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Stato:

Italia

Regione:

Puglia

Provincia:

Foggia

Coordinate:

41°21′0″N 15°12′0″E / 41.35°N 15.2°E

Altitudine:

630 m s.l.m.

Superficie:

26,66 km²

Abitanti:

1.367

 

Densità:

54,3 ab./km²

Comuni contigui:

Biccari, Celle di San Vito, Troia

CAP:

71020

Pref. telefonico:

0881

Nome abitanti:

Castelluccesi

Castelluccio Valmaggiore è un comune italiano di 1.367 abitanti della provincia di Foggia. Fa parte della Comunità Montana dei Monti Dauni Meridionali. La prima parte del nome è un diminutivo di castello, la seconda parte potrebbe riferirsi al fatto che la zona appartenne alla baronia di Vallemaggiore, in riferimento al monte Maggiore o per indicare che essa è la valle principale. Un'altra tesi sostiene che Castelluccio Valmaggiore derivi il proprio nome dal castello eretto dai bizantini verso l’anno 1000, infatti negli atti ufficiali del tempo è detto Castro Vallis Maiors, con cui veniva identificato il castello eretto dai bizantini verso il 1000 in posizione tale da dominare la valle del torrente Celone.

TERRITORIO

L'abitato domina l’ampia valle concava in cui scorre il fiume Celone, che nasce dalla fonte Aquilone, posta su monte San Vito, a circa 1.050 m s.l.m., dove ha origine il piccolo ruscello che riceve le acque del displuvio e delle sorgenti dei monti Perazzone, Vetruscelli e Cornacchia, cioè dei torrenti Foce, Feudo e Freddo ed altri ruscelli quali affluenti, per portare per circa Km 70 le acque nel Candelaro. Confina con Biccari, Celle di San Vito, Troia. Il clima è fresco in estate, con i suoi 16° C e molto rigido in inverno, quando scende spesso sotto 0° C.

STORIA

Non si hanno notizie certe sulle origini di questo paese, ma le prime notizie certe risalgono al periodo romano, infatti secondo alcune ipotesi, la battaglia tra Annibale ed i Romani del 216 a.C. sarebbe avvenuta presso Castelluccio Valmaggiore, nella valle del Celone e non a Canne sull'Ofanto. All’origine presentava la forma di un triangolo isoscele, chiuso da due grandi porte: Porta del Pozzo ad occidente e Porta del Piscero ad oriente, e da una cinta muraria formata da palazzi privati dotati di torricelle e fortilizi rivolti verso il centro dell’abitato e legati da vari archi: quello di via Gradelle poco distante dalla Torre, quello di via Osteria, quello del Vico II Umberto I e quello di via Sotto Le Mura. Le due porte, Porta del Pozzo e Porta del Piscero si trovavano alla base del triangolo, ed una terza porta si trovava all’angolo superiore, che rappresenta il vertice del triangolo. In quest’ultimo punto venne costruito il castello, sebbene rappresentasse un luogo poco favorevole, a causa della sua vicinanza ai monti.

GONFALONE

MONUMENTI

Castello

Castelluccio Valmaggiore prende il nome dal castello eretto dai bizantini verso l’anno 1000, quando negli atti ufficiali è denominato Castro Vallis Maiors. Quale testimone di questo meraviglioso passato, vi è la Torre cilindrica, realizzata in pietra locale e legata con litocolla, cioè malta fatta con solo idrato di calce, senza sabbia, che ha permesso di ottenere un buon stato di conservazione. L’etimologia, oltre a chiarire le origini, ne spiega anche il significato poiché, l’appellativo Vallemaggiore, indica che il Castello, con la sua Torre, domina la valle del Celone, oltre ad essere punto di osservazione dei paesaggi sulla Traiana dai monti e valichi e vedetta dell’esteso territorio della nascente Troia.
La torre è l’unico elemento ancora oggi visibile, facente parte del complesso del castello. E’ alta m. 20 e posta su un fondamento basale pieno a forma poligonale: da questa base si eleva il solido cilindrico alto m. 16 il cui diametro interno è di m. 6,20, mentre lo spessore dei muri circolari è di m. 2,50. La Torre è costituita da tre piani, due dei quali sono stati completamente terminati, mentre il terzo è stato solamente iniziato: il piano elevato è alto circa 14 metri da cui s’accede al piano superiore attraverso l’apertura nella volta a botte con scala a pioli. Il piano superiore è alto circa 4 metri e, tramite una scalinata in pietra a chiocciola incassata nel muro ovest, si sale sul terrazzo da dove si gode un bellissimo panorama. Il terzo piano della Torre fu demolito, ed i cornicioni furono usati per la grondaia del palazzo del principe, situato di fronte alla Chiesa, nel cui portale si possono vedere segni araldici senza data, e aderenti al muro e ai fianchi del portone vi sono dei piloni per legare i cavalli. La Torre non aveva apertura nel piano rialzato, ma si accedeva al secondo piano dalla finestra balcone, o saracinesca con una scala esterna, e per scendere giù c’era una botola laterale a sud, con un grande anello di ferro a cui si legava una corda con cui si scendeva, o si scendevano i prigionieri. Per quanto riguarda il sistema di areazione e quello luminoso fu risolto con la presenza di piccoli spiragli, a forma di feritoie, molto alti dal suolo che, per lo spessore dei muri, ne facevano  entrare a stento la quantità minima necessaria al mantenimento della vita.

LUOGHI DI CULTO

Chiesa di San Giovanni Battista

Chiesa di santa maria delle Grazie