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Foggia, lunedì 07 maggio 2012

La barbarie non ha casa, né tempo, ma ha un padrone, l’uomo. E a rimetterci le penne è sempre il territorio che questa volta è stato negato di una della sua più primitiva risorsa naturale, il fiore.

La settimana scorsa sul Gargano è stata estirpata una specie di orchidea spontanea presente, la Barlia robertiana (Loisel.) Greuter, ultima sul Monte Sacro.

 

 

 

Ma andiamo per ordine con un’importante e doverosa premessa.

 

Il Gargano, promontorio montuoso della Puglia settentrionale da sempre non sorprende solo per gli interessi storici e culturali, ma soprattutto per quelli naturalistici. Pochi sanno che la “Montagna del Sole” è caratterizzata da una spiccata variabilità floristica, collocandola tra uno dei più bei paesaggi d'Italia. E ciò è dovuto alla sua particolare posizione geografica e alla morfologia del territorio che nei millenni ha favorito la crescita di infinite varietà di ambienti vicini tra loro ma diversi nelle caratteristiche. Un pullulare di vita che ha ospitato anche animali preistorici come i dinosauri (± 130 milioni di anni fa) e lo sviluppo di una flora quanto mai differenziata, forse grazie anche i microclimi oggi presenti in alcuni paesi (si veda Vico con i sui agrumi). E proprio in riferimento a quest’ultima grande risorsa naturale gli esperti di botanica affermano che le piante presenti sul Gargano oltre a essere tipicamente mediterranee, sono piante con caratteristiche alpine che hanno trovato ambienti favorevoli sviluppando specie rare di orchidee. Solo sul Gargano ci più di 2500 specie botaniche che rappresentano circa il 35% dell'intera flora nazionale. Un dato che dovrebbe far riflettere tutti noi e in particolare chi dovrebbe promuovere il Promontorio, giardino naturale di orchidee spontanee. Insomma, il Gargano è un vero laboratorio botanico a cielo aperto, il vero paradiso delle orchidee spontanee che rappresentano circa il 70% delle specie presenti in Europa. Alcune di queste sono comuni, altre presenti solo qui e in pochissimi altri siti, praticamente endemiche, come per esempio le Ophrys holoserica subsp. apulica, O. cinnabarina, O. exaltata subsp. archipelagi, O. bertolonii subsp. bertoloniiformis, O. argolica subsp. biscutella,  O. scolopax subsp. cornuta, O. passionis subsp. passionis (O. garganica), O. holoserica subsp.  parvimaculata, O. promontorii e O. sipontensis, l'Orchis quadripunctata e la Serapias orientalis subsp. apulica. Grazie a questa varietà inestimabile molti botanici e appassionati visitano il Gargano in primavera, quando le orchidee fioriscono in numero maggiore: solo nel territorio di Mattinata si contano 60 specie di orchidee. Ma tutto il Gargano è ricco di questi meravigliosi fiori dalla forma e dai colori sempre più bizzarri. Infatti e a renderli inestimabili, i fiori di alcune specie di orchidee sono simili ad alcuni insetti, come il calabrone, l'ape, il ragno, il bombo e altri ancora. Una necessità del fiore che nei millenni ha sviluppato una sua autodifesa per la sopravvivenza poiché la forma di insetto che assume il fiore serve ad uno scopo ben preciso, quello della conservazione delle singole specie.

 

Ma veniamo ai fatti “barbarici”.

 

Come anticipato all’inizio dell’articolo, la settimana scorsa e precisamente il 28 aprile, durante un’escursione di alcuni esperti e appassionati di botanica e fotografia naturalistica, si è scoperto che dove viveva abitualmente l’orchidea Barlia robertiana (Loisel.) Greuter c’erano tracce evidentissime di una potatura meccanica per opera di un motore con lame. Dopo alcuni controlli, i presenti hanno dolorosamente appurato che dell’orchidea suddetta non v’era più traccia. Da li a poco i presenti hanno avvisato le autorità competenti, ma soprattutto i membri del G.I.R.O.S. di Capitanata -(Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee)- un gruppo di studiosi e appassionati che da venticinque anni ricercano e studiano le Orchidee spontanee del Gargano.

Il primo commento, a caldo, del G.I.R.O.S. e dell’Associazione Gargano Nature è stato quello della «Tragedia immane che colpisce nell’intimo di un Gargano sempre più povero per disinteresse alle sue naturali caratteristiche. Il Promontorio, ancora una volta, è vittima dell’incuria di chi dovrebbe salvaguardare i suoi tesori, che sono anche i fiori. Ma la vera tragedia – concludono G.I.R.O.S. e Gargano Nature - sarà quella che tra circa 5 anni le orchidee spontanee del Gargano sul Monte Sacro scompariranno per sempre dal territorio».

L’allarme lanciato dal G.I.R.O.S. di Capitanata, oltre a far presente che la Barlia robertiana (Loisel.) Greuter era l’unica specie di orchidea spontanea presente in località Monte Scaro, sul Gargano, asportata dal bulbo in altre parole radice, fa ben comprendere che le altre corrono seri pericoli di estinzione se non s’investe su tesori naturali che fanno la differenza tra territori.

 

Tanto per esser più chiaro la Barlia robertiana (Loisel.) Greuter era, purtroppo, un’orchidea sul Gargano, località Monte Sacro, considerata dal G.I.R.O.S. Nazionale un’esemplare rara nella sua specie. Difatti la Barlia robertiana (Loisel.) Greuter, il cui nome deriva dal botanico francese G. N. Robert, 1776-1857, è una pianta alta fino a 80 cm, diffusa in habitat come prati, garighe, cespugli e margini delle strade, vive fino a 1000 metri di altitudine e fiorisce precocemente da gennaio ad aprile. L’impollinazione è entomofila (soprattutto bombi) ovvero la dispersione del polline è favorita dall'intervento degli Insetti, ma a volte può avvenire per autofecondazione. L’orchidea spontanea Barlia robertiana (Loisel.) Greuter è strettamente affine a Himantoglossum (altra specie di orchidea caratteristica della zona adriatica) che differisce da quella in esame solo per il labello (parte caratteristica e centrale del fiore che assomiglia a un labbro) più corto e per le brattee più lunghe (o ipsofillo che è una foglia modificata che accompagna fiori o infiorescenze).

 

«Questa specie è probabilmente scomparsa dal nostro territorio perché è stata asportata dal bulbo “radice”- commentano alcuni membri del G.I.R.O.S. di Capitanata -; se fosse stata tagliata dallo stelo nell’arco di 15 anni ritornava a vita, mentre è stata tolta la speranza di rivederla in vita. Queste orchidee particolari da difficile gestione, non devono essere raccolte perché rappresentano patrimonio naturalistico del Gargano. Se venissero tolte dal loro habitat naturale – prosegue il G.I.R.O.S.- non c’è nessuna speranza che possano ripopolare l’ambiente dove è destinata, che è l’insieme di particolari fattori naturali come l’aria, il clima (microclimi circoscritti), la salsedine, la temperatura, che costituiscono la fonte vitale per la particolare specie oggi non più presente sul Gargano. Speriamo - termina il G.I.R.O.S.- che su altre parti del Promontorio vi siano altri esemplari».

 

Che dire, ancora una volta il nostro territorio è stato violato, oserei dire stuprato da idioti incivili che con la loro imbecillità hanno estinto una vita. Un’orchidea è una fiore, una vita che vive da millenni e che qui da noi aveva trovato il suo habitat e sviluppato le difese per sopravvivere alla natura. Ma non aveva fatto i conti con un’altra vita, seppur intelligente, è da sempre aggressiva e egoista, l’uomo.

 

Abbiamo già parlato con Giandiego Gatta, Consigliere alla Regione Puglia (PdL) già Presidente dell’Ente Parco del Gargano, che si ritiene dispiaciuto per l’atto vandalico contro la natura che ha perso una rara specie di orchidea molto cara a tutti. «Sul rischio estinzione delle orchidee spontanee del Gargano (e non solo!) c'è solo da dire che non può esservi una seria ed efficace tutela delle nostre ricchezze ed eccellenze, naturalistiche e paesaggistiche, che non passi attraverso un'adeguata azione di "acculturamento" delle popolazioni garganiche a questi temi - afferma Gatta -. Ecco perché occorre puntare sulla scuola e sul sistema pedagogico, perché sia incessante il processo di responsabilizzazione, soprattutto delle giovani generazioni, ai temi della salvaguardia della flora e della faune, ed a quello, più generale, dell'approccio al nostro ambiente, delicato e sempre oggetto di comportamenti irresponsabili, se non addirittura criminosi, di alcuni. Fino a quando non vi sarà l'effettiva consapevolezza che il nostro territorio, il nostro mare, i fiori e gli animali che vivono nel nostro promontorio, il paesaggio, i colori, i profumi, persino i suoni del nostro "mondo" - termina Giandiego Gatta - , costituiscono la più grande ricchezza che possediamo, saremo destinati a recitare una parte secondaria in tutte le dinamiche di sviluppo, e probabilmente ci renderemo colpevolmente autori della depredazione dei nostri tesori a danno di chi verrà dopo di noi». Gatta ci ha confermato la sua piena disponibilità a perorare la causa, mettendo in gioco tutta la sua persona e soprattutto la sua carica, replicando che è il frutto della fiducia di migliaia di persone che ascolta quotidianamente, portando a Via Capruzzi le loro richieste che poi diventano lavoro e spesso risultati concreti a loro difesa.

 

Noi di newsGargano non diamo colpe alle istituzioni, poiché lo scempio è causa di pochi privati, ma lanciamo il grido di dolore affinché siano più vigili sul Territorio, sanzionando chi viola le poche norme in vigore a difesa della natura. Ci rivolgiamo all’Ente Parco del Gargano e al suo Presidente che dovrebbe tutelare con maggiore incisività il territorio. Ci rivolgiamo ai Sindaci dei paesi garganici affinché facciano squadra per tutelare anche la flora del Promontorio. Ci rivolgiamo al Sindaco di Mattinata per capire se ha intrapreso azioni a tutela delle “sue” orchidee che tra due anni scompariranno. Ci rivolgiamo sia alle associazioni ambientaliste della Capitanata, sia a quelle di escursionisti e fotografi naturalistici affinché mettano in campo idee e poi azioni per contrastare il dilagare vandalismo contro le nostre rare orchidee spontanee.

 

Noi di newsGargano saremo vigili sul problema, continueremo a interrogare i nostri politici che ci rappresentano sia in Provincia che in Regione sul da farsi, spronandoli a intensificare l’azione politica, semmai con interrogazioni all’Assessore per l’Ambiente della Regione Puglia per ottenere fondi a tutela del Gargano e delle nostre orchidee spontanee.



 

Nico Baratta