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Politica

casarellaMai a sinistra ma Metta destra non è

“Gli elettori di Forza Italia al ballottaggio esprimeranno un voto di coscienza, nell’imbarazzo di dover scegliere tra due candidati di scarsa attendibilità”. Il coordinatore cittadino azzurro, Gianvito Casarella, torna sulla questione del voto del 14 giugno, quando i cerignolani saranno a chiamati a decidere tra Franco Metta e Tommaso Sgarro.
Nelle scorse ore, il segretario regionale Luigi Vitali aveva raccomandato di escludere l’opzione del voto a sinistra. “Giustissimo. Lo abbiamo sempre detto. Nessuno ha mai pensato di dare preferenza al Pd – chiarisce Casarella – ma occorre sottolineare come, di contro, il voto a Metta con la destra c’entri assai poco. La verità è che nessuno dei due può rappresentare quel processo di rinnovamento inaugurato da Fi con questa tornata elettorale”.
Casarella ricorda come nella eterogenea compagine di Metta figuri la new entry Francesco Disanto, “protorenziano fuoriuscito dal Pd e candidato sindaco di sinistra”. Senza dimenticare le note di Bella Ciao prima dei comizi, intonate per compiacere Cerignola Democratica, “altra costola spezzata dei democratici”. Lo stesso Metta, allontanato dal Msi nel 1984 per “questioni morali” non è certo emblema dell’essere di destra: di lì un lungo girovagare che lo portò nel 2001 sui palchi del parlamentare di sinistra Francesco Bonito, pur di danneggiare l’ex amico Tatarella alle politiche, “ma oggi redivivo compare verso un’improbabile restaurazione”.
ELETTORI CAPACI DI SCEGLIERE “Il nostro elettorato saprà sicuramente decidere – spiega Casarella – cosa fare domenica. Impensabile immaginare di condizionare masse di elettori, dopo che già al primo turno il 35% non ha votato. Allora, rifuggiamo gli slogan generici e improntati sui massimi sistemi e parliamo di Cerignola e della destra: non abbiamo inteso portare avanti nessun apparentamento e nessuna alleanza con Sgarro o Metta, l’uno di sinistra e quindi a noi antitetico, l’altro distante anni luce dalla nostra idea di morale e politica. Nessun appoggio preconfezionato sarebbe capito dai nostri elettori, che ci vogliono rinnovati, allargati ma puliti e distanti dalle vecchie trame di potere. Faremo l’opposizione. Nessun dramma. Non siamo legati alle poltrone. Non viviamo di gestione. Non abbiamo la frenesia di doverci assicurare per forza un posto in amministrazione”.
MANIFESTI A TITOLO PERSONALE  Manifesti non autorizzati a nome di Forza Italia sono stati affissi sui muri. “Sono a titolo personale dell’ex consigliere Savino Laguardia – chiosa il coordinatore cittadino – e anche quando parla dei rifiuti all’interporto non ricorda che proprio noi di Fi, ma lui era impegnato in gruppi autonomi, ottenemmo che lo statuto di Ofanto Sviluppo Srl non consentisse il transito di immondizia nella struttura intermodale, aperta solo ai prodotti di trasformazione agricola. In generale l’assemblea di Fi si è espressa dettando la linea di concerto coi vertici provinciali e regionali: libertà di scelta”.
DESTRA UNITA DAL 15 GIUGNO Forza Italia, dopo i 4512 voti della coalizione per Paolo Vitullo (quasi 3000 solo la lista azzurra), punta all’allargamento, dopo aver svecchiato e rinnovato la propria classe dirigente. “Quel processo riteniamo possa continuare dopo il ballottaggio, attraverso il coordinamento della classe dirigente selezionata. Altre posizioni a favore di Metta sarebbero a discapito del processo avviato con non pochi sacrifici. Se avessimo voluto mantenere un piede comunque in maggioranza, non avremmo compiuto gli strappi dei mesi scorsi. Avremmo accettato le lusinghe di queste ore di chi, snaturando se stesso, ci ha proposto strane cose. Ma sarebbe stato incoerente e noi siamo coerenti”.