Il M.I.U.R. ne ha autorizzato il conferimento, da stabilire la data in cui l’ex campione mondiale e olimpionico sarà a Foggia per la cerimonia.
Su iniziativa del corso di laurea in “Scienze delle attività motorie e sportive”, accolta dal Ministero la proposta di riconoscere l’impegno
«che l’atleta ha profuso anche in favore di giovani socialmente a rischio».
«Per il profilo agonistico che ne ha caratterizzato la carriera in ambito nazionale e internazionale; per il notevole contributo reso allo sport sia come atleta che come allenatore; quindi per l’importante impegno profuso in favore dei giovani socialmente a rischio». Questa la motivazione alla base dell’autorizzazione ufficiale, rilasciata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, al conferimento della laurea honoris causa in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate (Classe LM-67) all’ex pugile Patrizio Oliva.
Proposta dal prof. Pietro Mango (in qualità di professore associato di Metodi e didattiche delle attività sportive), il conferimento della honoris causa a Patrizio Oliva ha osservato il consueto iter accademico e amministrativo, venendo approvata prima dal consiglio del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale nella seduta del 29 marzo 2018, e successivamente dal Senato accademico dell’Università di Foggia l’11 aprile 2018. Infine, lo scorso 18 dicembre, il decisivo pronunciamento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Dunque Patrizio Oliva sarà dottore in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate, la stessa laurea conseguita dall’ex calciatore e oggi allenatore Antonio Conte (che però ha compiuto regolare carriera universitaria, laureandosi all’Università di Foggia il 23 ottobre 2008 con valutazione finale di 110 e Lode). Cavaliere dell’Ordine di Malta e Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, Patrizio Oliva è stato soprattutto un grande pugile: probabilmente uno dei più grandi nella storia della boxe italiana. Dopo una brillante carriera da dilettante culminata nel titolo europeo della categoria “Leggeri” (1978), due anni dopo ha conquistato la medaglia d’oro e il titolo di campione olimpionico a Mosca (1980) della categoria “Superleggeri”. Diventato pugile professionista, dopo aver conseguito 93 vittorie in 96 incontri Patrizio Oliva è stato anche campione europeo (1983) della categoria “Superleggeri”, quindi campione del mondo (1986) della categoria “Superleggeri” e, infine, campione europeo (1990) della categoria “Welter”. Abbandonato il ring con un palmares da professionista di 57 vittorie in 59 incontri, come allenatore è stato a lungo Commissario tecnico della nazionale italiana di pugilato, ottenendo il grande risultato – tra i molti altri successi conseguiti – di ben 5 medaglie d’oro, 2 d’argento e 2 di bronzo ai Giochi del Mediterraneo di Bari (1997). Molto attivo anche al di fuori del ring, Oliva si è distinto per il recupero di giovani atleti dalle possibili devianze sociali e dal consumo di sostanze stupefacenti: un’attività che, molto spesso, l’ha portato nelle scuole e nelle università a parlare del profilo più nobile dello sport, del suo aspetto aggregante, formativo ed educativo anche in assenza di risultati, vittorie e profitti. «Sarà un’importante occasione di confronto anche per i nostri studenti – spiega il prof. Lorenzo Lo Muzio, direttore del Dipartimento Medicina clinica e sperimentale – una giornata in cui saranno al centro i valori dello sport e la sua straordinaria forza rivoluzionaria, ovviamente intesa in senso positivo. Gli studenti in “Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate” saranno contenti di ascoltare, dalla viva voce di un campione come Patrizio Oliva, la testimonianza di chi ha inseguito un sogno fino a raggiungerlo, fino a realizzarlo. L’amore per lo sport ha segnato gran parte della sua vita, ma altrettanto lodevole è stato il suo impegno sociale concretizzatosi nel recupero di ragazzi difficili attraverso la boxe e lo sport in genere, dimostrazione concreta dell’amore per la sua terra. La sua vita è un esempio di come lo sport possa essere uno dei più efficaci mezzi di inclusione e aggregazione per i ragazzi, soprattutto per quelli che sono cresciuti in un ambiente povero e governato, direttamente o indirettamente, dalla criminalità. Lo sport e la cultura possono salvare i giovani dalla strada».
Resta da stabilire, insieme al neo laureato dell’Università di Foggia, la data della cerimonia del conferimento, che potrebbe verosimilmente avvenire entro la prossima primavera.«Abbiamo fatto diversi investimenti per il corso di laurea in “Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate”, a cominciare dalla ristrutturazione dei luoghi in cui lezioni e attività si tengono ogni giorno. Abbiamo investito risorse che forse mai prima erano state investite, a conferma del fatto che abbiamo compreso pienamente le potenzialità di un corso di laurea che attrae studenti anche da altre regioni italiane. La giornata con Patrizio Oliva rientra in una serie di iniziative collaterali a questo impegno, nella speranza che questo corso possa essere definitivamente valorizzato, come merita, anche dalle istituzioni locali e territoriali: “Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate” è un corso di laurea che non tutte le università possono vantare di avere, rappresenta dunque una prerogativa che dev’essere sfruttata al meglio anche dalla componente sociale che circonda l’istituzione accademica. Il nostro impegno, a sostegno di questo corso, è dimostrato dalle molte iniziative, come il riconoscimento della doppia carriera Studente/Atleta che consente a diversi universitari, per la più parte iscritti proprio a “Scienze motorie”, di continuare a coltivare anche a livello agonistico gli sforzi e gli impegni che profondono nello sport senza per questo dover rinunciare al loro desiderio di studio».
Davide Grittani