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Politica

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FOGGIA – “Attendiamo le determinazioni della Provincia di Foggia per il pregresso, ma soprattutto quelle della Regione e del Ministero dell’Interno per quanto riguarda il futuro”. Il consigliere provinciale Gianvito Casarella esce moderatamente preoccupato dall’incontro di ieri in Prefettura, a proposito del servizio di assistenza alla comunicazione nelle scuole superiori.
Se il Comune di Cerignola da anni è avanguardista in Italia per puntualità di attivazione e rendimento, la Provincia da 2 anni non riesce a dare risposte concrete. L’anno scorso il servizio fu attivato solo a febbraio, con 5 mesi di ritardo rispetto all’inizio dell’anno scolastico. “Un problema grave – commenta il consigliere di Forza Italia a Palazzo Dogana – perché va ad aggravare lo stato di isolamento e le difficoltà di integrazione che già caratterizzano il percorso scolastico di questi ragazzi, malgrado l’insegnante di sostegno”.
Sullo sfondo, i soliti problemi finanziari degli Enti. Ma non solo. Non essendo più annoverati tra i “servizi essenziali” legati al sociale, la Provincia, pur mantenendo l’obbligo ad occuparsene, non ottiene più risorse finanziarie. L’anno scorso, alcune famiglie hanno assicurato un’attivazione precedente a febbraio, anticipando i costi a proprie spese. Una sentenza del Tar, lunedì, ha sancito l’obbligo della Provincia a risarcire gli oneri a quelle famiglie. Ieri, alla presenza del Prefetto Maria Tirone, delle famiglie interessate accompagnate dal legale di fiducia, del presidente della Provincia Francesco Miglio, del consigliere Casarella e Patrizia Lusi (Pd), si è registrato un dato: “Col presidente Miglio – fa sapere lo stesso Casarella – si è assunto l’impegno al riconoscimento rapido del debito fuori bilancio, per chiudere la partita dell’annualità 2014/2015. Ma sul futuro è ancora incertezza”. Non si sa, complice un riordino ancora fumoso di Enti e funzioni, a chi finirà in capo il servizio in questione. Il Ministero dell’Interno, sollecitato ad horas dal Prefetto di Foggia, comunicherà la somma che potrà destinare al servizio, che poi sarà da disegnare di conseguenza, per quanto riguarda il monte ore. Né si sa se saranno le Province o direttamente i servizi sociali di Via Capruzzi ad occuparsene.
“A prescindere dalle singole competenze – annuncia Casarella – ho rappresentato la questione al sindaco di Cerignola, Franco Metta, che si è detto disponibile ad un’azione unitaria nell’interesse del territorio, che sia ispettiva e di sollecito nelle sedi opportune, per fare chiarezza e garantire quanto prima l’attivazione del servizio. E occorre che parta alla svelta e per tutti. Altrimenti le famiglie che sono in condizioni avvantaggiate potranno anticipare le spese anche quest’anno e un altro tribunale obbligherà a rifondergliele. Ma quelli che non hanno disponibilità economiche non vedranno attivare l’assistenza alla comunicazione. E sarebbe una beffarda ed ulteriore ingiustizia sociale. Mentre il Legislatore decide cosa fare degli Enti locali, tra patto di Stabilità e tagli feroci, a pagarne le spese sono i più deboli”.