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MONUMENTI

Nonostante Foggia abbia subito grandi sconvolgimenti in seguito ai violenti terremoti che l'hanno colpita e soprattutto durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, sono sopravvissute numerose testimonianze storiche e architettoniche del suo passato, tra cui si distingue quello di maggior interesse cittadino: la Cattedrale, eretta nel XII secolo e più volte modificata. Essa conserva all'esterno buona parte dei raffinati prospetti romanici in pietra squadrata e scolpita, con il prezioso cornicione popolato di sculture e sul fianco sinistro il ricco portale di San Martino. Medievale è anche la suggestiva cripta con notevoli capitelli. In età barocca il tempio fu ristrutturato globalmente, all'esterno il campanile lapideo con coronamento a guglia e all'interno riplasmando in stile rococò l'impianto architettonico, una croce latina con cupola a Iscodella decorata con sobri ornati a stucco. Particolarmente pregiata risulta la cappella maggiore dell'Iconavetere con cancellata bronzea e altare marmoreo della fine del Seicento.
All'interno del territorio urbano si possono ammirare diversi luoghi di interesse storico e artistico, tra cui segnaliamo la tardobarocca Chiesa di Gesù e Maria, sita in Piazza Umberto Giordano, Palazzo Dogana in Piazza XX Settembre, la Chiesa del Monte Calvario delle Croci, i Tre Archi di Porta Arpana o Porta Grande, l'Arco del Palazzo Imperiale di Federico II in Piazza Nigri: qui sorgeva il Palazzo Imperiale dell' Imperatore Svevo, che, come si legge sull'epigrafe dell'Arco, considerava Foggia reale e preferita sede imperiale. Altre testimonianze del passato sono il pozzo di Federico II, sito nell'omonima piazza, e l'Epitaffio, la Chiesa di San Lorenzo in Carminiano sulla strada del Salice Nuovo e, alle porte della città, dove sorgeva l'antica città di Arpi, l'ipogeo della Medusa e la Necropoli e il parco Archeologico di Passo di Corvo. Di certo interesse storico ed artistico sono le tante chiese, in stile barocco e rococò, disseminate su tutto il territorio della Foggia antica; tra queste risaltano la seicentesca Chiesa de Morti sita in piazza Purgatorio e la Chiesa della Madonna Addolorata, sita nell'omonima piazza. Uscendo dal centro storico, di fronte ai Tre Archi, in Piazza Piano delle Croci, spicca la maestosa Basilica di San Giovanni Battista.
Di impareggiabile bellezza è la vastissima Villa comunale con austero pronao neoclassico, che rappresenta, per dimensioni, il secondo giardino pubblico dell'Italia centro-meridionale e fu realizzata nel XIX secolo su modello della Villa Floridiana di Napoli. Importanti, inoltre, sono il Palazzo delle Poste in stile liberty e la Fontana del Sele in Piazza Cavour.
Nei dintorni del centro urbano sorgono Borgo Segezia, il Santuario dell'Incoronata e Arpinova, importanti siti storici, archeologici e religiosi.

Mura e porte della città

Dalle antiche piante pervenuteci, la città di Foggia appare circondata da mura, ora distrutte, che si aprivano in cinque porte, una per ogni borgo, ad eccezione del borgo " Carmine Vecchio " o " dei mastri carradori ". Attualmente solo la porta arpana è ancora esistente, mentre le altre porte sono state distrutte. Le porte sono:

Porta Arpana o Porta Reale

 

 

È stata la prima porta ed anche la più grande, attualmente ancora esistente, e si trova alla fine di via Arpi. Essa, ai tempi di Federico II di Svevia segnava l'ingresso nella città, poi ha incominciato a segnare l'entrata del " Borgo dei Sellai " che si estendeva fino all'attuale stazione ferroviaria. Adesso la porta arpana è affiancata da altri due archi, fatti costruire durante la seconda guerra mondiale.

 

 

Porta di San Tommaso o Porta Luceria o Porta Nuova
La seconda porta di Foggia, costruita nel 1642 e demolita nel 1867, la porta di San Tommaso, deve il suo nome alla vicinanza con l'omonima Chiesa di San Tommaso e segnava l'entrata nel " Borgo Croci ", e rappresenta il primo borgo di Foggia, ancora esistente.

Porta Ecana o Porta Troia o Porta di Sant'Agostino
Costruita nei pressi della vecchia Chiesa di Sant'Agostino in via Arpi, questa porta, la terza di Foggia, segnava l'entrata nel " Borgo Caprai ", che, a raggiera, era il secondo borgo di Foggia.

Porta Reale o Porta piccola
Questa porta, la quarta di Foggia, fu costruita nelle vicinanze di una banca commerciale tra via Duomo e corso Garibaldi, segnava l'entrata nel " Borgo Rignano ", che, a raggiera, era il quarto borgo di Foggia.

Porta di San Domenico
La quinta porta di Foggia, costruita a livello dell'omonima chiesa, segnava l'entrata nel " Borgo Scopari " o " Borgo Giuncai ", che, a raggiera, era il quinto borgo di Foggia.

Le mura, tuttavia, non erano solo esterne alla città, ma anche interne, come le Mura di Corso Garibaldi, che segnavano l'entrata nel terzo borgo di Foggia, ovvero " Borgo Carmine Vecchio " o " Borgo dei mastri carradori ".

LE PIAZZE

 

Piazze di maggiore interesse Piazzale Italia: un tempo priva di una denominazione propria, era indicata con lo stesso nome della Caserma "Miale da Troia" (oggi sede della Polizia di Stato) che vi si affaccia.


Piazzale Italia


Un tempo era denominata con lo stesso nome della caserma " Miale da Troia ", che si affaccia sulla stessa, e si chiamò cosi sino al 4 giugno 1928, quando Vittorio Emanuele III, re d'Italia, si recò a Foggia per scoprire le due lapidi poste sulla facciata della Caserma, recanti il "Proclama dell'entrata in guerra" e il "Bollettino della Vittoria" e per inaugurare il cosiddetto "Parco della Rimembranza", costituito da cinquecento alberi di pino, ciascuno dei quali recava una targa in ferro con il nome di un eroe caduto durante la prima guerra mondiale. La piazza venne successivamente denominata Piazza XXVIII Ottobre per ricordare quell'episodio rivoluzionario che, sotto il comando di Giuseppe Caradonna, partì, da quel luogo, il 22 ottobre 1922 per congiungersi ai fascisti armati che si erano concentrati a Santa Marinella, Monterotondo e Tivoli onde partecipare il 29 ottobre dello stesso anno alla marcia su Roma, predisposta da Benito Mussolini per conquistare il potere.


Dopo qualche anno, il 4 novembre 1931, il Parco fu arricchito da due pali di circa trentacinque metri ciascuno, denominati "Antenne della Vittoria", sui quali venivano issati, nei giorni festivi, il tricolore ed il drappo recante i colori della citta.
L'attuale denominazione di Piazzale Italia risale al 22 ottobre 1959, quando venne trasferito il monumento ai Caduti in Guerra, opera dello scultore Amleto Cataldi, precedentemente collocato in piazza Lanza (oggi piazza Giordano), e fu inaugurato il 4 giugno 1929 dal re Vittorio Emanuele III con una solenne manifestazione. Oggi la piazza si presenta risistemata in modo da dare risalto soprattutto al Monumento ai Caduti in Guerra ed i palazzi circostanti (la Caserma "Miale da Troia", il Palazzo degli Studi, il Palazzo delle Statue, il Palazzo dell'Università).

 

Piazza Umberto Giordano,


dopo un lungo restauro, è stata riaperta al pubblico nel 2008. Al centro della piazza si può ammirare la statua in bronzo del compositore circondata da altri gruppi bronzei riferiti alle sue opere più famose, come Mese Mariano, Siberia, Marcella, La cena delle beffe, Il re, Fedora e Andrea Chénier.

Piazza Cavour:


 

di forma pentagonale, è impreziosita al centro da una caratteristica fontana detta "Fontana del Sele", ma più comunemente "Fontana di Piazza Cavour", a ricordo di quel momento in cui la città poté beneficiare dell'acqua del Sele. A farle da sfondo vi è l'elegante pronao in stile neoclassico che permette di accedere alla villa, mentre sulla destra si stagliano le due cupole che sovrastano il palazzo dell'Acquedotto pugliese, e sulla sinistra fa da angolo la facciata del palazzo che oggi ospita l'Università. Dei vari lati che racchiudono la piazza, uno di quelli che non sono stati toccati dalla ricostruzione di enormi edifici negli anni settanta è quello che ospita il palazzo Mandara, edificato nell'Ottocento.

 

 

Piazza XX Settembre, di costruzione settecentesca, ha come sfondo il neoclassico colonnato bianco della chiesa di S. Francesco Saverio, ai lati la mole del Palazzo della Dogana nuova. Sul lato opposto c'è il palazzo che ospita la sede dell'Archivio di Stato. Di fronte al colonnato della chiesa,in fondo a via Duomo, si staglia lo splendido campanile della Chiesa Madre.

Piazza del Pozzo Rotondo

 

 

o piazza Federico II, sorge nell'antico centro storico in cui anticamente vi era un pozzo, probabilmente fatto costruire da Federico II. Fino ai primi anni del Novecento era posizionato il busto dell'insigne pittore Saverio Altamura, ma in epoca fascista il busto fu sostituito da una scultura che riprende le forme e le decorazioni di epoca federiciana di quello che doveva essere l'antico pozzo medievale e che faceva parte del palazzo federiciano.

 

 

 

 

 

Piazza Salvatore Baldassarre


 

 

situata a metà della via più antica della città, ospita una fontana a specchio d'acqua a ricordare quella realizzata nel 1831 dallo scultore Antonio Bassi, distrutta dai bombardamenti del 1943.

 

 

 

 

Piazza Purgatorio

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una delle più antiche piazze della città vecchia. Secondo studi recenti sorge nel luogo in cui Federico II fece erigere il suo grandioso palazzo. L'edificio più importante è sicuramente la seicentesca chiesa di S. Maria della Misericordia, detta anche delle anime del Purgatorio o dei Morti, che ha al suo interno uno dei più bei esempi di architettura barocca pugliese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piazza Pericle Felici è una delle piazze più antiche della città, delimitata da un lato dalla parte longitudinale della Cattedrale, dove campeggia l'elegante campanile edificato dopo il terremoto del 1731 in stile barocco; sullo stesso lato si trova la Chiesa del Succorpo o Cripta.

Piazza Francesco De Sanctis, vicina a Piazza Pericle Felici, ospita la facciata restaurata della Chiesa Madre; ai lati si trovano palazzi antichi di indubbio valore architettonico come quello che attualmente ospita la scuola elementare G. Pascoli.

Piazza Cesare Battisti:


situata appena fuori dal tracciato del quartiere antico, ospita la neoclassica facciata del Teatro Comunale Umberto Giordano, opera dell'architetto Luigi Oberty.


Piazza del Lago

 

 

chiamata così per la presenza in antichità di un piccolo stagno dove, secondo la leggenda, due pastori videro una tavola di legno affiorare dall'acqua e sulla quale aleggiavano tre fiammelle. Dopo averlo ripulito dalla melma, i due pastori riconobbero il volto di una Vergine con Bambino e la portarono al sicuro nell'antica Taverna del gufo. Attualmente vi è una fontana per ricordare il lago.

 

 

 

 

 

 

 

Insediamenti rupestri

 

Insediamenti umani nel territorio della città di Foggia sono presenti già nel Neolitico (intorno al VI millennio a.C.). Gli abitanti vi praticavano l'agricoltura, favoriti dalla fertilità e dalla regolarità del Tavoliere. Alcuni degli insediamenti individuati sono quello di località Passo di Corvo, sede di un parco archeologico, e quello messo in luce da scavi archeologici nell'area della villa comunale; altri villaggi sono sepolti nell'area dell'ex Ippodromo e nell'area compresa tra i quartieri Ordona Sud e Salice Nuovo. In località Arpinova, alle porte della città, insediamenti datati III - II millennio a.C., come l'Ipogeo della Medusa e la necropoli dell'antica città di Arpi.



Palazzi storici I palazzi federiciani

La reggia federiciana

 

Il palazzo della Pianara

 

La caserma di cavalleria

 

Palazzo Buongiorno (XVIII secolo)

 

Palazzo Celentano-Rosati (XVIII secolo)

 

Palazzo Del Vento (XVIII secolo)

 

Palazzo Siniscalco-Ceci (XIX secolo)

 

Palazzo De Vita De Luca (XVII secolo)

 

Palazzo Marzano (XVIII secolo)

 

Nuovo Palazzo della Dogana (XVIII secolo)

 

Palazzo Brancia-Farina (XIII secolo)

 

Palazzo d'Angiò (XIII secolo)

 

Palazzo De Carolis (XVIII secolo)

 

Palazzo Pepe (XVIII secolo)

 

Palazzo Figliolia (XVIII secolo)

 

Palazzo Ricciardi (XVIII secolo)

 

Palazzo Villani (XVIII secolo)

 

Palazzo Filiasi (XVIII secolo)

 

Palazzo Freda (XVIII secolo)

 

Palazzo San Gaetano (XIX secolo)

 

Palazzo San Leonardo (XIII secolo)

 

Palazzo Scillitani (XVIII secolo)

 

Palazzo Trifiletti (XVIII secolo)

 

Altri palazzi

Palazzo vescovile

 

Prefettura


 

Palazzo di città


 

Palazzo della Banca d' Italia (oggi sede dell'Accademia di belle arti)

 

Palazzo del Banco di Napoli

 

Conventino

 

Palazzi del Novecento

Palazzo delle Statue

 

Palazzo dell'acquedotto

 

Palazzo di Giustizia

 

Palazzo Maria Grazia Barone

 

Palazzo degli Studi

 

Palazzo Rubino

 

Palazzo degli Uffici Statali

 

 

Palazzo Dogana (XV secolo)

La villa comunale


L'ingresso principale è costituito dall'imponente pronao, composto da 28 colonne di ordine tuscanico disposte in doppia fila, progettato nel 1820 dall'ingegnere Luigi Oberty cui si deve anche il disegno della facciata della Chiesa di San Francesco Saverio, del Teatro e dell'ospizio "Maria Cristina" e della Chiesa della Madonna della Croce (o della Neve).Già nel 1806 Gioacchino Murat aveva proposto la costruzione di "casini" e giardini ai lati di una villa pubblica. La città- giardino, che sarebbe sorta intorno alla villa, sarebbe stata  lottizzata e offerta in vendita.Ma nessuno rispose, perché i "decurioni" si opposero alla divisione del territorio di "Pila e Croce" Fu aperta solo una Villa, la cosiddetta Villa Reale che nel piano del 1819 non comprendeva né le 700 versure né le 600 versure. Costruito nel 1827, il pronao o propileo della Villa Comunale fu distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, venne poi riedificato nel 1950. Le nicchie del pronao, ora vuote, contenevano,un tempo, le statue dei grandi re borbonici.