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alberoAvevamo un polmone verde in pieno centro abitato ed ora non c’è più.
Lo scempio compiuto dall’amministrazione Potenza su viale Papa Giovanni XXIII con il taglio indiscriminato di 100 e passa grossi alberi di platano, dell’apparente età di 50 anni circa, in perfetto stato vegetativo, per un verso lascia di stucco l’ignaro cittadino, per altro verso getta nello sconforto chi, avendo a cuore la salvaguardia del patrimonio naturale della propria città, assiste impotente alla mattanza messa in atto da una arruffona macchina amministrativa.
Sul perché di tale scelta, due sono le ipotesi: o siamo di fronte ad un insensato gesto di arroganza politica, oppure - ed è questa la tesi da prediligere - si tratta di una scelta meditata che ha l’obiettivo di distruggere un pezzo di storia apricenese, realizzata da precedenti amministratori di cui non si condivide il pensiero politico.
Al di là di ogni considerazione ci chiediamo quanti decenni dovremo attendere prima di poter beneficiare nuovamente dell’ossigeno e dell’ombra forniti gratuitamente dai platani, in cambio di periodiche operazioni di potatura e della raccolta, una volta all’anno, delle loro foglie?
Perché decidere di sostituire più di 100 alberi con un fusto alto oltre 15 mt., con altrettanti piccoli alberelli che non riusciranno a sopperire ai benefici forniti dai vecchi alberi in termini di ossigeno, indispensabile per la salute di tutti?
I platani, infatti, oltre ad essere ombrosi e belli erano, soprattutto, funzionali ad assorbire l’inquinamento provocato dei veicoli in una strada ad alta intensità di traffico, quale è Viale Papa Giovanni XXIII.
E al vano tentativo di giustificare l’intera operazione, peraltro costata oltre 40.000,00 euro, con la scusa del pericolo causato dalle radici che hanno sollevato il manto stradale, e delle foglie che ostruiscono gli scoli delle acque reflue replichiamo con quella che era la nostra proposta, già avanzata alla cittadinanza in occasione della trascorsa campagna elettorale, che prevedeva il rifacimento e l’allargamento dei marciapiedi esistenti lungo il viale, preservando la vita degli alberi.
Avevamo un polmone verde in pieno centro abitato ed ora non c’è più.