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foggia cattedrale lighting romanobarattaPiù spazi per l’arte, per la musica, per l’estro dei nostri giovani artisti. Open Space, luoghi comuni, strutture pubbliche multiuso e muri da abbellire, piazze da incorniciare armonizzandole con musica dovrebbe avere la nostra amata Foggia per esprimere l’arte locale. Non solo mostre organizzate per ammirare opere di artisti famosi, bensì eventi con artisti locali, estemporanee, concerti con musica rock, pop, classica, che possano mettere in risalto le bravure dei nostri artisti. Manifestazioni dove l’arte e la musica diventano aggregatori di culture, di maestranze, di etnie diverse e inclusive, dove il food locale, in ogni sua peculiarità e espressione, avrebbe centralità nell’interesse comune. Lo dico a fronte di un evento che mi ha inorgoglito e lo propongo come obiettivo per il bene comune. 

Per la prima volta mio figlio ha partecipato a un’estemporanea. Lo ha fatto ad Andria. Mi sarebbe piaciuto che l’avesse fatto a Foggia: pazienza. Grazie alla sensibilità e alla maestranza di un mio carissimo amico, il maestro d’arte Zahi issa, e a quella di mio cognato Nunzio Lobasso, anch’egli artista pittore, mio figlio ha potuto esprimere in piena libertà la sua vena artistica.
Foggia ha spazi preposti per l’arte, ma son pochi e spesso chiusi da quattro mura, alcuni abbandonati. L’arte va espressa in ogni sua forma e libertà. Quadri su tela e su legno sono solo una parte di ciò che l’arte esprime. Esistono altre forme d’arte che chiedono spazi preposti e attenzioni qualificate. Andria ha saputo cogliere l’attimo con un’estemporanea che ripete ogni anno e con essa ne fa altre E qui che si vedono le differenze tra città e città. Promozione del territorio attraverso l'arte, che è Cultura, è storia, coinvolgendo giovani leve dell'arte e "vecchie guardie", oltre che la popolazione che gradisce e sprona a far conoscere la sua città. Contaminazioni varie che producono crescita, profitto comune, lavoro e turismo. A Foggia dovrebbero prender piede tra le vie antiche manifestazioni pittoriche, fumettistiche, di writing, estemporanee varie e multimediali fatte anche con materiali poveri ma ricchi di significato, installazioni dinamiche con tecniche di lighting e video mapping che metterebbero in risalto le bellezze architettoniche delle nostre chiese, palazzi, vie e vicoli della nostra Foggia antica. La nostra città ha in seno giovani artisti che attendono di essere promossi. Non parlo solo di pittura. Vi sono cantanti, musicisti, scultori, poeti, scrittori, writers, designer. Un tempo Foggia si distingueva per eventi artistici nel campo della musica –l’auditorium di Parco san Felice e il teatro Mediterraneo erano palchi eccezionali-; ora ascolta quella di altre città e lo fa attraverso i social network.
Personalmente in questi anni, a costo zero e autofinanziandoci, oltre a organizzarli, ho collaborato per realizzare eventi artistici, coinvolgendo giovani artisti in varie location spesso improvvisate. Ma non basta poiché c’è bisogno di continuità e collaborazione attiva delle istituzioni.
Foggia ha una storia testimoniata dai suoi centenari edifici come chiese, palazzi e vicoli. Ha strutture abbandonate che un tempo pullulavano di giovani artisti. Ma Foggia è anche capoluogo –non dimentichiamolo- di una provincia ricchissima di tesori storici e artistici. Solo così noi a Foggia potremo riscoprire ciò che di culturalmente elevato abbiamo, semmai, anzi doverosamente esportandolo.
La cultura è vita, è lavoro, è espressione, è ricchezza, è storia, è formazione.

NICO BARATTA