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Il campo è una latrina e non si può più giocare. Tuonano tutti, dal tecnico alla dirigenza.

C’è un problema a Castelluccio Valmaggiore che purtroppo non si riesce a risolvere. Quello del campo. Dopo l’ammodernamento della struttura e l’entusiasmo che questi lavori hanno generato nella piazza, compreso anche il ritorno dopo tanti anni della squadra nel paese dauno, ora ci si ritrova nuovamente di fronte a questo annoso problema.

Domenica scorsa la squadra del presidente Marchese ha fatto una fatica notevole a giocare la sua partita, contro l’ultima della classe, proprio per via delle condizioni pessime in cui versava l’impianto.

«Non si poteva giocare - ammette il Direttore Sportivo Michele Rossetti – ora sono necessari i lavori di adeguamento per cui dovremmo fermarci e disputare le nostre partite in casa, fuori dal territorio comunale. Domenica andremo a Carapelle, poi si vedrà. Stiamo pensando anche alla struttura di Pietramontecorvino, ma non è omologata per la disputa di un campionato e quindi non sappiamo la tempistica occorrente. La nostra speranza, comunque, è quella di riuscire a recuperare la nostra struttura a Castelluccio in tempi brevi».

Dello stesso avviso il Direttore Generale, Christian D’Emilio. «Speriamo che presto riusciremo a trovare una soluzione per il nostro campo. Non è bello per i propri tifosi dover fare dei chilometri per vedere la squadra del cuore giocare in casa. Poi non tutti se lo possono permettere, anche per motivi lavorativi, per cui è una situazione spiacevole che vorremmo ripianare presto».

Ha tuonato anche il tecnico della Nuova Daunia, Antonio Ciurlia, e le poche righe ma chiare, sono state già pubblicate nell’edizione di ieri del nostro quotidiano. Il suo primo pensiero va soprattutto ai giocatori che rischiano per l’incolumità personale.

Inutile rimarcare come sia nata questa nuova avventura della società neroverde. Nuova dirigenza, nuovo staff tecnico, nuovi giocatori, tutti uniti per risollevare il nome di Castelluccio Valmaggiore e la cosa ha generato tantissimo entusiasmo nella piazza tanto da avere un numero incredibile di appassionati (se si pensa che il paese conta poco più di mille unità), poi la grande pazienza che la società ha saputo insegnare, come mentalità per vincere, riguardo il progetto a lungo termine, con i risultati che inizialmente erano altalenanti. Ora si rischia di compromettere una situazione tranquilla, come sottolinea Rossetti: «Quando si cerca di costruire qualcosa, quando si cerca la vittoria, lo si fa in tutte le componenti. Dai giocatori in campo all’ultimo tifoso sugli spalti. Senza tifosi per cosa giochiamo?»

La promessa delle istituzioni, soprattutto da parte del vicesindaco Carlo Riccio, sempre vicinissimo alle vicende della squadra neroverde, fanno ben sperare. A Castelluccio Valmaggiore si sogna il campo in erba sintetica e per la prossima stagione dovrebbe essere installata. Resta, però, il problema di quest’anno, che potrebbe spegnere tutto l’entusiasmo che, dall’estate scorsa, gira attorno alla Nuova Daunia.

Fabio Lattuchella