La cerimonia fissata per giovedì 16 aprile, a Foggia uno dei più grandi giornalisti italiani di sempre: al centro del suo intervento i rapporti Oriente-Occidente.
Il Rettore: «Onorati dalla sua presenza, personaggio di assoluto prestigio nel panorama culturale e politico internazionale». Già docente alla Columbia University e per anni direttore de “La Stampa”, Colombo soffermerà la propria riflessione «sul conflitto di civiltà e sul fatto che solo la forza dei giovani potrebbe scongiurarlo».
Sarà Furio Colombo l'ospite d'onore della Cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2014/15 dell'Università di Foggia, fissata per giovedì 16 aprile 2015 presso l'aula magna Valeria Spada del Dipartimento di Economia (via Romolo Caggese 1, Foggia). Giornalista, scrittore, intellettuale, politico, insignito dell'onorificenza di Grand'ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana, è stato a lungo corrispondente dagli Stati Uniti d'America dei quotidiani La Stampa e La Repubblica prima di diventare collaboratore e commentatore per New York Times e New York Review of Books: già docente di giornalismo alla prestigiosa Columbia University di New York e già direttore dell'Istituto italiano di cultura di New York, tra i fondatori del movimento intellettuale Gruppo 63 e del DAMS di Bologna (dove dal 1970 al 1975 ha insegnato Linguaggio radiotelevisivo), è ritenuto uno tra i più grandi giornalisti italiani di sempre. Furio Colombo ha accettato l'invito del Rettore dell'Università di Foggia, prof. Maurizio Ricci, espresso a nome di tutta la Comunità accademica, a presenziare in qualità di ospite d'onore alla Cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2014/15. Tra gli altri argomenti, non foss'altro per l'enorme esperienza personale e professionale acquisita, la sua riflessione si soffermerà anche «sulle speranze riposte nelle nuove generazioni, sul coraggio dei giovani che sono i soli che potrebbero scongiurare il conflitto di civiltà in atto», ovvero sui rapporti tra Oriente e Occidente, su come sono cambiati dopo l'11 settembre 2001 e su come sono destinati a inasprirsi dopo gli ultimi episodi di fondamentalismo Islamico registrati in Europa. «Siamo onorati dalla sua presenza – dichiara il Rettore dell'Università di Foggia, prof. Maurizio Ricci – poiché si tratta di un personaggio di assoluto prestigio nel panorama culturale e politico italiano e internazionale. Gli racconteremo l'Università di Foggia, i suoi sforzi e le sue ambizioni, osservate dall'angolo visuale di una comunità che si sforza di stare dentro una visione del mondo ormai sempre più globale ed estrema. Ecco perché i probabili temi della sua relazione, espressi con quella capacità unica di raccontare le cose con chiarezza e autorità, assumono una importanza addirittura didattica per i nostri studenti e per la comunità che assisterà alla cerimonia di inaugurazione». L'anno scorso, in occasione della Cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2013/14 che si tenne il 28 aprile 2014, l'ospite d'onore fu il Ministro sen. Stefania Giannini (a capo del Dicastero di Istruzione, Università e Ricerca) che celebrò il 15esimo anniversario del riconoscimento dell'autonomia dell'Università di Foggia (concessa il 5 agosto 1999). Quest'anno invece, alla seconda cerimonia di inaugurazione da Rettore per il prof. Maurizio Ricci, la scelta è ricaduta su un testimone del nostro tempo: Furio Colombo, oltre che uno dei più grandi e rispettati giornalisti italiani, è stato impeccabile cronista nel corso degli anni più bui e incerti della Repubblica Italiana. Fu resa proprio e solo a lui, che all'epoca lavorava per La Stampa, l'unica testimonianza oculare di chi aveva assistito al delitto di Pier Paolo Pasolini la notte tra l'1 e il 2 novembre 1975, l'unica testimonianza che – trent'anni prima della conclusione degli accertamenti giudiziari – aveva svelato cosa fosse successo realmente all'Idroscalo di Ostia. Testimone diretto delle guerre degli USA in Vietnam (dov'è stato inviato più volte) e Iraq (da commentatore e giornalista residente in America), Furio Colombo porterà a Foggia quella visione realistica ma anche quel disincanto cronista che ne hanno fatto uno degli interpreti delle vicende italiane più apprezzato negli Stati Uniti d'America.
Davide Grittani
Portavoce Università di Foggia