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Stato:

Italia

Regione:

Puglia

Provincia:

Foggia

Coordinate:

41°19′0″N 15°38′0″E / 41.31667°N 15.63333°E

Altitudine:

120 m s.l.m.

Superficie:

39,96 km²

Abitanti:

2.656

 

Densità:

64,7 ab./km²

Comuni contigui:

Ascoli Satriano, Carapelle, Foggia, Orta Nova, Cerignola

CAP:

71040

Pref. telefonico:

0885

Nome abitanti:

Ordonesi

Santo patrono:

San Leone Vescovo

Giorno festivo:

22 gennaio

 Ordona è un comune italiano di 2.656 abitanti della provincia di  Foggia. Deriva da Herdonia(e) che è l'antico nome del luogo.  Divenne poi Herdonea, poi Erdona fino a Ordoni.

 TERRITORIO

 Posto a 20 km a sud del capoluogo e sulla linea ferroviaria  Foggia-Potenza, a 120 m.s.l.m. Il suo clima è abbastanza mite,  con inverni freschi intorno ai 3°C ed estati non molto calde di  21°C.
 Il paese è situato sulle prime colline del Tavoliere centro- meridionale, fra la pianura e gli altri contrafforti collinari su cui  sorgono gli scavi archeologici dell'antica Herdonia. Confina con  Ascoli Satriano, Carapelle, Foggia, Orta Nova.

 STORIA

 Nei pressi della città romana di Herdonia furono combattute due  importanti battaglie, nel 212 a.C. e nel 210 a.C., tra i romani e i  cartaginesi di Annibale nel pieno della seconda guerra punica.  Annibale, che all'epoca imperversava in Italia tra le odierne Puglia  e Campania, dopo le grandi vittorie riportate sui romani a Canne  (216 a.C.) e a Herdonia (212 a.C.) nel 211 a.C. tentò, senza  fortuna, di muovere le sue truppe verso l'assedio di Roma. Per la  sua fedeltà alla Repubblica Romana e per la poca lealtà mostrata  ai cartaginesi, Herdonia fu incendiata e rasa al suolo per volere di  Annibale al termine della seconda battaglia (210 a.C.). Solo dopo  l'89 a.C. fu nuovamente fondato il Municipio Romano. La città    conobbe la sua massima fase di sviluppo e prosperità in età  imperiale, in seguito alla costruzione della via Traiana e della  successiva via Herdonitana (che la collegava all'odierna Venosa). Tra il I e il IV secolo d.C. Herdonia divenne un importante centro di transito e di commercio di prodotti agricoli del Tavoliere. A testimonianza di ciò ancora oggi ci sono i resti del fiorente nucleo romano della città: le rovine del foro, della basilica civile, dell'anfiteatro, del mercato (macellum), delle terme, delle locande (tabernae) e dei numerosi magazzini adibiti allo stoccaggio del grano (le horrae) lungo la via Traiana. Molte delle strutture romane, come le taverne e le terme, vennero recuperate e riutilizzate tra il VI e il VII secolo specie per scopi abitativi, mentre l'anfiteatro romano col tempo fu occupato dalle necropoli.
Con l'avvento del Cristianesimo in Italia, a Herdonia si attesta la presenza di due venerati martiri di origine nordafricana, i Santi Felice e Donato. Subito dopo il crollo dell'impero romano d'occidente, le fonti la accreditano come sede vescovile. Durante il Medioevo, è indicata con nomi diversi ( Aerdonia, Erdonia, Ardonia, Ardona, oltreché Herdoniae), come riportano numerosi documenti medievali e ottocenteschi. Sul finire dell'età altomedievale l'abitato si ridusse ulteriormente, e il territorio della città fu in parte invaso da spazi agricoli e boschivi. Durante l'epoca federiciana una preesistente costruzione religiosa normanna del XI secolo (castellum) fu rielaborata e in parte riedificata dagli Svevi, che ne mutarono l'utilizzo in una domus imperiale. Grazie a questa nuova residenza federiciana il luogo venne in qualche misura ripopolato, come è emerso dai ritrovamenti circostanti alla domus di alcune costruzioni rurali. Il villaggio medievale di Herdonia fu definitivamente abbandonato solo intorno al XIV-XV secolo. Tra il XVII e XVIII secolo cominciò il primo vero reinsediamento, in una zona vicina al sito dell'antica città: sul luogo che poi diventerà il nucleo originario dell'attuale Ordona nacque prima un’azienda agricola di gesuiti, e successivamente sorse uno dei nuovi cinque reali siti colonici istituiti nel XVIII secolo da Re Ferdinando IV di Borbone per ripopolare l'area agricola del tavoliere meridionale.
Dal 2004 Herdonia è una sede vescovile titolare.

 

GONFALONE

SITI ARCHEOLOGICI

Dagli anni Sessanta, in questo sito archeologico sono stati portati alla luce i primi resti di un anfiteatro e un muro di cinta, per poi passare alla parte principale della città. L'area visibile è composta dal piccolo centro che rappresenta solo il 10% dei resti riportati alla luce. I resti risalgono a circa duemila anni fa, ma è certo che la città era già attiva nel IV secolo a.C. e che venne in seguito distrutta dai soldati di Annibale. Fu, però, con l'imperatore Federico II che ebbe un nuovo periodo di benessere che, lentamente, si esaurì fino a decretarne la morte.

LUOGHI DI CULTO


CHIESA DI SAN LEONE VESCOVO