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Politica

primarieChe i dati, quei numeri tanto temuti, sono e rimarranno indelebili nella storia foggiana è un elemento inconfutabile della volontà cittadina. Seppur il 15% degli aventi diritto al voto della popolazione complessiva della città di Foggia, il 47% ottenuto dal Candidato Sindaco della coalizione di centrosinistra per le prossime amministrative, l’Arch. Augusto Marasco, rimane l’oggettiva volontà di cambiamento. Sulle pocanzi dette primarie, che si sono appena svolte, son state dette tante cose, come del resto accade sempre. Trasversalità voluta, dettata da chi e cosa, orde di genti non “compagne” che si son mosse pur di mandar via l’attuale Sindaco. Tutte voci di popolo, buttate nel calderone di piazza pur di screditare una parte di chi ha voluto il cambiamento. Vox Populi che ultimamente e spesso potrebbero non essere Vox Dei come vorrebbe la tradizione, viste le tante e altre frotte urlatrici, demagogiche e politicamente fondamentaliste che popolano le nostre piazze. Una verità di fondo forse ci starebbe se consideriamo le tante facce incrociate dove si sono svolte le primarie. Volti e cappelli della controparte politica che definirei più propriamente appartenenti a colletti molto bianchi, amici di non residenti  ma decisivi all’occorrenza. Come pure ho gradito la presenza di persone ritenute più a sinistra del PD che hanno scelto in un consesso più centrale ai loro “gusti politici”. Insomma un bagno di folla variegato che solo il PD sa chiamare  a se e renderli determinanti, sia per chi ha vinto, sia per chi democraticamente ha ceduto il posto rimettendosi al volere del popolo. E per quest’ultimo è l’ennesima dimostrazione della sua grande forza e amore per la città. Non dimentichiamolo.
Certamente non starò a dare un giudizio ai protagonisti di questa ennesima tornata elettorale delle primarie del centrosinistra foggiano. Loro sono nostra espressione, del popolo foggiano, e il tempo sarà testimone e custode della storia.
 Certo, e lo sapete bene, sostenevo il Sindaco uscente, Gianni Mongelli. Lo sostengo tuttora, come uomo, amministratore e foggiano innamorato della nostra cara città. Una mia decisione a fronte di quel lavoro svolto spesso senza riflettori ma decisivo per il futuro economico di Foggia. Ha risanato i nostri conti pubblici ereditati da gestioni “poco attente”. Le carte sono testimoni indelebili, specie se lette e approvate in ambiti pubblici. Se vogliamo essere precisi, e l’etica lo impone, i conti pubblici son stati risanati nella quasi totalità considerando  i fuori bilancio che sono quisquiglie in confronto a quello che nel 2009 Mongelli trovò, anzi che non trovò, nelle casse comunali. Quisquiglie come precedenti amministrazioni volevano far credere anni addietro con atti formali, tralasciando i fuori bilancio di gran parte più onerosi e cospicui.
Ora, ed è giusto che sia così, bisogna guardare oltre. Superare questa fase è un obbligo se si vuol dare un futuro migliore a Foggia. Mongelli c’ha provato e ha trovato un muro, spesso di gomma, che ha perforato laddove è riuscito a dimostrare con i fatti chi e cosa ha incancrenito Foggia. Ma i foggiani il 9 marzo hanno deciso. Che siano di sinistra, centrosinistra, del centro, perfino di una parte del centrodestra gli elettori, non ha tanto senso considerando che il Sindaco è e dev’essere la persona che ci deve rappresentare e governare. Ha senso, piuttosto, che il Primo Cittadino continui a essere colui che mette insieme le anime turbolente di un centrosinistra che democraticamente lavora nel e per il bene comune, quello cittadino. Spiace che non sarà più il caro Gianni, ma il futuro Sindaco, se verrà eletto, da ora non è non sarà solo, come logico debba essere. Ecco perché da oggi il centrosinistra e in particolare il PD deve rimanere unito per continuare a governare Foggia. Il PD deve guardare oltre, pur nella sua plurale convivenza che è forza democratica. Non dobbiamo mai dimenticarlo altrimenti gli appollaiati di turno diverranno sanguisughe insaziabili, e cinque anni son lunghi.
Marasco sarà il prossimo candidato Sindaco. Che piaccia o no, sarà lui a capo della coalizione di centrosinistra, relativamente –e molto- del PD. Con lui bisognerà lavorare per una Foggia Migliore, continuando ciò che di buono è stato fatto dal suo predecessore e innovando in meglio ciò che si doveva fare. Mugugni, prove muscolari, trasversalità, lasciamole da parte e convergiamo sull’unico obiettivo che tra due mesi ci chiamerà alle urne. Da candidato nella coalizione di centrosinistra, in quel partito che spesso mi fa alterare, sobbalzare per scelte poco di sinistra e molto di centro, ma che in fondo è l’humus del democratico –e lo sapevamo tutti quando nel febbraio 2008 abbiamo sottoscritto lo Statuto-, da amico di Mongelli e propulsore con gli amici/compagni del PD, giacché ne sono parte, ho il dovere di voltar pagina e convergere su Marasco. E poi il solo pensiero di avere come sindaco uno del centrodestra, maggiormente se questo è nominato da pulpiti romani senza passare dal volere del popolo, a me fa venire l’orticaria.


Ad Maiora!
NICO BARATTA

 Foggia, martedì 11 marzo 2014