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Stato:

Italia

Regione:

Puglia

Provincia:

Foggia

Coordinate:

41°30′0″N 15°7′0″E / 41.5°N 15.11667°E / 41.5; 15.11667Coordinate: 41°30′0″N 15°7′0″E / 41.5°N 15.11667°E / 41.5; 15.11667

Altitudine:

662 m s.l.m.

Superficie:

19,70 km²

Abitanti:

829

 

Densità:

43,2 ab./km²

Comuni contigui:

Celenza Valfortore, Lucera, Pietramontecorvino, Volturara Appula, Volturino

CAP:

71030

Pref. telefonico:

0881

Nome abitanti:

Mottesi

Santo patrono:

San Giovanni Battista

Giorno festivo:

6 maggio

Motta Montecorvino è un comune italiano di 829 abitanti della provincia di Foggia. Il nome è un composto di motta che indica un rialzo di terreno e il termine montecorvino  è composto di monte e corvino che deriva da corvo. Questa seconda parte del nome si riferisce all'antica città distrutta nel 1456. Altri studiosi ritengono che il toponimo potrebbe derivare dall'avverbio latino mox, con significato di più vicino. Secondo altre fonti la parola Motta potrebbe derivare da roccia.
Fa parte della Comunità Montana Monti Dauni Settentrionali.


TERRITORIO

Motta Montecorvino è situata nel Subappennino Dauno sulla sommità di una collina a 662 m. s.l.m., di fronte a Monte Sambuco. Confina con Celenza Valfortore, Pietramontecorvino, Volturara Appula, Volturino.
Presenta il tipico clima di montagna, con inverni freddi con nevicate che portano spesso sotto 0°C, ed estati fresche di 18°C.

STORIA

Montecorvino di Puglia ebbe un periodo di grande splendore fino al secolo XIII, ma nel 1303 Pietro D'Angicourt, possessore del feudo di Montecorvino, lo vendette a Bartolomeo Siginulfo, Conte di Telese. Qualche anno più tardi, nel 1309, lo stesso Siginulfo fu accusato di adulterio con la moglie di Filippo, fratello del Re, e pur trovando riparo in Sicilia, fu ordinata la confisca di tutti i suoi beni, cosicchè sotto il re Roberto, detto il Savio, Montecorvino fu incamerata al dominio della Corona.
All’interno del Regno di Napoli, per la conquista del potere si formarono due fazioni: una sosteneva gli Angioini e proclamò re Luigi II D'Angiò, mentre i sostenitori dei Durazzo elessero il giovane Ladislao. Montecorvino si schierò con gli Angioini, ma il vincitore fu Ladislao, per cui Montecorvino dovette subire un lungo periodo fatto di saccheggi.
L'abitato di Montecorvino cadde in rovina nel XIV secolo e, nel 1375, fu abbandonato dai suoi abitanti che si stabilirono nel territorio circostante fondando i siti di Volturino, Pietra Montecorvino e Motta, che in questo tempo fu denominata come la città che era stata appena distrutta: Motta Montecorvino, che divenne Università e si dotò di mura di cinta a forma di pentagono e di torri affinché la difendessero dagli assalti dei briganti.
Nel 1627 un violento terremoto causò numerosi danni alle costruzioni, mentre la peste che si abbattè nel 1657 provocò la morte dei due terzi della popolazione.
Agli inizi del XIX secolo nel Regno delle Due Sicilie vi fu un'enorme diffusione del fenomeno del brigantaggio dal quale Motta non rimase immune, ma la loro partecipazione nelle bande dei fuorilegge di briganti fece sì che il paese non subì saccheggi e angherie. Motta subì molte perdite a causa del colera nel 1865 e della difterite nel 1880, ma riuscì ancora una volta a risollevarsi.

GONFALONE


LUOGHI DI CULTO

Chiesa di San Giovanni Battista

Il centro storico conserva in parte l'aspetto medioevale: la chiesa di San Giovanni Battista è del XV secolo e si caratterizza per il campanile gotico del 1447, probabile trasformazione di una delle torri dell'originaria cinta muraria. Durante la II guerra mondiale il campanile venne utilizzato come fortezza dai militari dell'esercito tedesco.