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divittoriomanifestoNella città dove morì il sindacalista cerignolano, la testimonianza dello Spi Cgil Foggia
Persiano: “Un messaggio attuale, forte e chiaro: non ci sono diritti se non sono per tutti”

“A quasi 60 anni dalla sua morte, Giuseppe Di Vittorio resta la personalità e l’intelligenza più importante del sindacato italiano. Dal suo esempio, ancora oggi, possiamo e dobbiamo ripartire per essere motore di riscatto e di sviluppo del paese”. Sono queste le parole con cui Marco Brigatti, segretario Spi Cgil di Lecco, lunedì 3 novembre ha ricordato Giuseppe Di Vittorio nel 57esimo anniversario della morte del grande sindacalista di Cerignola. Lo ha fatto a Lecco, la città dove Giuseppe Di Vittorio morì il 3 novembre 1957. L’iniziativa, con il convegno su “L’attualità del pensiero di Giuseppe Di Vittorio”, è stata ospitata negli spazi del Politecnico di Lecco. Al convegno ha partecipato ed è intervenuta una delegazione dello Spi Cgil di Foggia guidata dal segretario provinciale Franco Persiano. “E’ stata una grande iniziativa – ha dichiarato Persiano – La testimonianza di Giancarla Pessina, che era presente al comizio in cui Di Vittorio si sentì male, è stata commovente e piena di significati. Mi ha particolarmente colpito la presenza di tanti studenti universitari, oltre alla grande partecipazione di pensionati e delegati dei lavoratori. Ai saluti del sindaco di Lecco, Virginio Brivio, è seguito proprio l’intervento di Franco Persiano. “L’attuale contesto sociale, politico e culturale del nostro paese – ha spiegato il segretario dello Spi Cgil Foggia - ci deve spingere a riprendere il messaggio di Di Vittorio sulla cultura, sui diritti, sull’autonomia del sindacato, sulla onestà politica e dirittura morale in particolar modo. E’ questo il messaggio che la Cgil di Foggia, lo SPI e l’Associazione Casa Di Vittorio hanno inteso proporre più volte alla riflessione pubblica in occasione dell’annuale ricorrenza della morte di Giuseppe Di Vittorio”. L’iniziativa è stata arricchita dalla testimonianza dell’ex sindaco di Cerignola, Matteo Valentino, promotore dell’associazione Casa Di Vittorio, e dalla lectio magistralis di Carlo Ghezzi, della Fondazione di Vittorio. “E’ significativo che l’appuntamento di Lecco sia stato ospitato in un luogo che coniuga al presente e al futuro la conoscenza e lo sviluppo del paese”, ha aggiunto Persiano. “Il sapere e la cultura sono strumenti di riscatto sociale e di emancipazione, architravi del pensiero e dell’azione di Giuseppe Di Vittorio”. L’esercizio della memoria, dunque, non come momento rituale ma opportunità di riflessione e analisi rispetto all’attualità, alle sfide di oggi che devono essere dell’intero Paese, pena la crescente esclusione sociale e il complessivo impoverimento economico e culturale. In questo senso, le parole del grande sindacalista cerignolano sono attualissime: “Gli interessi che rappresentano e difendono i sindacati dei lavoratori”, disse Di Vittorio, “sono interessi di carattere collettivo e non particolaristico o egoistico; interessi che in linea di massima coincidono con quelli generali della nazione”. Non è mai accaduto, e non può accadere ai liberi sindacati dei lavoratori, di avere interessi contrari a quelli della collettività. I sindacati dei lavoratori, è stato ribadito durante il convegno, rappresentano interessi vasti e vitali della grande massa dei cittadini non abbienti, che lo Stato democratico ha il dovere di difendere e tutelare. “Queste riflessioni di Giuseppe Di Vittorio – ha concluso Persiano - sono una grande risposta a chi oggi considera il sindacato Confederale un arnese vecchio, a chi vuole sottrarre al sindacato il suo ruolo di soggetto politico di contrattazione con il governo, le Regioni e gli Enti Locali, per gli interessi generali dei cittadini”.
Info: www.spicgilfoggia.it - www.cgilfoggia.it - www.spicgilpuglia.it

comunicato stampa