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uniProvvedimento dell’Università di Foggia a sostegno della ricerca e delle nuove carriere accademiche, necessarie lievi variazioni al bilancio e al regolamento delle tasse.
Il commento del Rettore: «L’Università di Foggia non dimentica l’importanza della ricerca scientifica, dimostrando concretamente la propria riconoscenza verso chi ha scelto di impegnarsi quotidianamente per la crescita dell’Ateneo, pur senza garanzie di futuro e carriera».

L’Università di Foggia ha scelto di stare dalla parte dei Dottori di ricerca, accogliendone rimostranze e paure generate, perlopiù, dalla Legge Finanziaria dell’anno scorso. Disponendo una piccola variazione di bilancio, l’Ateneo ha infatti stabilito che per l’anno accademico 2017/18 venga incrementato di 200 € mensili l’importo della borsa di ricerca (limitatamente ai dottorati del 33° ciclo). Incrementato anche l’importo della borsa dei dottorati svolti all’estero (provvedimento che riguarda, invece, il 31°, 32° e 33° ciclo).
Entrando nel merito, la Legge di stabilità finanziaria 2016 (art. 1, comma 262) recitava testualmente «gli studenti dei corsi di Dottorato di ricerca che non sono beneficiari di borsa di studio sono esonerati dal pagamento delle tasse o contributi a favore dell’Università». Di conseguenza, al momento della redazione del nuovo Regolamento tasse e contributi, l’Università di Foggia non ha potuto che tenerne conto. Nonostante ciò, anche sulla base di un’istanza della sede locale dell’Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani – in cui si chiedeva la non applicabilità del nuovo regolamento ai dottorandi con borsa iscritti al 31° e 32° ciclo e, insieme ad essa, l’aumento dei servizi offerti dall’Ateneo –, l’Università di Foggia ha deciso di modificare l’art. 32, comma 7, del Regolamento tasse e contributi (approvato dagli organi d’Ateneo il 25 luglio u.s.), stabilendo che «il contributo per l’accesso e la frequenza ai Corsi di Dottorato deve essere versato solo da coloro che usufruiscono della borsa di studio, e che le tasse annuali di iscrizione ammontino, solo per questi ultimi, a 1.500 €». Da qui la scelta del Rettore, prof. Maurizio Ricci, di proporre in via sperimentale al Consiglio di Amministrazione, svoltosi il 18 ottobre u.s., che, per l’a.a. 2017/18, a beneficio dei dottorandi, venissero concesse queste premialità. La scelta, condivisa all'unanimità dai componenti del CdA, si è basata, infatti, sull’esiguità dell’importo della borsa di studio (bloccato da ben dieci anni) e sul fatto che avrebbe potuto allontanare dal dottorato di ricerca i giovani scientificamente ritenuti più validi, correndo il rischio di non consentire il ricambio negli organici universitari, già falcidiati dal sostanziale blocco del turn-over degli ultimi anni.
Ecco le modifiche operate, in estrema sintesi.
- esenzione dal pagamento delle tasse per i dottorandi del 31°, 32 e 33° ciclo;
- aumento fino al 70% (prima era del 50%) della borsa di ricerca destinata ai dottorati (del 31°, 32 e 33° ciclo) svolti all’estero, a partire dall’1 novembre 2017;
- aumento di 200 € mensili dell’importo della borsa di ricerca destinata ai dottorati (solo quelli del 33° ciclo).
Provvedimenti per la cui adozione si è resa necessaria una lieve variazione di bilancio, approvata all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione di martedì scorso. «L’Università di Foggia non dimentica l’importanza della ricerca scientifica – ha commentato il Rettore, prof. Maurizio Ricci – a cui deve, in gran parte, gli exploit davvero notevoli che l’hanno portata ad essere quello che è, ovvero una delle realtà accademiche più importanti del Mezzogiorno. E quindi d’Italia. Grazie alla collaborazione di tutti, segnatamente della Prorettrice vicaria prof.ssa. Milena Sinigaglia, della Direttrice generale dott.ssa Teresa Romei e della delegata ai Dottorati di ricerca prof.ssa Grazia Masselli, abbiamo apportato in via sperimentale questi correttivi sia al bilancio sia al regolamento tasse dell’Ateneo, convinti che, così facendo, abbiamo reso innanzi tutto un servizio agli studenti: alla qualità della didattica che in futuro gli sarà erogata, alla eventuale prosecuzione del loro sogno, alimentando le speranze di chi al termine degli studi deciderà di provare a intraprendere la carriera universitaria. Non si tratta di un successo personale, ma di tutta la Comunità accademica. Giacché Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione, che ne sono diretta emanazione, hanno dimostrato concretamente la loro riconoscenza verso chi ha scelto di impegnarsi quotidianamente per la crescita dell’Ateneo, pur senza garanzie di futuro e carriera».

Davide Grittani