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Aiuola Stele 

Dall’ultimo posto non si può che risalire.

Spinta da questa considerazione la comunità si deve animare di buone speranze e operare, insieme, per una rinascita della città: questo lo spirito che dagli inizi ha mosso il gruppo degli amici della domenica (GADD).

Secondo noi del GADD si deve ripartire dalle piccole cose, perché la scala si comincia a salire mettendo i piedi su un gradino alla volta.

In questa città si è perso il senso del BELLO, ci si è abituati al decadente prima ed al degrado poi, per cui pare condizione naturale vivere immersi nel mare del brutto e ci si è abituati a sollevare di tanto in tanto la testa per poter prendere un attimo di respiro, per ululare alla luna, e ritornare poi ad immergersi nell’”inverno del nostro scontento”.

E se provassimo a ripartire dal bello di un’aiuola fiorita, frutto dell’impegno congiunto dei cittadini e della macchina amministrativa, frutto di un’alleanza “politica” per la ricostruzione della città attraverso la riscoperta del piacere di vivere in un posto bello?

All’ingresso della villa le quattro aiuole sono il segno di una desolazione estetica che non fa bene all’anima e non invoglia al rispetto della cosa pubblica non stimola al senso civico: sul degrado è più facile continuare con il degrado.

A quelle aiuole noi del GADD siamo legati ed affezionati, e lì, infatti, che abbiamo costruito un pezzo del nostro percorso per il recupero della memoria della città, attraverso il riconoscimento dei valori di solidarietà e di unità della comunità durante i giorni della tempesta dei bombardamenti, incarnati da De Mita e da Padre Tempesta.

Quando mettemmo a dimora le stele che ricordavano quei nostri concittadini ci imbattemmo in un mare di difficoltà legate alla farraginosità della macchina amministrativa quando non proprio ad un’impressionante approssimazione della stessa.

Impianti di irrigazione ed elettrico messi a dimora, con soldi pubblici, e mai resi operanti e di cui non si conosceva il luogo dove erano depositati gli schemi elettrici e dove non si sapeva chi avesse le chiavi dei panelli di comando.

In quei giorni ci rendemmo conto che il guidatore della macchina è importante, ma ancor di più lo è che la macchina sia tenuta in perfette condizioni di manutenzione altrimenti pur cambiando il guidatore la macchina non cammina.

Quegli impianti, a cui riuscimmo a far riprendere vita, oggi sono di nuovo morti e quelle aiuole sono un triste deserto, colpa certamente della situazione che si è venuta a creare con il fallimento di Amica, ma sicuramente anche per una mancata manutenzione di quegli impianti.

Non sappiamo di chi siano le responsabilità, le possiamo immaginare, ma ora noi del GADD siamo interessati non a recriminare, ma a far rivivere quegli impianti e con essi quelle aiuole, che devono diventare simbolo di un RINASCIMENTO possibile, attraverso il nostro progetto “AIUOLE FIORITE”, qualcosa che vada oltre l’appalto del verde pubblico, giusto e sacrosanto, ma che segue un suo percorso amministrativo.

Quelle aiuole devono rivivere con il contributo di tutti proprio perché sono in quel luogo simbolo della nostra comunità: la villa comunale, il luogo dell’incontro e del passeggio delle famiglie foggiane

Rimettiamo in funzione gli impianti chiediamo ai nostri ragazzi degli istituti d’arte e dell’accademia di belle arti di ridisegnarci le aiuola attraverso i fiori, chiediamo ai nostri vivaisti qualche contributo, chiediamo a tutti i nostri concittadini di rispettare la cosa pubblica attraverso spot di pubblicità progresso messi in campo dai nostri artisti locali e trasmessi dalle nostre emittenti locali.

Con il contributo di tutti sarà possibile rialzare la testa.

Cominciamo questo percorso chiedendo noi del GADD un incontro con i nostri amministratori per cominciare a definire responsabilità e modalità d’intervento per ripristinare quello che già c’è e che solo l’incuria e la sciatteria hanno fatto degradare e forse morire, con sperpero di soldi della comunità.

Piccoli passi per individuare responsabilità e riprendere un cammino sotto la bandiera del S POT FA, fin dall’inizio motto del gruppo amici della domenica.