Parlare di imprenditoria in un momento difficile come quello che sta vivendo il nostro paese a causa della crisi sanitaria da Covid-19 può sembrare un azzardo. Eppure non è così. Ci sono tanti giovani, e non solo, che desiderano avviare una loro attività imprenditoriale e che sono alla ricerca di qualche aiuto da parte dello Stato.
Quali sono gli strumenti che il Governo italiano ha pensato per venire incontro a questa esigenza? Tra i bandi più famosi c'è, senza dubbio, Resto al Sud.
Il bando Resto al Sud è già noto e utilizzato, dato che sono tanti anni che viene riconfermato. La novità 2021 è l'ampliamento della platea dei possibili beneficiari. Adesso si può accedere al bando se si è under 56 e se si vive al Sud, così come espressamente richiesto.
Una bella novità non solo per i giovani imprenditori che trovano anche quest'anno un valido supporto per poter realizzare i propri sogni e le proprie ambizioni lavorative. Avendo aumentato il limite d'età viene data anche a tantissime persone over 50 la possibilità di trovare o ritrovare la propria strada e la propria indipendenza lavorativa ed economica.
Conoscere da vicino il bando Resto al Sud, anche grazie a delle guide approfondite come quelle di Contributi PMI, aiuta a capire se si tratta dello strumento più consono per dare una spinta al proprio futuro. Di sicuro sono tante le persone che coglieranno la palla al balzo, sfruttando un'occasione molto interessante per fare impresa e ricevere un aiuto statale.
Il bando si configura, del resto, come un vero e proprio strumento per superare la crisi ed è anche per questo motivo che è stato potenziato. Nel tempo questo strumento è diventato accessibile anche ai liberi professionisti e anche per gli under 56.
Non solo. La somma di finanziamento a fondo perduto è salito al 50%, mentre la somma rimanente è a tasso zero. Si possono così ottenere fino a un massimo di 200.000 euro per aziende con 4 soci.
Ricordiamo che Resto al Sud è disponibile in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia ma anche nelle aree sismiche del Centro Italia e, quindi, in Umbria, Lazio e Marche.
Le domande si inoltra esclusivamente online e, per la precisione, sul sito Invitalia. Sarò necessario scrivere e presentare il proprio progetto e attendere la valutazione dello stesso e la messa in graduatoria. Ad oggi sono stati presentati oltre 18.000 progetti e il numero è destinato a crescere con l'ampliamento della platea.