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Attualità

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ulivi
Alla riunione del COI, a Siena, il ruolo centrale del settore oleicolo pugliese e i problemi del comparto
Il pugliese Sicolo, vicepresidente del COI: “Su Xylella, prezzi, reddito e competitività è tempo di agire”

Si terrà in Italia, a Siena, la prossima riunione del Comitato Consultivo del Consiglio oleicolo Internazionale (COI). Con tutta probabilità, l’importante incontro sull’olivicoltura mondiale si terrà pochi giorni prima del G7.
“È davvero una bella notizia”, commenta Gennaro Sicolo, vicepresidente del Comitato del Coi, “un segnale molto significativo che il Sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, Patrizio La Pietra, che ringrazio, ha inteso lanciare per ribadire la centralità e la leadership dell’Italia nel panorama internazionale dell’olivicoltura. Non dimentichiamo che per il G7, che si svolgerà quest’anno in Puglia, è stata scelta un’immagine assai evocativa e simbolica, quella dell’olivo”, aggiunge Sicolo. “La campagna olearia 2023-2024 ha confermato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che l’Italia ha un ruolo di primo piano non solo per la produzione, ma soprattutto per il livello qualitativo dei propri olii extravergini d’oliva. Il nostro Paese è all’avanguardia per le tecnologie utilizzate nella trasformazione del prodotto, sempre più sicure, digitalizzate, capaci di realizzare olii extravergini d’oliva sempre più qualitativi”. La prossima riunione del Comitato Consultivo del Consiglio oleicolo Internazionale metterà a confronto più di 50 Paesi del mondo, ciascuno espressione di pratiche produttive differenti, di un proprio know how esperienziale e tecnologico, di una cultura olearia e olivicola peculiare. “Il confronto e l’interscambio a livello internazionale sono importantissimi e fondamentali”, spiega Sicolo, il quale, oltre che vicepresidente del COI, è presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani.
“Vanno rafforzate e incentivate le OP, le organizzazioni dei produttori che aggregano l’offerta, aumentano il potere contrattuale di chi produce, potenziano gli strumenti collettivi di posizionamento sui mercati e di internazionalizzazione delle aziende, lavorano sulla ricerca, l’innovazione, con azioni sempre più efficaci e necessarie per quanto riguarda il tracciamento di tutte le fasi della produzione, dalla terra all’imbottigliamento. Tutto questo”, spiega Sicolo, “fa in modo che si possa far emergere e contare realmente la qualità, così da aumentare il valore aggiunto e la redditività per gli agricoltori”.
Gennaro Sicolo ha condiviso col Sottosegretario La Pietra la scelta della Toscana per la prossima riunione del Comitato Consultivo del Consiglio oleicolo Internazionale (COI). “Non sarà una passerella”, rilancia Sicolo. “perché le questioni e le problematiche da affrontare con decisione e tempestività sono moltissime, a cominciare dagli effetti devastanti dei cambiamenti climatici, che hanno avuto e probabilmente continueranno ad avere un impatto negativo su quantità e qualità delle produzioni. Occorre, poi, allargare il campo d’azione e le sinergie della ricerca sulla Xylella. È necessario lavorare ad accordi internazionali che permettano all’olio extravergine d’oliva prodotto in Italia di potersi affermare sempre di più e sempre meglio, anche commercialmente, in tutto il mondo. Prezzi, competitività, valore aggiunto: la prossima riunione sarà chiamata a trovare proposte e a condividere soluzioni che rafforzino e valorizzino il prezioso lavoro svolto da produttori olivicoli e frantoiani del nostro Paese”.

Ufficio Stampa Cia Puglia
Francesco Quitadamo

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campoDichiarazione di Paolo Campo, presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale

L’estensione alle imprese del turismo e della cultura delle opportunità offerte dai mini Pacchetti Integrati Agevolazioni (PIA) è un risultato che auspico da qualche anno e che finalmente è stato concretizzato dalla Giunta regionale grazie all’impegno dell’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci.
Questi due segmenti produttivi e dei servizi sviluppano un volume economico assai rilevante per il prodotto interno lordo della Puglia e sono promotori di occupazione e imprenditorialità, anche di ottimo livello qualitativo e innovativo.
In più, nel caso delle imprese culturali, si possono attivare e gestire contenitori oggi vuoti o intervenire sulla conservazione e la valorizzazione di patrimoni artistici e fondi librari abbandonati, a vantaggio delle comunità e della loro attrattività.
Per quanto riguarda il turismo, ai viaggiatori si potranno offrire maggiori e migliori servizi, si potranno gestire più efficacemente i flussi in arrivo e in partenza, si potrà migliorare l’accoglienza delle strutture.
È necessario favorire lo sviluppo di queste attività che, inevitabilmente, riverbera positivamente sulle comunità, comprese quelle più ai margini, e sulle opportunità di restanza delle nostre più giovani competenze ed energie.
La Regione Puglia, ancora una volta, dimostra una dinamicità governativa superiore alla media del contesto meridionale e una capacità d’ascolto su cui fondare nuove dinamiche di sviluppo, lavoro e reddito.

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vico
In questo avvincente percorso nei primi mesi del mio mandato come Sindaco di Vico del Gargano, ho maturato una profonda consapevolezza. Oggi, più che mai, sono convinto che per amministrare realtà periferiche come la nostra, sia fondamentale guardare lontano e sognare un po'. Questa visione è l'unico faro che può guidarci in una sfida epocale che vede i nostri territori esposti a un emorragico calo demografico e a una qualità della vita sempre più bassa. Guardare al territorio, comprenderne i limiti e sfruttare appieno quanto ancora rimane delle sue potenzialità è la strada che dobbiamo percorrere. Le potenzialità risiedono ancora nell'agricoltura! Nel territorio di Vico, così come in tanti altri paesi del Gargano, possiamo ormai riconoscere una preziosa risorsa agricola: gli uliveti, l'ultimo baluardo dello storico paesaggio agrario del Gargano. Il resto è andato perduto per sempre. Possiamo fare qualcosa per preservare e valorizzare questa preziosa eredità? Io credo di sì.
Vico del Gargano, trae ancora oggi risorse dagli alberi d'ulivo piantati duecento/trecento anni fa dai nostri avi, un'eredità che è nostro dovere preservare e garantirne la continuità. Nel territorio che amministro, immerso in un mare di boschi che avanzano, si conservano ancora circa mille ettari di secolari uliveti, molti dei quali sono autentici monumenti verdi. Questo patrimonio contribuisce in modo significativo a definire il paesaggio, rappresentando un elemento cruciale per l'identità economica e culturale della nostra terra. Fin da ottobre scorso, la mia amministrazione lavora incessantemente per dotarsi di uno strumento in grado di affrontare concretamente il problema. Il settore agricolo delle realtà come quella del Gargano, a mia conoscenza, non è mai stato oggetto di uno studio approfondito, né tanto meno di un adeguato governo. È giunto il momento di rimediare a questa grave “distrazione”. Perciò, stiamo sviluppando un Piano strategico di recupero e valorizzazione della secolare olivicoltura di Vico del Gargano, un percorso lungo che coinvolgerà diverse strategie (storia, archeologia, arte, gastronomia, nutraceutica, cosmesi), per rivitalizzare economicamente il settore e contrastare l'abbandono progressivo che minaccia di inselvatichire sempre di più il nostro territorio (avanzata di boschi, cinghiali, degrado del paesaggio). Stiamo per formalizzare la costituzione di un tavolo tecnico per la redazione di questo piano, coinvolgendo anche ricercatori dell'Università di Foggia. Abbiamo delineato alcune idee strutturali fondamentali su cui il piano dovrà lavorare: una Scuola dell’olio (formazione di alti speciali del settore), un Museo dell’olio (restauro funzionale del trappeto Maratea con ripristino della tecnica tradizionale di molitura) e a una formazione permanente per i nostri olivicoltori. L’obiettivo è produrre oli di alta qualità, unica strada per sostenere il reddito dei nostri “eroici” olivicoltori, sempre meno motivati.
Tuttavia, un piano per sua natura ha bisogno di promozione, condivisione e sostegno. Con questa premessa, faccio appello a tutte le forze economiche, imprenditoriali (Confindustria, Camera di Commercio), istituzionali (Ente Parco del Gargano, Provincia, Regione) e alle categorie di settore (Coldiretti, CIA Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri). Vi chiedo di condividere e sostenere questa nostra avventura, perché il piano di cui vogliamo dotarci ha bisogno di partner. Si tratta di una prima esperienza politico-programmatoria che intende dirigere lo sguardo verso l'agricoltura e il territorio del nostro amato Gargano. Attraverso lo studio, la ricerca e un percorso di pianificazione, sono certo che sarà possibile individuare una soluzione adeguata.
Confido in un vostro positivo riscontro, consapevole che insieme possiamo costruire un futuro più sostenibile e prospero per la nostra comunità e per le generazioni future.

Il sindaco
Raffaele Sciscio

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manfredonia
Martedì 27 febbraio, alle ore 18, incontro pubblico nelle Ex Fabbriche San Francesco
Cgil, Uil, Acli, Anpi e Arci insieme per contrastare il progetto di dividere l’Italia tra ricchi e poveri

MANFREDONIA “Contro una autonomia regionale differenziata che spacca il paese”. È questo il tema dell’incontro che si svolgerà a Manfredonia martedì 27 febbraio, alle ore 18, nelle ex Fabbriche San Francesco, in via San Francesco. All’iniziativa saranno rappresentate Cgil Foggia, Uil Foggia, Acli, ANPI Comitato Provinciale di Foggia, Arci Foggia. L’incontro pubblico sarà presieduto da Cecilia Simone, segretaria sezione ANPI di Manfredonia. Interverranno Gianni Palma, segretario generale CGIL Foggia, e Domenico Rizzi, presidente provinciale ARCI Foggia. Le conclusioni saranno affidate al magistrato e docente universitario Nicola Colaianni.
Il progetto di autonomia differenziata del Ministro Calderoli prevede che alcune Regioni possano richiedere più autonomia e più poteri, rispetto alle altre, su tanti argomenti centrali per la vita dei cittadini, fra cui la sanità, la scuola, l’ambiente, l’energia, il commercio con l’estero, la ricerca scientifica. Così avremmo un Paese arlecchino, con diritti dei cittadini e prestazioni diverse dei servizi a seconda delle regioni. Aumenterebbero le diseguaglianze, il Paese si frantumerebbe e crescerebbe l’impoverimento delle regioni più deboli. Occorre invece un altro regionalismo: solidale, non competitivo, rispettoso della natura una e indivisibile della Repubblica.
Il disegno di legge Calderoli definisce le procedure per l’attuazione delle richieste di autonomia delle Regioni, procedure che non prevedono un intervento di merito del Parlamento, le cui commissioni possono solo esprimere un atto di indirizzo. Le Camere approvano o respingono la legge di recepimento dell’intesa avvenuta tra lo Stato e la Regione interessata, senza poter intervenire nel merito dell’accordo: materie rilevanti per la vita dei cittadini vengono sottratte al controllo di chi li rappresenta. Il disegno di legge inoltre stabilisce che tali intese possono essere attuate solo dopo la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni (LEP) da garantire a tutti i cittadini e il cui finanziamento va concordato da una apposita commissione paritetica Stato-Regione. Prevede però che dalle intese non debbano derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Già oggi esistono grandi differenze di spesa pubblica tra Nord e Sud del Paese, a discapito del Sud, ed è evidente che, senza investimenti economici, nelle regioni più svantaggiate non ci sarà nessuna possibilità di colmare le diseguaglianze sociali e territoriali, che anzi tenderanno ad aumentare.

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semaforo

Il Sindaco Francesco Miglio, il Vice Sindaco Salvatore Margiotta e l’Assessore ai Lavori Pubblici Luigi Montorio informano che, a far data dalle ore 24:00 di domenica 18 febbraio 2024 verrà definitivamente spento e rimosso l’impianto semaforico (l’ultimo esistente nel territorio urbano di San Severo) presente all’intersezione di Viale II Giugno con Via Padre Matteo D’Agnone per la realizzazione in loco di una rotatoria stradale.
L’incrocio è così regolamentato:
- con ordinanza dirigenziale n. 27 del 19.01.2024 è prevista l'istituzione del segnale di “STOP” su entrambe le direzioni di marcia di Via Padre Matteo D’Agnone, all’altezza dell’intersezione con Viale II Giugno;
- con ordinanza dirigenziale n. 55 del 13.02.2024 è prevista l’istituzione della segnaletica verticale “Limite di velocità a 20 Km/h” e “restringimento carreggiata” su entrambe le direzioni di marcia su Via Padre Matteo D’Agnone e Viale II Giugno, posizionati a metri 150 dall’intersezione per la regolamentazione del traffico veicolare nell’area di cantiere, al fine di garantire in sicurezza l’esecuzione dei lavori di realizzazione della rotatoria.
Sarà predisposta – come informa il RUP Geom. Rocco Bonabitcola - apposita segnaletica provvisoria verticale ed orizzontale di colore giallo, secondo quanto disposto dalle richiamate ordinanze.
Si invita la cittadinanza tutta ad osservare la massima prudenza in prossimità dell’incrocio anche in considerazione della presenza del cantiere stradale e degli operai impegnati nell’esecuzione dei lavori.

Il Responsabile dell’Ufficio Stampa
Michele Princigallo

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