Mesi, tanti mesi sono trascorsi dall’ultimo intervento sulla famigerata palazzina ubicata in Corso Giannone.
Quale? Quella al civico 131 ÷ 137, dove per tanti anni i cittadini foggiani hanno posato gli occhi speranzosi in un intervento definitivo con l’abbattimento. Tutto iniziò alcuni anni fa dopo lo scoppio di una bomba rudimentale che distrusse un negozio vittima della mala locale. Un attentato che uccise una persona e decretò l’inagibilità dello stabile. Il seguito è storia, fatta di lamentele e paure, di disagi e incuria, di continui rumori sospetti e infestazioni di blatte e topi. Difatti, dopo l’abbandono dei suoi 22 proprietari, dopo l’incuria delle istituzioni, dopo le decine di lamentele dei residenti, dopo scricchiolii e pericolose crepe delle mura fatiscenti e indebolite dal tempo, ieri 05 agosto, finalmente, sono ripresi i lavori per abbattere lo stabile. Una grande ruspa con operai al seguito hanno ripreso quell’opera di demolizione che l’ex sindaco Mongelli, nel novembre 2013, ordinò con delibera sindacale.
Ora, però, i residenti sperano che l’abbattimento abbia un termine e che sia svolto nel miglior modo e sicuro possibile. Difatti, ascoltando i residenti a ridosso dello stabile –quelli ubicati all’interno del cortile dietro Corso Giannone-, durante i lavori si odono rumori preoccupanti nei muri delle abitazioni confinanti. «A casa tutti abbiamo paura che il muro di casa ci cada addosso –ha detto una residente confinante lo stabile in demolizione-. Ogni volta che la ruspa rompe i mattoni di quel palazzo, la nostra casa traballa e noi tremiamo. Abbiamo paura anche perché sulle travi di legno che sostengono i muri pericolanti, sono caduti alcuni tufi e sono li in bilico, lasciati da chi sta svolgendo i lavori. Non posso stendere i panni –prosegue la residente-, non posso far uscire i miei figli a giocare. Si vive in continuo stato di paura. E poi c’è il pericolo di infestazioni da scarafaggi e topi. Ce ne sono tanti, li vedo ogni giorno. Spero che il nuovo sindaco, Franco Landella, comprenda l’urgenza di portare a termine i lavori, di ridare sicurezza a tutti noi e che si attivi affinché lo stabile di fianco segue le stesse sorti di quello in fase di abbattimento giacché e li, abbandonato e fatiscente, con muri crepati che ci preoccupano –ha concluso la residente-.
L’invito che parte da questo articolo è al Sindaco di Foggia, Franco Landella, all’assessore ai LL.PP.., all’attuale amministrazione comunale, affinché accolgano le richieste dei residenti che altro non sono inviti a vivere sicuri e in armonia con la città.
NICO BARATTA