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La drammatica situazione dei rifiuti a Foggia, resa più emblematica dai recenti risvolti giudiziari, impone un deciso cambio di passo per quanto riguarda sia l'azione della politica con riferimento alla gestione e all'adeguamento del servizio, sia l'atteggiamento dei cittadini. Il sostegno al consulente esterno del Comune di Foggia, Raphael Rossi, deve partire dalla consapevolezza del difficile compito che gli si prospetta anche in relazione alla discontinuità rispetto al passato, da far valere nelle modalità manageriali e nel progetto industriale più complessivo. Essere l'ultimo territorio in qualità della vita non è una maledizione ineludibile; talvolta, come in questo caso, è vitale porsi obiettivi che guardano ben oltre l'emergenza e che possano addirittura far scattare la molla del saper fare da parte di una comunità troppe volte, di recente, ingiustamente vilipesa e penalizzata a causa dell'inefficienza della sua classe dirigente. In periodi di crisi come quello attuale i cittadini vorrebbero vedere segnali di saggezza sociale e istituzionale, oltre che politica, a partire da una forte riduzione dei costi "politici" delle società che assicurano servizi pubblici. Chi si occupa del bene comune deve tornare a farlo con competenza, per tutelare l'intera comunità, non il proprio personale tornaconto. Inoltre, oltre al ripristino di una funzionalità ordinaria, è indispensabile programmare e attivare interventi innovativi che garantiscano la qualità della vita, la tutela ambientale, il risparmio sui costi, l'occupazione. «Pensiamo, dice Domenico della Martora, referente cittadino di Foggia dell'Associazione "Lavoro&Welfare", alla sostituzione del modello tradizionale di raccolta dei rifiuti, con uno nuovo, basato su un sistema pneumatico, come abbiamo già proposto in un nostro documento sullo sviluppo territoriale. Con questo sistema i rifiuti vengono stoccati all'interno di contenitori, diversi per tipologia di rifiuti e collocabili in vari punti della città (o, per aree di nuovo insediamento, direttamente negli edifici), da cui partono tubazioni sotterranee a pressione negativa che trasportano i rifiuti fino ai punti di raccolta fuori città; qui i rifiuti vengono differenziati meccanicamente e compattati tramite vuoto pneumatico in container di grandi dimensioni per essere poi destinati a idonei impieghi. Si tratta di un processo silenzioso, inodore, che elimina i cassonetti e i camion di raccolta e comporta vantaggi per il decoro e il decongestionamento urbano, oltre a ridurre l'inquinamento. Questo sistema è attivo da decenni in Svezia ed è diffuso in varie parti del mondo. La sua realizzazione è allo studio anche in alcune aree del nostro Paese. Le stime prevedono un abbattimento del 15-20% dei costi rispetto alla gestione tradizionale, il chè consentirebbe la realizzazione dell'impianto con le economie rivenienti dall'abbattimento dei costi di manutenzione. Non ci sarebbe alcuna dispersione di posti di lavoro, la tassa rifiuti potrebbe subire un graduale ribasso, la modalità gestionale potrebbe superare il carrozzone pubblico«. Ovviamente non basta un impianto innovativo a risolvere il problema: anche il sistema più avveniristico necessita di un cambio di mentalità, di un atteggiamento responsabile, a partire dalla consuetudine dei cittadini a differenziare coscientemente la raccolta dei rifiuti.



comunicato stampa