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LA FAST CONFSAL SI PREPARA ALLO SCIOPERO
Avviate le procedure di raffreddamento propedeutiche allo sciopero. L’Ataf non dà risposte a temi cruciali per la vita dei lavoratori e della stessa azienda.
“Di fronte ad un’azienda che continua a disattendere accordi sottoscritti e norme previste dal CCNL non resta che lo sciopero”. Così la segreteria della Fast Confsal che ieri ha aperto le procedure di raffreddamento, previste per legge. Il Prefetto dovrà ora convocare le parti per la conciliazione ma, il sindacato è pronto alla mobilitazione se l’azienda continuerà a ignorare le istanze già avanzate dalla Fast Confsal con due formali richieste di incontro, la prima a luglio , la seconda ad ottobre. In ballo ci sono i diritti dei lavoratori che la dirigenza dell’Ataf continua a non rispettare: il Premio di Risultato per il quale Ataf sviluppa un computo che vede incluso le assenze giustificate previste per legge come la l.104 e congedi parentali, mentre non tiene conto delle assenze giustificate per motivi sindacali. L’Ataf, invece, calcola tali assenze nel computo dell’assenteismo, di fatto negando il Premio di risultato al lavoratore. “Un’assurdità – per la segreteria FastConfsal - poiché le assenze regolate dalla legge 104 ed utilizzate dal lavoratore per far fronte a problemi di salute di familiari, oltre che un diritto, rappresentano anche un contenimento dei costi nell’ambito dell’assistenza sanitaria, della famiglia per l’assistenza dei figli”. Il Trattamento di Fine Rapporto, negato ai lavoratori che per esigenze personali fanno richiesta di anticipo, anche questo un diritto, previsto dal Codice Civile; Retribuzione e scatti di anzianità e parametri bloccate perché in attesa di un responso da parte del Comune di Foggia “Una posizione inaccettabile – tuona la FastConfsal – anche questi sono diritti, previsti dal CCNL in vigore e non dipendono certo dalle volontà della proprietà. Per il lavoratore, tale blocco corrisponde ad una ulteriore riduzione stipendiale per un valore che varia dai 50 ai 200 euro mensili”. La Fast Confsal, inoltre, chiede di conoscere i criteri seguiti dall’Ataf nell’elaborazione di graduatorie per i servizi non di linea, dopo l’annullamento degli accordi di 2° livello. “Abbiamo cercato il dialogo sindacale, la concertazione, ma l’Ataf ha continuato a non dare risposte” sottolinea il segretario provinciale della Fast Confsal, Domenico Santodirocco “Da tempo chiediamo un Piano Industriale, una diversa organizzazione che possa mettere l’azienda nelle condizioni di migliorare la logistica e, quindi, anche il servizio offerto ai cittadini”. La questione “flotta”, sempre in primo piano, è tra le problematiche che la Fast Confsal ha sottoposto all’attenzione del prefetto “La dirigenza dell’azienda continua a dire tutto ed il contrario di tutto. A diffondere notizie e dati, per esempio nella relazione al bilancio, per poi smentirli. E’ il caso proprio della flotta bus, ormai vecchia e in pessime condizioni, con mezzi fermi perché inutilizzabili, ed altri costantemente sottoposti al fermo forzato in officina. Per ovviare alla continua riduzione dei mezzi sarebbe necessaria una diversa organizzazione, come la manutenzione nelle fasce notturne che permetterebbe di ridurre i tempi di fermo dei bus – aggiunge Santodirocco – ma l’Ataf continua a non recepire le proposte del sindacato, ed anzi, va avanti nella sua azione in maniera unilaterale”. C.s.