimento Civico Schittulli), Carmine Soccio (Italexit), Filippo Nunziante (Provinciale Ass. Vittime d'Ingiustizia), Filippo Pisone Nuovo PSI

0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)
0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)

anpiTantissime persone al confronto organizzato dall’ANPI sulla riforma che divide l’Italia
Cgil, Uil, Acli, Anpi e Arci insieme per contrastare il progetto di dividere l’Italia tra ricchi e poveri

MANFREDONIA Le regioni ricche avranno ancora più risorse, le regioni povere s’impoveriranno ulteriormente: con l’autonomia differenziata, il divario tra il Nord e il Sud dell’Italia è destinato ad aumentare. In termini concreti, su servizi e diritti fondamentali come Sanità, Istruzione, Lavoro, Trasporti pubblici, infrastrutture per la mobilità e molto altro ancora, con l’autonomia differenziata avremo non un’Italia, unita e indivisibile, ma tante ‘Italie’, ognuna con un sistema sanitario, educativo e occupazionale differente per livello ed efficienza. La situazione attuale, dunque, sarà ‘perpetuata’ e addirittura peggiorata “per legge”. Le regioni più ricche potranno scegliere per se stesse, più di quanto fanno già attualmente, i medici migliori, le docenti e i docenti più capaci, offrendo loro migliori condizioni, in virtù delle maggiori risorse economiche di cui dispongono. Le regioni più povere, di contro, in assenza di garanzie di perequazione concrete ed effettive che l’autonomia differenziata non stabilisce con precisione e con le coperture finanziarie necessarie, vedranno ulteriormente peggiorare le difficoltà dei propri sistemi sanitari, così come le proprie scuole. Cittadini di serie A da una parte, cittadini di serie B dall’altra.
È questo il grido d’allarme lanciato ieri sera, martedì 27 febbraio 2024, da Cgil Foggia, Uil Foggia, Acli, Arcidiocesi, ANPI Comitato provinciale di Foggia e Arci Foggia.
In una sala gremita, all’interno della struttura delle Ex Fabbriche San Francesco a Manfredonia, sulla questione si sono confrontati Cecilia Simone, segretaria della sezione ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia; Gianni Palma, segretario generale CGIL Foggia; Domenico Rizzi, presidente provinciale ARCI Foggia; e Nicola Colaianni, magistrato e docente universitario.
Il progetto di autonomia differenziata del Ministro Calderoli prevede che alcune Regioni possano richiedere più autonomia e più poteri, rispetto alle altre, su tanti argomenti centrali per la vita dei cittadini, fra cui la sanità, la scuola, l’ambiente, l’energia, il commercio con l’estero, la ricerca scientifica. Così avremmo un Paese arlecchino, con diritti dei cittadini e prestazioni diverse dei servizi a seconda delle regioni. Aumenterebbero le diseguaglianze, il Paese si frantumerebbe e crescerebbe l’impoverimento delle regioni più deboli. Occorre invece un altro regionalismo: solidale, non competitivo, rispettoso della natura una e indivisibile della Repubblica.
Il disegno di legge Calderoli definisce le procedure per l’attuazione delle richieste di autonomia delle Regioni, procedure che non prevedono un intervento di merito del Parlamento, le cui commissioni possono solo esprimere un atto di indirizzo. Le Camere approvano o respingono la legge di recepimento dell’intesa avvenuta tra lo Stato e la Regione interessata, senza poter intervenire nel merito dell’accordo: materie rilevanti per la vita dei cittadini vengono sottratte al controllo di chi li rappresenta. Il disegno di legge inoltre stabilisce che tali intese possono essere attuate solo dopo la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni (LEP) da garantire a tutti i cittadini e il cui finanziamento va concordato da una apposita commissione paritetica Stato-Regione. Prevede però che dalle intese non debbano derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. In pratica, le disparità già esistenti verranno ulteriormente accentuate. Già oggi esistono grandi differenze di spesa pubblica tra Nord e Sud del Paese, a discapito del Sud, ed è evidente che, senza investimenti economici, nelle regioni più svantaggiate non ci sarà nessuna possibilità di colmare le diseguaglianze sociali e territoriali, che anzi tenderanno ad aumentare.

0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)
0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)

cia
Miano e Cantatore: “Sbagliata la sua contrarietà a Granaio Italia che tutela i nostri cerealicoltori”
In Capitanata tutto il comparto è in difficoltà, cresce l’incidenza dei danni da calamità e fauna selvatica

FOGGIA “Il parlamentare del centrodestra di Capitanata Giandonato La Salandra è contrario all’attivazione di ‘Granaio Italia’, cioè allo strumento normativo che, attraverso una serie di azioni e controlli anche e soprattutto verso le importazioni massicce di grano dall’estero, garantirebbe maggiori tutele sia per i cerealicoltori italiani sia per i consumatori della filiera grano-pasta. È una posizione, questa, che noi crediamo profondamente sbagliata e certamente contro i nostri agricoltori”. Sono Angelo Miano e Nicola Cantatore, rispettivamente presidente e direttore di CIA Agricoltori Italiani Capitanata, a commentare l’esito della riunione sulla crisi dell’agricoltura tenutasi a Foggia, in Prefettura, alla quale hanno partecipato venerdì pomeriggio. Un incontro al quale sono intervenuti in presenza i sindaci, le organizzazioni agricole, numerosi agricoltori e i parlamentari di Capitanata, mentre l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, era collegato in remoto. “Nel mio intervento”, spiega Miano, “sono tornato a evidenziare la crisi della cerealicoltura, con l’aumento senza controllo delle importazioni di frumento dall’estero e il vero e proprio crollo del valore riconosciuto ai produttori per il grano duro da loro prodotto. CIA Puglia si sta battendo da oltre un anno con una petizione nazionale che ha superato le 75mila firme e, complessivamente, attraverso l’adesione di 45 comuni, può contare sul sostegno di oltre 1 milione e mezzo di cittadini”. “Quando La Salandra, a proposito di Granaio Italia, ha parlato di eccesso di burocrazia – aggiunge Cantatore – anche chi sta scendendo in piazza con i propri trattori ha protestato, spiegando al parlamentare che non è quella di Granaio Italia la burocrazia che stiamo combattendo tutti insieme, ma le zavorre di carte e incartamenti inutili, che ci fanno spendere soldi e tempo. Per il grano e gli altri prodotti agricoli abbiamo organizzato e guidato tre mobilitazioni di piazza e una lunga serie di iniziative, riteniamo sbagliata e profondamente contraria allo sviluppo della nostra agricoltura la posizione espressa da La Salandra”.
TUTTI I SETTORI IN DIFFICOLTÁ. CIA Agricoltori Italiani di Capitanata, nella sua relazione, ha ricordato di come tutti i settori agricoli siano in gravi difficoltà: dalla vitivinicoltura, messa in ginocchio dalla peronospora, al comparto ortofrutticolo, anch’esso penalizzato dallo scarso valore riconosciuto al lavoro degli agricoltori. I problemi riguardano tutti i settori del mondo agricolo della Capitanata. “La nostra organizzazione”, dichiara Nicola Cantatore, “è in mobilitazione permanente da almeno due anni. Siamo stati i primi a denunciare l’inadeguatezza della PAC e l’urgenza di una sua riforma radicale. Stessa cosa per quanto riguardava la necessità, poi parzialmente accolta dal Governo, di confermare l’esenzione IRPEF e i contributi per l’accesso agevolato alle assicurazioni contro le calamità. Le criticità sono molte, ma si riassumono in alcuni punti: il riconoscimento di prezzi remunerativi ai prodotti coltivati e raccolti dalle imprese agricole; misure che riducano i costi di produzione aumentati a dismisura; azioni per difendere il made in Italy dalle importazioni massicce e dalla concorrenza sleale; mettere al centro delle politiche italiane ed europee il ruolo e il lavoro dei nostri agricoltori”.
LA GHIGLIOTTINA DEI PREZZI AL RIBASSO. Nel 2023, circa 2300 aziende agricole pugliesi sono state costrette a chiudere: costi di produzione alle stelle, minore accesso al credito, taglio dei sostegni alle filiere in difficoltà e la tragica incidenza delle calamità naturali hanno portato a tutto questo. La ghigliottina dei prezzi al ribasso riconosciuti ai produttori colpisce tutti i settori, da quello zootecnico all’ortofrutticolo, dalla cerealicoltura all’uva e agli agrumi. E poi restano in tutta la loro drammaticità i problemi legati ai danni della fauna selvatica. Gli agricoltori si stanno indebitando per continuare a sostenere costi di produzione spropositati, mentre i loro prodotti sui mercati sono messi ‘in fuorigioco’ dalla concorrenza sleale delle importazioni che attingono dai Paesi che producono con standard qualitativi e di sicurezza alimentare molto più bassi dei nostri.

Ufficio Stampa Cia Puglia
Francesco Quitadamo

0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)