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sindacofoggiaLe primarie del centrosinistra sono vicine. Personalmente avrei preferito che si fosse evitato il passaggio delle primarie, più che altro per ottenere la maggior convergenza di intenti tra i partiti. Siamo in democrazia, per fortuna, e dar luogo a scelte plurali è un dovere. Comunque sia, la scelta del candidato sindaco dovrebbe essere il momento di maggiore unione tra le forze politiche, specie se si parla di coalizioni, non di partito. Non si “primaria” –lasciatemi passare il termine- sul candidato sindaco all’interno dello stesso partito quando il Primo Cittadino uscente è espressione dello stesso partito. Non è, a mio avviso, eticamente corretto. Ascoltare chi dall’alto chiede visibilità e non stabilità non giustifica la scelta. Le prove muscolari per futuri piazzamenti lasciamoli a chi fa cattiva politica per aggiudicarsi poltrone. Foggia ne è piena. Il PD deve guardare oltre.

Primarie a parte, sperando che quest’ultime non incappino nelle solite affollate fila indiane di “cammellati” chiamati a deviare il corso naturale delle scelte, sul palcoscenico cittadino sta andando in scena la solita zuppa di frasi atte a ricordare ciò che è stato piuttosto di quello che si vorrebbe fare.
Speculare sul passato è da deboli, allorquando in gioco c’è una poltrona che scotta, che fa tremare i polsi , la stessa e l’unica che deve ridare un volto migliore a Foggia.
Cinque anni di amministrazione Mongelli son serviti a risanare conti pubblici che hanno fatto andare in deriva la nostra città. Conti ereditati da scelte azzardate e poco chiare, che grazie all’instancabile lavoro certosino di Gianni Mongelli si è evitato un dissesto tanto invocato da chi vorrebbe riappropriarsi di Foggia. Nel 2009 quello di Mongelli è stato un atto coraggioso. Amministrare Foggia con un deficit che tutti i nostri consiglieri comunali conoscevano e che tutti, chi più chi meno, avevano contribuito a tenerlo ben celato nei cassetti fino a quel giugno 2009, non è da tutti. Naturalmente consiglieri che si sono succeduti (sempre gli stessi) negli ultimi 15 anni.
Ci vuole coraggio. Mongelli lo ha dimostrato, nell’impopolarità di alcuni, nel buonsenso di tanti altri. Da buon padre di famiglia ha preso decisioni importanti, coraggiose, che vedranno ben presto la luce. Lo ha fatto per il bene comune, per noi foggiani. Spesso anch’io son stato critico, ma costruttivamente e senza offendere. L’ho fatto da cronista e cittadino innamorato di Foggia. Un’azione continua, al bisogno, come sprone per far tenere tese le briglie a chi ci amministrava. Le carte lo testimoniano. La relazione di bilancio di previsione 2013 lo conferma.
Star qui a ricordare il passato nella speranza di ottenere crediti per le prossime amministrative è un atto che solo i deboli praticano. Sui social network, sui manifesti, nelle varie assemblee di presentazione dei vari candidati sindaci, le affermazioni più in voga sono sempre contro l’attuale sindaco. C’è chi lo accusa, tra l’altro e impropriamente, di cose mai fatte, chi lo ricorda come la causa dei mali di Foggia, chi lo offende e chi ingiuria i suoi cari. Una pratica meschina che solo i deboli mettono in pratica. A queste persone, non tutte e lo ribadisco per correttezza politica e umana, gli chiedo di esprimersi con i fatti, non quelli del passato, bensì quelli di rilancio per la città. Gli chiedo di farsi avanti con proposte e programmi e non lamenti e dicerie popolari. A chi lo offende, invece, lo invito a tacere: certa gente è il male di Foggia. È facile accattivarsi l’elettore conquistandolo per la pancia; più difficile è con la mente.
Inoltre, a tutte quelle persone che s’improvvisano credendosi “salvatori della patria” facendosi artefici di risanamenti del bene cittadino con i soldi pubblici, con interventi pensati programmati e attuati dagli assessori in forza, dico di venire allo scoperto con programmi e non con accuse, fotografie varie e pizzini di cittadini di parte. Di masanielli da avanspettacolo che “quagliano” il nulla e di urlatori di piazze spopolate ne abbiamo già tanti. Da candidato nella coalizione di centrosinistra per le prossime amministrative e a sostegno di Gianni Mongelli affermo che, se davvero si vuol bene a Foggia, si dia la possibilità a chi l’ha gestita nei cinque anni precedenti di portare a termine il programma di quella “Foggia Capitale” interrotto per risanare le casse comunali. Gianni Mongelli, Sindaco uscente della città di Foggia, merita una seconda chance, anzi deve avere il secondo mandato per una “Foggia Migliore”. I cento giorni “A carte scoperte” sono la garanzia per i prossimi cinque anni.


NICO BARATTA