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Bozza proposta

indirizzata al riconoscimento del ruolo del volontario in Italia e dell’associazionismo sul Territorio di Capitanata.

Autore e promotore dell’iniziativa:

Nico Palatella

Vice Presidente CONI Provinciale di Foggia

Vice Capo Delegazione FAI Fondo Ambiente Italiano Provinciale di Foggia

Coordinatore Provinciale di Foggia TELETHON

Presidente Provinciale UNVS – CONI Unione Nazionale Veterani dello Sport

Nota personale: l’iniziativa esposta con il presente documento è strettamente personale; mi riservo pertanto di darne comunicazione alle Organizzazioni all’interno delle quali il sottoscritto riveste un ruolo di dirigente, assumendomi la responsabilità di quanto dichiarato ma esonerando con la presente le Associazioni medesime da ogni responsabilità al riguardo. Sarà in ogni caso mia cura personale chiederne ufficialmente la condivisione, attraverso la proposizione della stessa ai Responsabili in capo, nei consigli direttivi e giunte di riferimento.

PREMESSA

Il mondo del volontariato muove durante l’anno milioni di persone, impegnate quotidianamente nella propria opera al servizio della collettività. Il 2011, Anno europeo del Volontariato, è stato contraddistinto da un dato a dir poco incredibile: circa 3.200.000 volontari impegnati in Italia in vari settori e che rappresentano l’equivalente di circa 80.600 dipendenti a tempo pieno. Ecco i dati:

1- Numero totale di volontari nelle organizzazioni di volontariato, di terzo settore e di cittadinanza attiva: 3 milioni e 300 mila volontari.

2- Tempo dedicato al volontariato (volontari che svolgono attività nelle organizzazioni disciplinate dalla Legge n. 266 del 1991): il 57,3% dei volontari svolge attività di volontariato in media 5 ore alla settimana, a fronte di 3,2 milioni di ore complessive alla settimana, nel 2006.

3- Sono 235.232 le unità censite di terzo settore (erano 61.376 nel 1991) e in esse lavorano oltre 488 mila lavoratori dipendenti, cui si aggiungono gli oltre 100 mila lavoratori co.co.co. e i 3 milioni 300 mila volontari.

Tutto questo senza alcun riconoscimento particolare delle Pubbliche Amministrazioni e dello Stato. In ragione di quanto solo brevemente accennato ma che rende più qualunque discorso l’idea del perché sia necessario avviare un programma di riconoscimento dell’opera preziosa dei volontari, ecco alcune indicazioni su quanto sarà oggetto e mission di un gruppo di associazioni:

  • Il riconoscimento da parte dello Stato Italiano, del mondo dell’istruzione ed accademico, degli anni di servizio prestati al volontariato in crediti scolastici e per ordine e grado di appartenenza, inclusa l’Università. E’ un incentivo per le nuove generazioni alla partecipazione sociale attraverso l’impegno associativo e può risultare fondamentale per il giovane ma anche per il genitore, sentirsi maggiormente motivato nell’impegno sociale.

  • Ai soggetti che abbiano compiuto il 18 esimo anno di età, il riconoscimento è possibile attraverso:

    1. detassazione parziale di alcune imposte dello Stato o locali

    2. riconoscimento (magari dal 10°anno di volontariato in poi) di uno slittamento previdenziale addizionabile agli anni di servizio prestati nel lavoro (vd.slittamento da altri motivi).

    3. costituzione ed inserimento con un codice anagrafico personale del ruolo di volontario in albi Provinciali o Regionali che costituiscano strumento di verifica e tracciabilità della “carriera” di volontario

per quanto relativo invece all’interazione tra il mondo delle associazioni e gli Enti Locali, in particolare i comuni, sono da considerarsi azioni atte a delineare un profilo di “Città Socialmente Responsabile” il riconoscimento di alcune semplici azioni quali:

  1. La disponibilità a tutte le Associazioni richiedenti ed in presenza di spazi disponibili, di una sede, con una particolare attenzione per le sezioni provinciali emanazione diretta delle Associazioni e/o Fondazioni Nazionali; in tale direzione, è già stato in precedenza siglato un protocollo d’intesa tra l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e la fondazione Telethon, documento che riassume modalità e finalità del documento.

  2. Riconoscimento attraverso accreditamenti in benefit e bonus da concordare con l’associazione promotrice resi disponibili dal Comune ospitante per le attività di forte valore attrattivo verso l’esterno (promozione territoriale) e per quelle interessate ad attività di arredo urbano e città attrattiva.

  3. Riconoscimento dei progetti, anno per anno meritevoli di ulteriore ampliamento, sviluppo ed approfondimento e che per questo motivo possano essere oggetto di cofinanziamento da parte degli Enti territoriali, inseribili in progetti finanziati di promozione ed azione territoriale, atti alla partecipazione a bandi regionali, nazionali ed emessi dalla Comunità Europea e per questo necessitanti di quota di cofinanziamento da parte di un Ente Locale (comune, provincia, associazione di categoria, consorzio, etc). Il comune che aderisce al Programma di Alta Responsabilità Sociale ed Associativa, dovrà considerare, in sede di definizione di bilancio, un capitolo destinato al cofinanziamento di progetti che prevedono un impegno in quota parte da parte del soggetto beneficiario, in questo caso l’Ente comune medesimo.

  4. Realizzazione di un Protocollo di Continuità Amministrativa per le manifestazioni, iniziative e progetti che sono ormai riconosciuti come determinanti, validi e di valore assoluto e per questo motivo non accantonabili da un’Amministrazione che succeda alla precedente, come spesso capita a causa di una strategia politica.

  5. Annullamento degli oneri di carattere logistico legate alla realizzazione di manifestazioni di cui ai punti precedenti (occupazione suolo, assistenza vigili urbani, illuminazione pubblica, palco, etc.)

  6. Gratuità per l’affissione comunale per i manifesti stradali e le loncandine per le attività ufficialmente riconosciute, come da punti del presente documento, anche in presenza di sponsorizzazioni. La tassazione dell’affissione per manifestazioni sponsorizzate è un controsenso, in quanto in assenza di sponsorizzazioni non sarebbe possibile la realizzazione stessa dell’attività ed è pertanto giusto e doveroso conferire merito e visibilitàm ai sostenitori pubblici e privati

  7. Obbligo di istituzione – ove assente - dell’Albo cittadino delle associazioni di volontariato con relativo calendario annuale delle attività programmate.