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Un tavolo istituzionale in Prefettura per risolvere la vertenza del Centro Accoglienza Rifugiati di Borgo Mezzanone, salvaguardando gli 80 lavoratori. E' quanto chiedono FP CGIL, FISASCAT CISL e FPL UIL di Foggia. A seguito della Sentenza del Consiglio di Stato, che ha stabilito rientro della Croce Rossa nelle attività di accoglienza e cura dei 550 rifugiati del C.A.R.A. di Borgo Mezzanone, le tre organizzazioni sindacali sono impegnate a "difendere il posto di lavoro di oltre 80 unità professionalizzate, in un comparto lavorativo delicatissimo, quale l´accoglienza e la cura degli ospiti di cultura, religione, etnia disparate". "La passione profusa dai lavoratori e dalle lavoratrici non può essere cancellata dall'oggi al domani, soprattutto - affermano i segretari territoriali, Michele Corsino, Leonardo Piacquaddio e Luigi Giorgione - in un territorio provinciale, come quello foggiano, per nulla generoso dal punto di vista delle opportunità di lavoro". FP Cgil, FISASCAT Cisl e FPL Uil hanno, da tempo, richiesto all´Ufficio Territoriale del Governo di essere convocati a un tavolo istituzionale, per conoscere le decisioni della Prefettura, che ha un ruolo conciliativo della situazione di crisi socio-occupazionale e, al tempo stesso, di Stazione Appaltante del servizio. Per tale ragione, i sindacati auspicano che essa ricercherà la soluzione più opportuna a salvaguardare i posti di lavoro degli oltre 80 lavoratori e lavoratrici coinvolti". "Non spetta a noi - continuano i sindacalisti - definire i tempi e le procedure di un eventuale rientro della Croce Rossa al posto della cooperativa Connecting People, tenuta ancora ad assolvere i doveri datoriali nel rispetto di un contratto di appalto stipulato con la Prefettura, nè tanto meno ‘tifare' per l´una o per l'altra società, ma solo - sottolineano Corsino, Piacquaddio e Giorgione - per la conservazione di tutti i posti di lavoro. In un contesto tanto delicato sotto il profilo umano, la difficile situazione verificatasi potrebbe accendere tensioni e causare ripercussioni all´interno del Centro, ove il raggiungimento e il mantenimento di un clima pacifico, tra persone che vivono in condizioni disagevoli, non è un risultato facilmente raggiungibile. Inoltre, l´evidente disagio e la responsabilità di tutti i lavoratori, che con molta dignità continuano ad operare nel C.A.R.A, sono percepibili alla pubblica opinione, per questo il sindacato - concludono Corsino, Piacquaddio e Giorgione - non li lascerà mai soli, sino a quando la vertenza non rientrerà in un clima di serenità per tutti".



comunicato stampa