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Primo piano

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treni
Episcopo e Galasso: “Una straordinaria opportunità di sviluppo e crescita per la città”

Presentato questa mattina, presso l’Aula Consiliare di Palazzo di Città, il progetto della Nuova Fermata Foggia AV, finanziato dal Gruppo FS per 47 milioni di euro.
Alla presenza della sindaca Maria Aida Episcopo, dell’assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici Giuseppe Galasso e ai membri delle commissioni consiliari riunite, la Responsabile Progetti Adriatica Elisabetta Cucumazzo ha esposto le fasi dell’intervento, oggetto di gara d’appalto integrato (progetto esecutivo + esecuzione dei lavori) contrattualizzato a dicembre 2024.

Come riferito dalla Responsabile Progetti Adriatica di RFI, “è attualmente in corso di redazione il progetto esecutivo, a cui seguirà la consegna dei lavori con l’avvio concreto del cantiere, di cui si prevede il completamento nel 2027”.
L’importante infrastruttura trasportistica ferroviaria si alloca nel quartiere CEP, a poche centinaia di metri dalle ultime abitazioni esistenti lungo via Giuseppe Parini, nelle vicinanze del Campo Sportivo Comunale “Degli Ulivi”. Il progetto appaltato costituisce la Prima Fase di un intervento ben più articolato che, con la seconda Fase già prevista (al momento non ancora finanziata), trasformerà la “Fermata Foggia AV” in “Stazione Foggia AV”, con realizzazione di ulteriori binari di scambio, implementazione dei servizi di stazione, doppio fronte di accesso e raddoppio del parcheggio di scambio previsto in questa prima fase per 300 posti.

“La Fermata Foggia AV, specie nel futuro assetto complessivo della seconda fase, che dovremmo traguardare quanto prima - dichiarano Episcopo e Galasso - si rivelerà, con il tempo, una straordinaria opportunità di sviluppo e crescita per la città che, dotata di due stazioni ferroviarie come poche grandi città italiane possiedono, potrà metterle in correlazione tra loro e con altre fermate/stazioni di quartieri e borgate, talune predisposte (Borgo Croci Nord), altre esistenti (Cervaro e Incoronata), tutte da attivare o riattivare, realizzando di fatto un sistema di trasporto metropolitano su ferro.”

L’obiettivo, confermato da RFI durante la presentazione del progetto, è quello di” integrare i servizi ferroviari regionali verso le principali destinazioni della provincia di Foggia (Lucera, Sansevero, Manfredonia, Apricena) e della Basilicata (Melfi e Potenza)”, e “sarà intendimento dell’amministrazione comunale - aggiungono Episcopo e Galasso - favorire politiche di implementazione dei collegamenti di questi servizi, sia con il sistema di trasporto metropolitano urbano che i medesimi vettori ferroviari potrebbero effettuare con nuove soste nelle fermate e stazioni cittadine e delle borgate servite dalla rete ferroviaria, sia con il trasporto pubblico locale (TPL) autobus e BRT, secondo le previsioni che saranno oggetto di aggiornamento in corso del vigente PUMS comunale”.

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palazzodicittfoggia

L’Amministrazione Comunale ha sempre nutrito e continuerà a nutrire massimo rispetto per l’avvocatura locale, riconoscendone il valore e l’alta professionalità che ne contraddistingue l’operato ispirato ai principi fondamentali di questa onorevole professione.
Rispetto non contraddetto dalla decisione assunta con la delibera di indirizzo per le verifiche legali, anche afferenti agli aspetti finanziari correlati, in ambito di controllo analogo congiunto di AMIU PUGLIA S.P.A. relativi alle annualità 2013 - 2024 e supporto per l’efficientamento del controllo analogo e patti parasociali.
La decisione di affidarsi ad un legale operante nei fori diversi da quelli pugliesi è stata assunta per garantire ai cittadini, foggiani e baresi, il più elevato grado di terzietà dei controlli stessi e ogni pur minimo appiglio polemico che, questo sì, avrebbe offeso e sminuito l’avvocatura foggiana.
La decisione presa, dunque, tutela i valenti professionisti del Foro di Foggia e ne preserva l’immagine, l’integrità e l’imparzialità.

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incoronata
Attività per circa 2 milioni di euro tra fondi comunali, regionali, statali e comunitari
Aprile e Strippoli: “Un passo concreto verso una gestione più efficace e sostenibile”

Approvata dalla Giunta Comunale la delibera 17 del 31.1.2025 che ha licenziato la relazione Previsionale e Programmatica per il 2025 del Parco Naturale Regionale “Bosco Incoronata”. Il finanziamento delle attività – che ammonta a circa 2 milioni di euro - sarà garantito dai fondi comunali regionali, statali ed europei, assegnati sulla base di specifici criteri di programmazione e capacità gestionale.
Il programma si propone di garantire la tutela dell’area protetta attraverso interventi mirati alla conservazione ambientale, alla valorizzazione del territorio e allo sviluppo sostenibile L’attuazione delle attività sarà vincolata alla coerenza con la programmazione regionale e con le linee guida per la conservazione della Rete Natura 2000.
«L’approvazione da parte della Giunta Comunale della Relazione Previsionale e Programmatica 2025 per il Parco Naturale Regionale “Bosco Incoronata” rappresenta un passo fondamentale per la tutela e la valorizzazione di un’area di straordinario valore ambientale e culturale per la città di Foggia e per l’intero territorio circostante – dichiara l’assessora all’Ambiente Lucia Aprile -. Abbiamo lavorato con grande impegno per delineare una programmazione che unisce la conservazione della biodiversità, la prevenzione dei rischi ambientali e lo sviluppo sostenibile”
Uno degli obiettivi principali per il 2025 è il potenziamento della sorveglianza e della sicurezza dell’area protetta, attraverso l’installazione di un sistema di videosorveglianza e il pattugliamento in collaborazione con associazioni locali. “Vogliamo contrastare con fermezza qualsiasi forma di degrado e abusivismo – spiega il consigliere delegato Francesco Strippoli -, restituendo il Bosco Incoronata alla piena fruibilità dei cittadini nel rispetto della sua integrità ecologica, istituendo un servizio di ispettorato ambientale, cosa che non avveniva dal 2015. Inoltre, sarà realizzata la rinaturalizzazione di una cava in località Giardino, contribuendo così alla riqualificazione del torrente Cervaro e al ripristino degli ecosistemi fluviali. Particolare attenzione è stata riservata anche all’educazione ambientale e alla ricerca scientifica, con investimenti importanti come il progetto “Rigeneraboschi” e il programma “Sound Landscapes” che consentirà di monitorare l’ecosistema sonoro del parco per tutelare la biodiversità locale.”
Questa programmazione – concludono Aprile e Strippoli -, frutto di un lavoro sinergico tra l’Amministrazione Comunale, gli enti finanziatori, le associazioni e la cittadinanza, è un passo concreto verso una gestione più efficace e sostenibile del Bosco Incoronata. Continueremo a lavorare affinché il Parco diventi un modello di eccellenza ambientale, non solo per Foggia, ma per l’intera regione Puglia, garantendo il giusto equilibrio tra conservazione, sicurezza e valorizzazione del territorio”

Scheda informativa
Per l’anno 2025, la programmazione del Parco è strutturata in sei obiettivi di sviluppo, suddivisi in obiettivi operativi e progetti specifici,
1. Fruizione e protezione del Parco (€ 85.000,00 – finanziati dalla Regione Puglia)
• Manutenzione ambientale e infrastrutturale: cura della vegetazione, ripristino della viabilità interna, manutenzione di staccionate, arredi e cartellonistica.
• Monitoraggio e prevenzione dei rischi ambientali: installazione di un sistema di videosorveglianza, pattugliamento a cavallo, convenzioni con associazioni per sorveglianza e primo intervento in caso di incendi.
• Pulizia e decoro: raccolta di rifiuti, bonifica di aree degradate, eventi di eco-trekking e clean-up.
• Interventi selvicolturali per la prevenzione incendi: creazione di fasce parafuoco, gestione selettiva della vegetazione infestante.
2. Interventi sul territorio e salvaguardia della biodiversità (€ 1.315.000,00 – finanziati da fondi UE e regionali)
• Riqualificazione ecologica del torrente Cervaro (€ 1.300.000,00 – POR-FESR 2014/2020): rinaturalizzazione di una cava in località Giardino.
• Sviluppo forestale e prevenzione incendi (€ 299.235,33 – PSR 2014/2020): interventi di protezione dai danni causati da incendi ed eventi climatici estremi.
• Piano di gestione forestale (€ 15.000,00): miglioramento delle produzioni legnose e della gestione delle aree pascolive.
3. Utilizzazione sostenibile delle risorse naturali (€ 7.500,00 – finanziati dalla Regione Puglia)
• Valorizzazione dei prodotti locali (€ 2.500,00): regolamentazione dell’uso del logo del Parco per prodotti agroalimentari e artigianali certificati.
• Turismo sostenibile (€ 5.000,00): sviluppo di un’offerta di visite guidate ed esperienze nella natura.
4. Educazione ambientale e ricerca (€ 215.000,00 – finanziati dalla Regione Puglia e dal PNRR)
• Sensibilizzazione e divulgazione (€ 15.000,00): eventi, progetti educativi con Università e scuole, attività di ricerca.
• Progetto #RIGENERABOSCHI: collaborazione con Sorgenia e Università di Milano per l’installazione di dispositivi “tree talkers” per il monitoraggio ambientale e attività formative con scuole medie.
• Progetto “Sound Landscapes” (€ 200.000,00 – finanziati dal PNRR, NBFC): installazione di sistemi di monitoraggio acustico per lo studio dei microhabitat e la conservazione della biodiversità.
5. Gestione e comunicazione (€ 10.000,00 – finanziati dalla Regione Puglia)
• Miglioramento della gestione interna (€ 5.000,00): rafforzamento delle risorse umane e infrastrutturali, creazione di reti con altri parchi regionali.
• Strategia di comunicazione (€ 5.000,00): attivazione di pagine social, aggiornamento del sito web, mappatura dei sentieri ufficiali, campagne informative.
6. Pianificazione e aggiornamento del Piano Antincendio (€ 30.000,00 – finanziati con fondi comunali e regionali)
• Adozione definitiva del Piano del Parco (€ 10.000,00 – fondi comunali).
• Aggiornamento del Piano Antincendio Boschivo (€ 20.000,00 – Regione Puglia) per adeguarlo alle normative regionali.

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cia
L’emendamento di Fratelli d’Italia mira a prorogare la piena attivazione del registro telematico
No ai dietrofront sulle misure a tutela del grano italiano contro speculazioni e import selvaggio
Sicolo: “Non assecondate i poteri forti, comprate solo pasta fatta al 100% con grano italiano”

“Se saranno nuovamente rinviati Granaio Italia e la piena attivazione del registro telematico, necessari per un controllo e un monitoraggio finalmente seri e certificati del grano duro italiano e di quello importato, vorrà dire che il Governo vuole consapevolmente prendere in giro i cerealicoltori e i consumatori italiani. Questo è offensivo, inaccettabile, un danno per l’agricoltura italiana, e rende tragicomica la scritta ‘sovranità alimentare’ sulla targa d’ingresso del Masaf”.
È questa la posizione espressa da Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, in merito all’emendamento al Milleproroghe (firmato dai deputati De Carlo e Lisei di Fratelli d’Italia), con cui il Governo chiede di posticipare l’obbligo di registrazione delle movimentazioni dei cereali al 1° gennaio 2026. Dopo una prima operatività sperimentale scattata la scorsa estate, il ministro Lollobrigida e il Governo avevano preso l’impegno di passare alla piena attuazione del registro telematico dal primo marzo 2025.
“Ai consumatori italiani rilanciamo il nostro appello: comprate solo pasta fatta al 100% con grano italiano: fatelo per la vostra salute e per salvaguardare la sopravvivenza della cerealicoltura italiana, smontando il giochetto dei poteri forti che puntano sulle importazioni di grano di cui spesso è incerta anche la provenienza oltre gli standard di sicurezza alimentare”.
Sull’entrata in funzione di Granaio Italia, strumento fondamentale per porre un freno alle speculazioni e ai valori al ribasso che penalizzano i cerealicoltori italiani a tutto vantaggio delle importazioni, CIA Agricoltori Italiani e la sua declinazione pugliese hanno condotto una battaglia serrata. Ad aprile 2023, l’organizzazione ha avviato una campagna e una petizione nazionale (https://chng.it/zVC8sWyT75) capaci di raccogliere oltre 75mila firme. CIA Puglia, inoltre, ha raccolto l’adesione dell’ANCI Puglia e di ben 45 comuni pugliesi, rappresentativi di oltre 1 milione e 200mila cittadini della Regione Puglia, alla propria piattaforma di proposte per salvaguardare il settore cerealicolo italiano e tutelare i diritti dei consumatori ad avere una piena, totale e trasparente informazione sul grano utilizzato per produrre la pasta italiana. Una mobilitazione suggellata con tre grandi manifestazioni a Foggia, Bari e Roma, durante le quali migliaia di agricoltori e decine di amministratori locali hanno richiesto a gran voce che la cerealicoltura italiana sia messa nelle condizioni di tornare a produrre senza la spada di Damocle delle importazioni selvagge e incontrollate, con meccanismi che certifichino provenienza e salubrità del prodotto, in modo che il grano italiano torni ad avere un valore equo, corrispondente alle sue caratteristiche qualitative e commisurato ai costi di produzione parametrati sugli standard vigenti nel nostro Paese.
“Tutte quelle battaglie”, ricorda Sicolo, “hanno portato prima alla riattivazione della Commissione Sperimentale Unica per il prezzo del grano e poi, a marzo dello scorso anno, alla definizione da parte del Governo dei tempi di avvio per il registro telematico e per l’intero pacchetto di azioni previste con Granaio Italia. Un ulteriore rinvio sarebbe un tradimento degli agricoltori da parte del Governo. Il Registro telematico e le misure di Granaio Italia sono gli strumenti necessari a ristabilire una grande ‘operazione verità’ sulla produzione cerealicola italiana, sul fabbisogno della filiera grano-pasta e, soprattutto, su quantità, qualità e la provenienza delle massicce e crescenti importazioni di frumento dall’estero”. Da giugno 2022, quando il “fino” alla Borsa Merci di Foggia fu quotato a 562 euro alla tonnellata, il valore del grano duro italiano ha subito un vero e proprio tracollo: l’ultima quotazione, quella del 29 gennaio 2025, è di 332-337 euro alla tonnellata. Peccato che nel frattempo i costi di produzione siano saliti a oltre 1300 euro per ettaro.
“Basta assecondare i poteri forti che affossano l’agricoltura: si dia il via a Granaio Italia e si attivino le procedure del registro telematico superando quelle difficoltà tecniche che, a tutti gli effetti, sembrano la foglia di fico dietro la quale nascondere un altro colpo mortale alla nostra cerealicoltura”.

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ospedalesan giovanni rotondoDopo l’intervento chirurgico all’Ospedale di San Giovanni Rotondo, sono seguite tre settimane di recupero prima di ritornare in patria. Ora Camesha non ha più dolore ed ha ripreso a camminare anche per distanze più lunghe

A quasi due mesi dal delicato intervento alla colonna vertebrale, Camesha, la giovane irlandese giunta all’Ospedale di San Giovanni Rotondo per sottoporsi all'operazione, sta decisamente meglio. I medici dell’Unità di Ortopedia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, che hanno contattato sua mamma Violet per avere sue notizie, hanno ricevuto una risposta più che rassicurante: “sta molto bene e sta migliorando anche la sua qualità di vita”.

La patologia di Camesha, la scoliosi idiopatica, è una deformità evolutiva della colonna vertebrale che appare in età adolescenziale e progredisce fino alla fine dell’accrescimento (16-18 anni per le femmine e 18-20 per i maschi). Questa malformazione può essere curata con successo mediante busti ortopedici, ma nei casi più gravi è necessario ricorrere al trattamento chirurgico.

Negli ultimi dieci anni l’équipe di Ortopedia di Casa Sollievo della Sofferenza ha operato oltre 200 casi di scoliosi, attirando così l’attenzione di Violet, una donna di Tralee, piccola cittadina della Contea di Kerry, in Irlanda. A sua figlia Camesha, ora diciassettenne, fu diagnosticata la scoliosi idiopatica quando aveva 12 anni.

«Sono stati anni molto difficili – ha spiegato mamma Violet – soprattutto perché l’anno scorso a Camesha è stato diagnosticato anche un disturbo dello spettro autistico. La sua condizione, quindi, richiedeva un intervento urgente, ma purtroppo eravamo costrette ad aspettare a causa delle lunghe liste d’attesa negli ospedali irlandesi».

La fede ha giocato un ruolo centrale nella vita di Violet e Camesha. La sua famiglia ha un legame speciale con San Pio: «Camesha è nata il 23 settembre – ha sottolineato Violet – e alla cresima ha preso anche il suo nome, Pia. Abbiamo pregato San Pio ogni giorno, certe che ci avrebbe indicato una strada».

Poi, nell’estate del 2024, Violet ha avuto l’occasione di pregare nella sua chiesa locale, a Tralee, con un pezzo di un guanto appartenuto a San Pio e «quella stessa notte – ha raccontato –, ho pensato di fare un tentativo al “suo” Ospedale. Si trovava in una città lontanissima da casa nostra, nel Sud Italia, ma ero certa che le persone che lavoravano lì avrebbero potuto aiutarci. A inizio dicembre 2024 siamo arrivate a Casa Sollievo della Sofferenza con una grande speranza, accolte con calore e professionalità da tutto il personale e supportate non solo dal team di Ortopedia, ma anche da padre Vincent, il cappellano dell’ospedale, e da suor Vittoria, che ci hanno sostenuto spiritualmente durante tutto il percorso».

«La stabilizzazione della colonna vertebrale di Camesha è stata realizzata attraverso una tecnica che utilizza viti e barre di titanio – ha sottolineato il chirurgo Franco Gorgoglione, dal 2019 medico responsabile dell’Unità di Ortopedia e Traumatologia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza –. La curva scoliotica viene corretta mediante viti in titanio posizionate all’interno dei peduncoli vertebrali che poi vengono collegate tra loro con barre di titanio posizionate con delle specifiche manovre per raggiunge il risultato desiderato. L’inserimento delle viti è una procedura che richiede una precisione estrema, poiché ad un solo millimetro di distanza si trova il midollo spinale che collega il cervello con le varie parti del corpo. È di grande supporto in questi interventi chirurgici il lavoro del tecnico di neurofisiopatologia, in questo caso di Valentina Renna, che monitora passo dopo passo le nostre procedure e si assicura che non influiscano negativamente sulle condizioni neurologiche del paziente. Questa procedura di neurofisiopatologia è possibile solo grazie al team di medici anestesisti, coordinato da Grazia De Angelis, che esegue l’anestesia utilizzando farmaci che non bloccano la trasmissione del midollo spinale e con minima depressione dei muscoli periferici in modo che si possa controllare in maniera ottimale la contrazione muscolare che viene stimolata dagli aghi posizionati a livello del cuoio capelluto. Solo un team esperto e affiatato – ha concluso – può portare a termine un intervento così complesso che in certi casi può richiedere anche 9-10 ore».

Oggi Camesha sta bene, ha spiegato la mamma: «Ha ripreso a camminare anche per distanze più lunghe e non ha più dolore. Continuiamo a stare sempre molto attente in determinate situazioni, come quando utilizziamo dei cuscini per la schiena su sedute dure, ma a parte questo lei sta molto bene e finalmente sta migliorando anche la sua qualità di vita».

«Non possiamo far altro che ringraziare tutta l’équipe del reparto di Ortopedia – ha concluso Violet –, in particolare i chirurghi Franco Gorgoglione, Andrea Perna, Felice Barletta, Andrea Franchini, i medici anestesisti Grazia De Angelis, Paola Sara Mariotti e tutto il personale infermieristico e sanitario. Ci hanno restituito una vita normale. A noi è cambiata davvero la vita! Ricorderemo per sempre con grandissima gioia il nostro tempo trascorso nella “Casa Sollievo” di Padre Pio e pregheremo per tutti voi».

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