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forza italiaIL BONUS FACCIATE E L’INERZIA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
La legge n. 160 del 27 dicembre 2019 relativa al Bilancio dello Stato per il 2020 ha introdotto il Bonus facciate per gli immobili ricadenti nelle zone A e B dei Piani Regolatori Generali dei Comuni.
Gli interventi di recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti sono normati dai commi dal 219 al 224 dell’art. 1. Per la loro esecuzione è prevista una detrazione del 90% calcolata sull’intera spesa sostenuta.
L’Agenzia delle Entrate, a seguito di uno specifico quesito, l’8 gennaio del 2021 ha chiarito che possono beneficiare di tale bonus anche gli altri immobili esistenti che possono essere dichiarati assimilabili a quelli ricadenti nelle zone A e B. Tale assimilabilità deve, secondo l’Agenzia delle Entrate, risultare dalla certificazione urbanistica rilasciata dal Comune.
Un nostro concittadino, a nome degli altri condomini, in data 22 marzo 2021 ha inviato una richiesta di “rilascio della certificazione urbanistica dove si attesti che la zona territoriale in cui ricade l’edificio (Via Paolo Diacono), indipendentemente dalla sua denominazione, è equipollente alle zone territoriali B individuate dal Decreto Ministeriale n. 1444/1968”.
Sono trascorsi quasi due mesi e a quell’istanza l’Amministrazione Comunale non ha dato alcuna risposta, né negativa né positiva, forse impegnata in altre “faccende più importanti”.
Forza Italia, Verso Il Futuro e Lega stigmatizzano questo curioso modo di fare, che offende la dignità dei cittadini e fa perdere loro importanti opportunità.
È facilmente comprensibile che il bonus facciate può costituire per la nostra Comunità e per gli operatori economici locali (imprese, operai, tecnici, esercizi commerciali) uno strumento capace di creare occupazione e ricchezza. Pertanto, i cittadini interessati devono essere messi in grado di utilizzarlo.
Il vigente Piano Regolatore Generale del nostro Comune, approvato nel lontano 1986 dalla Giunta Regionale Pugliese, è scaduto nel 2001, cioè 20 anni fa.
Le zone territoriali, che in quello strumento urbanistico erano a ragione definite C, attualmente “de facto et de iure” sono da considerare a tutti gli effetti zone B. Pertanto, se il Responsabile del Settore Tecnico non “se la sente” di certificare la loro assimilabilità alle zone B, si convochi il Consiglio Comunale, che potrebbe prenderne atto con conseguente e legittima utilità per i cittadini interessati e per l’economia locale.
Comunque, ciò che non è accettabile è proprio l’inerzia amministrativa!

Forza Italia, Verso il Futuro, Lega Monte Sant’Angelo