Condividi con

FacebookMySpaceTwitterGoogle BookmarksLinkedinPinterest

Chi c'è online

Abbiamo 342 visitatori e nessun utente online

 

Stato:

Italia

Regione:

Puglia

Provincia:

Foggia

Coordinate:

41°19′51″N 15°42′41″E / 41.33083°N 15.71139°E

Altitudine:

72 m s.l.m.

Superficie:

103,83km²

Abitanti:

17.774

 

Densità:

172,1 ab./km²

Comuni contigui:

Ascoli Satriano, Carapelle, Cerignola, Ordona, Stornara, Stornarella

CAP:

71045

Pref. telefonico:

0885

Nome abitanti:

Ortesi

Santo patrono:

Sant'Antonio da Padova

Giorno festivo:

13 giugno

Orta Nova è un comune italiano di 17.774 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Deriva dal tardo latino Hortua, ossia giardino, orto. La specifica risale al 1862.

 TERRITORIO

Il comune confina con Ascoli Satriano, Carapelle, Cerignola, Ordona, Stornara, Stornarella. Nel territorio non vi sono presenze di fiumi. Il suo clima è abbastanza mite, inverni miti sui 7°C ed estati umide e calde di 33°C.

 STORIA

Secondo studi recenti la storia di Orta Nova avrebbe origine in epoca romana per via di una villa romana ritrovata nelle vicinanze della città. Il sito di Orta Nova è citato come casale in un documento del 1184 alle dipendenze dell'abbazia di Venosa. Si ha notizia di una residenza imperiale, fatta erigere da Federico II, che ne affidava l'esecuzione all'architetto Anseramo da Trani. Dalla residenza in Orta, Federico II emise nella primavera del 1240 numerosi editti, raccolti nei Registri della Cancelleria Angioina. Tra il 1259 ed il 1263 è documentata la presenza di Manfredi che, da Orta, emanò il Datum Orte, atto col quale aveva inizio la fondazione di Manfredonia. Editti promulgati da Carlo D'Angiò tra il 1266 ed il 1283 riguardano la ristrutturazione del Castello di Orta e della Masseria Regia. Tra il 1272 ed il 1273, Orta veniva abbandonata dagli abitanti, inducendo lo stesso D'Angiò ad ordinare di ritornare nel "Casale", promettendo esenzioni dai tributi.Con gli Aragonesi, nel 1418, Orta da proprietà regia diventava, con Cerignola, feudo dei Caracciolo. Con una lettera del 1429 la regina Giovanna II dà incarico di sovrintendere alle necessità di chi conduceva le greggi al pascolo in Puglia e Capitanata, istituendo così la "mena", regolata nel 1447 con nuove norme da Alfonso d'Aragona. A tali pascoli, riuniti in comprensori, fu dato il nome di "locazioni" e nel 1548 venne istituita la "locazione d'Orta".
Il 2 novembre 1611 il feudo veniva acquistato dai Gesuiti che iniziarono la trasformazione della residenza imperiale; nel 1615 è documentata una spesa di 800 ducati per la costruzione di taverna e masseria. I Gesuiti in seguito continuarono ad investire, spendendo, nel 1645, 1.500 ducati per ampliare il palazzo e costruire la Chiesa, demolita nel 1951 quando scomparve l'arco federiciano. Nel 1731 l'edificio veniva completato, assumendo la conformazione ad "L", visibile ancora oggi. Espulsi i Gesuiti nel novembre del 1767, il grande feudo ritornò alla corona. Nel 1773, per ordine di re Ferdinando IV furono istituite le colonie di Orta, Ordona, Carapelle, Stornarella e Stornara: i "Cinque Reali Siti". Ciascun colono ebbe in affitto renovandum una partita (10 versure) di terreno sativo, due bovi, le sementi, una casa con due versure di mezzana ad uso di pascolo. Le famiglie che concorsero alla censuazione di Orta (105) e dei villaggi annessi di Ordona (93) e di Carapelle (56) vennero dalla Capitanata, dalla terra di Bari e dal Principato Ultra. In seguito, in un clima di rinnovamento politico e sociale, il re Giuseppe Bonaparte affrancò gli abitanti da ogni sospensione sopprimendo la Dogana delle pecore, per dare migliore assetto ai cinque siti. Nel 1806 Orta, con altre colonie vicine, veniva riacquistata dal Demanio e due anni dopo, con decreto di Giuseppe Napoleone I, Orta fu eretta a comune autonomo. Il 26 ottobre 1863 ad Orta veniva aggiunto il suffisso Nova per distinguerla da altre località italiane con lo stesso nome.

GONFALONE


MONUMENTI

Monumento a S.Antonio da Padova
Monumento ai caduti di tutte le guerre

LUOGHI DI CULTO

Chiesa del Purgatorio
Chiesa Parrocchiale Beata Maria Vergine