comunicato stampa, lunedì 13 agosto 2012
Viaggio nel tempo con la mostra fotografica di Pasquale Capozio e Antonio De Marco
I volti delle donne, le divise dei soldati, il segno delle trasformazioni sociali e urbanistiche
La galleria ha dato vita anche a un libro dedicato all’autore della maggior parte delle foto
CARLANTINO (Fg) – I volti delle donne, i loro vestiti poveri ma dignitosi, le acconciature pudiche del tempo che fu, il profilo in bianco e nero di un’epoca lunga un secolo: è stata inaugurata in questi giorni d’agosto la mostra storico-fotografica intitolata “Carlantino, 100 anni di storia in uno scatto”. L’esposizione, allestita nella vecchia scuola elementare del paese, è stata curata in modo magistrale da due carlantinesi doc, Pasquale Capozio e Antonio De Marco, con la preziosa collaborazione di Emilio Perna. Si tratta di un percorso per immagini che fa immergere i visitatori nella storia di Carlantino, in un affascinante viaggio a ritroso nel tempo. La mostra è parte integrante dell’Agosto Carlantinese. “Siamo fieri di questo lavoro”, ha dichiarato il sindaco Dino D’Amelio, “perché rappresenta una testimonianza visiva del nostro passato e delle nostre antiche abitudini. Così come la Festa degli Agricoltori, la mostra ci regala l’opportunità di legarci ancora di più alle nostre radici, alla nostra terra e alla nostra cultura”. Gran parte delle fotografie esposte è frutto dei ritrovamenti effettuati in diverse abitazioni danneggiate dal terremoto del 2002. La mostra espone circa 500 immagini che documentano gli usi, i costumi, i cambiamenti dell’assetto urbanistico e le trasformazioni della società carlantinese dalla fine dell’Ottocento alla metà del Novecento. “La storia di un popolo e di un paese rappresentano la nostra vera identità”, ha dichiarato Pasquale Capozio, uno dei curatori della mostra. “Per questo motivo non bisogna dimenticare il passato. Il modo migliore per ricordare chi siamo è quello di rileggere la nostra storia e di conservarne la memoria attraverso la fotografia”. Le foto vanno a delineare una ‘galleria del tempo’ che fa rivivere gruppi familiari, ritratti di uomini, donne e bambini, frammenti di vita quotidiana. Particolarmente significativi gli scatti che si riferiscono alla prima guerra mondiale. Moltissimi tra i volti immortalati ed esposti nella mostra sono stati riconosciuti, molti altri invece non hanno un nome. Per questo motivo, gli autori della mostra hanno invitato la cittadinanza a collaborare per dare un’identità alle persone che appaiono in questo commovente flashback collettivo. “Riscoprire un’identità, una storia individuale descritta in un volto, può essere importante per aggiungere altre tessere al mosaico del passato”, ha dichiarato Capozio. La mostra ha dato vita anche a un libro nel quale sono raccolte tutte le foto esposte. Il volume è stato dedicato a Guglielmo Perna, l’autore della maggior parte degli scatti.