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COMUNICATO STAMPA

Ci rivolgiamo alla comunità delle isole Tremiti e al loro sindaco pro tempore perché desistano dalla vendita, in quel santuario della natura nel mare Adriatico, di terra pubblica, non importa se già edificabile in base a vecchi piani.

Riteniamo che per quanto urgente e comprensibile possa essere, nella crisi, il loro bisogno di procurarsi risorse finanziarie, si tratti di una errata soluzione a un problema. Il presente e il futuro delle Tremiti non possono che incardinarsi, per scelta prima ancora che per vincolo, in quell’ambiente prezioso, finora per fortuna risparmiato dall’abnorme edificazione registratasi altrove. E’ invece il volgersi a una innovatrice economia sostenibile e ecologica, a una piattaforma e infrastruttura verde, la chiave dell’accesso di residenti e turisti a uno sviluppo intenso e durevole, qualitativo.Una crescita quantitativa allontanerebbe anziché attrarre risorse umane e finanziarie fondamentali per lo sviluppo.

Vendere terra pubblica equivale in realtà oggi, in una fase in cui lo sviluppo locale più promettente guarda alle bioregioni e ai loro vantaggi competitivi, a segare il ramo dell’albero su cui si è seduti, a vendere ‘gioielli di famiglia’.

Si tratterebbe di una soluzione sbrigativa e diseducativa, capace di fuorviare altri e in definitiva di recare un grave danno a risorse fondamentali della Puglia e dell’Italia.

Bari 25.04. 2012 Prof. Dino Borri

Presidente Fai Regione Puglia