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comunicato stampa, lunedì 7 maggio 2012

Mobilitazione massiccia contro la chiusura dell’ospedale lucerino

Martedì, a Lucera, si riuniranno i sindaci e i consiglieri comunali di 14 comuni

Lamarucciola: “Questo presidio sanitario non può e non deve chiudere”

 

PIETRAMONTECORVINO (Fg) – “L’Ospedale ‘Francesco Lastaria’ di Lucera non può e non deve chiudere. Il sottoscritto, assieme agli altri 13 sindaci dei Monti Dauni e al primo cittadino di Lucera, convocherà il proprio consiglio comunale per un incontro che vedrà insieme tutti i rappresentanti istituzionali dei Comuni di questo comprensorio”. E’ Rino Lamarucciola, sindaco di Pietramontecorvino, ad annunciare l’iniziativa che si terrà martedì 8 maggio, alle ore 19, nel Palazzetto dello Sport di Lucera. “Da giorni stiamo tenendo un presidio davanti alla struttura ospedaliera lucerina – continua Lamarucciola – Questo ospedale, non solo per il centro svevo, ma per tutti i comuni dei Monti Dauni riveste un’importanza fondamentale. E’ un nosocomio che serve una popolazione complessiva di oltre 100mila persone e opera in una zona che non ha altri presidi sanitari capaci di rispondere alla propria domanda di salute. E’ avvilente che la stragrande maggioranza dei consiglieri provinciali e regionali e la quasi totalità dei parlamentari espressione della Capitanata non stia sostenendo questa battaglia sacrosanta. Ed è altrettanto mortificante che la Regione Puglia, proprio nel momento in cui sta portando avanti importanti progetti di sviluppo per i Monti Dauni, si contraddica decretando la morte di un presidio indispensabile per il nostro territorio”, prosegue il sindaco di Pietramontecorvino.

Durante l’emergenza neve dei mesi scorsi – continua Lamarucciola – abbiamo avuto l’ennesima ed evidente prova di quanto l’ospedale di Lucera sia una struttura irrinunciabile per le nostre popolazioni. Come sindaco di Pietramontecorvino e come cittadino di questo territorio non lascerò nulla di intentato per impedire che si compia una decisione scellerata ai danni di migliaia di persone. Una scelta che, se confermata, porrà una seria ipoteca sul futuro di questo territorio”.