Il 2 agosto Michele Mescia sarà nel paese dell’Orsa per presentare il libro sulla sua storia
Riconosciuto nel 2004 come uno dei migliori sarti del mondo, sono tanti i suoi clienti vip
ORSARA DI PUGLIA (Fg) – “E’ un vero artigiano italiano, una sicurezza che chiede fedeltà”. E’ così che Alain Elkan, giornalista e scrittore, definisce il suo amico nella prefazione di “Michele Mescia, ‘U Cusetore”, il libro-intervista con cui Emanuele Franzoso racconta la meravigliosa storia di un orsarese “adottato” da Torino per il suo purissimo talento. Quell’orsarese è Michele Mescia e sarà presente anche lui, sabato 2 agosto alle ore 18, nel Cortile di Palazzo Baronale a Orsara di Puglia, per la presentazione del volume che racconta la sua storia. Il libro, ad aprile di quest’anno, è stato già presentato a Torino. In quella occasione, Massimo Gramellini, scrittore e vicedirettore de La Stampa, spiegò che “Michele Mescia non ha mai smesso di alimentare il fuoco della passione e del suo talento”. Nato a Orsara di Puglia il 14 settembre del 1945, all’età di 10 anni Michele Mescia si trasferì con tutta la famiglia all’ombra della Mole. “Sono figlio di macellai – racconta ‘u cusetore -, il terzo di cinque figli. La macelleria di famiglia l’aveva aperta mio nonno Pasquale, la ereditò mio padre”. Michele, però, capì molto presto che il suo futuro sarebbe stato lontano dalla tradizionale attività di famiglia. Il futuro ‘sarto dei presidenti’ aveva 11 anni quando cominciò a fare l’apprendista in una bottega d’abiti. Gliene servirono altri 7 per vincere la borsa di studio come ‘miglior lavorante d’Italia’. Una progressione inarrestabile, ambiziosa e cocciuta che nel 2004 gli valse le “Forbici d’Oro”, riconoscimento dell’Accademia Nazionale dei Sartori. Fu proprio in quella occasione che una giornalista tedesca lo definì il migliore di tutti: “La sartoria italiana è la migliore, tu hai primeggiato sui migliori sarti italiani quindi sei il più grande sarto del mondo”. Michele Mescia, che oggi ha 69 anni e continua a dirigere con successo la sua bottega di alta sartoria in via Bertola a Torino (tra Piazza Castello e Piazza San Carlo), ha tagliato e cucito abiti per il presidente della Fiat John Elkann, per i presidenti della Rai, della Ferrari, della Piaggio. Artista, maestro, amuleto, sarto dei presidenti: lo hanno definito e soprannominato in tanti modi in questi anni. Di lui hanno scritto “La Stampa”, “Panorama”, “Il Sole 24 ore”, “Il Messaggero”, e a tutti ha risposto nella stessa maniera: “Ero e resto un artigiano, anzi, nu cusutore, come si dice al mio paese”. “Io sono orsarese – dice Michele –. A Orsara di Puglia c’è ancora la macelleria della famiglia Mescia e io in paese ci torno ogni volta che posso”. In un’intervista concessa a “Piemonte Mese”, per illustrare il suo rapporto con Orsara, ‘lu cusutore’ ha preso in prestito le parole di Cesare Pavese in “La luna e i falò”: “Un paese vuol dire non essere mai soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.
comunicato stampa