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Attualità

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amonteVERTENZA DOPLA, IL GRUPPO “A MONTE” A SOSTEGNO DEI DIPENDENTI

Durante la mattinata di ieri, domenica 2 aprile, siamo stati come Gruppo Consiliare “A Monte” presso il presidio dei 67 lavoratori DOPLA – diversi di Monte Sant’Angelo – che, da qualche settimana, stanno protestando dopo la decisione dell’azienda di dismettere lo stabilimento di Manfredonia, con gravi conseguenze per il loro destino, visto che si vedono stravolgere non solo la loro vita ma anche di quella delle loro famiglie.

Abbiamo incontrato giovani e meno giovani, padri di famiglia, determinati ad andare avanti nella loro battaglia e che, soprattutto, intendono combattere perché la dignità del lavoro non può essere calpestata.

Abbiamo espresso la nostra vicinanza e il nostro impegno, per quello che può essere di competenza di amministratori comunali, a sostenerli nelle loro forme di lotta.

Non è stata una solidarietà espressa solo ai lavoratori nostri concittadini, ma a tutti: il nostro territorio non può pagare per la scelta scellerata di un imprenditore che, pur non essendo in crisi, decide di chiudere un'importante realtà produttiva.

Siamo certi che le Istituzioni preposte – Regione e Ministero – prendano di petto questa vertenza.

Noi continueremo a vigilare perché i lavoratori non siano soli e, in primis, riescano a raggiungere l’obiettivo del mantenimento del posto di lavoro.

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campo
La salute mentale è importante quanto quella fisica, soprattutto per bambini e adolescenti.
Dichiarazione di Paolo Campo, presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale

Il servizio dello psicologo di base sarà presto realtà in Puglia e ciò grazie alla proposta di legge da me sostenuta, insieme all’intero gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, e oggi approvata dalla III Commissione Sanità.
La volontà di introdurre questa forma di sostegno si è concretizzata all’indomani della pandemia, con il suo grave e perdurante strascico di problemi psicologici, e ha trovato nuova forza nella decisione della Corte Costituzionale che ha respinto il ricorso del Governo avverso una legge analoga della Campania.
Gli psicologi che esercitano la libera professione saranno chiamati dalle ASL a fornire assistenza psicologica primaria in collaborazione con i medici di base e con i pediatri di libera scelta, così da rispondere meglio e al meglio rispetto ai bisogni espressi dai pazienti.
Con la stessa legge sarà istituito l’Osservatorio regionale a cui spetterà il compito di monitorare le attività svolte dagli psicologi di base e studiare l’evoluzione del fabbisogno di cura e assistenza sul territorio regionale.
La salute mentale è altrettanto importante di quella fisica. È bene che, anche grazie a questa legge, si cancellino tutti quei pregiudizi che incidono non poco sulla capacità di vivere al meglio l’individualità e di affrontare le difficoltà che sorgono in ogni contesto fondato sulla socialità e la condivisione: dalla famiglia alla scuola, dai luoghi di lavoro a quelli del divertimento. E ciò vale soprattutto per i bambini e gli adolescenti, la crescita emotiva dei quali necessità dell’attenzione e della cura necessari a farne degli adulti consapevoli.

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Fratelli della stazione logo orizzontale 04 scaled
Si intitola “Una Nuova Speranza” ed è il progetto che prende il nome dal celebre film di Star Wars con l’obiettivo di offrire una nuova prospettiva a giovani NEET, ragazzi che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in alcun percorso di formazione, che nel lungo periodo rischiano di diventare senza dimora o persone in condizioni di povertà assoluta. Nell’ambito dei suoi interventi di contrasto e prevenzione della povertà e dell’esclusione sociale, l’associazione Fratelli della Stazione promuove, dunque, un’iniziativa finalizzata a sviluppare una serie di attività utili ad invertire la tendenza e aprire nuovi scenari di vita. Anche perché in Puglia gli ultimi dati Istat parlano di circa 200mila NEET nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni, che diventano 250mila se si amplia il campione fino a 34 anni. Di qui, la necessità di far emergere le potenzialità di soggetti comunemente emarginati e sviluppare nuove competenze da poter poi spendere nel mercato del lavoro.

Dopo aver sottoscritto un patto educativo con l’associazione, i giovani partecipanti entreranno nel vivo del progetto attraverso la frequenza di percorsi laboratoriali, le cui tematiche sono incentrate su argomenti digitali, al fine di catturare l’attenzione e la partecipazione degli utenti. La partecipazione ai laboratori digitale è gratuita ed è destinata a giovani tra i 15 ed i 35 anni di età. Presso l’aula formativa della cooperativa sociale Medtraining di Foggia (corso del Mezzogiorno 10) si terranno i laboratori tenuti da figure esperte su web application, sistemi in cloud, sistemi in sharing, e-commerce, social media /social network.

Al termine del ciclo laboratoriale, con il supporto degli operatori, i partecipanti saranno accompagnati nella scelta di percorsi formativi/professionalizzanti di Enti Formativi sia a livello locale sia a livello nazionale, o di percorsi utili a entrare nel mondo del lavoro. Previsti, nell’ambito del progetto, anche momenti di bilancio di competenze necessari a realizzare curriculum vitae da poter inviare per candidature lavorative e/o iscrizione nelle banche dati delle principali agenzie per il lavoro.
Per info e iscrizioni: fdsfoggia@gmail.com – 366.7240753.
Per la realizzazione di questo intervento si ringrazia il Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo.

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Associazione di volontariato "Fratelli della Stazione - OdV"

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CataneoCON LE STAZIONI DI RIFORNIMENTO IDROGENO, NUOVI DIVARI TRA SUD E NORD
Il MIT ha pubblicato la graduatoria con 36 progettualità ammesse al finanziamento di cui solo 6 al Sud e Isole maggiori

Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha pubblicato, sul suo sito, alla vigilia dell’Anniversario dell’Unità d’Italia la graduatoria dei progetti riguardanti le stazioni di rifornimento stradale di idrogeno rinnovabile ammessi ai finanziamenti.

Sulla base della classifica di ripartizione dei 103.512.831,50 € (circa il 40% dello stanziamento complessivo della misura) solo il 13.476.775,73 cioè il 13% sono destinati nel Mezzogiorno. La messa in esercizio delle stazioni di rifornimento a base di idrogeno è stabilita entro il secondo trimestre 2026.
Su 36 i progetti della graduatoria (clicca qui per consultarla) ammessi a contributo nell’ambito dell’Investimento del PNRR 3.3 “Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale”, missione 2 componente 2 (M2C2) SOLO 6 progetti sono collocati nel Mezzogiorno!
Con il 40% vincolato territorialmente gli impianti da realizzare, in modo equo, potevano essere il triplo garantendo una diversa e molto più omogenea distribuzione territoriale. Invece risulta che tutta la Puglia settentrionale e le confinati Basilicata e Molise sono senza impianti. Ancora più contraddittoria è l’assenza di distributori sia in Campania che in Sicilia. In otto regioni del Mezzogiorno, con il 34 % della popolazione italiana ed oltre il 40% del territorio nazionale, risultano solo 6 impianti, un sesto del totale previsto dal finanziamento.
Il risultato che si sta producendo con le risorse PNRR, che dovrebbero ridurre i divari territoriali, laddove già esistenti, in questo caso ecco, invece, la creazione uno ex novo!
In sintesi con questa graduatoria, di fatto, ci si inalvea nello stesso solco di altri similari bandi costruiti con criteri evidentemente non adeguati visto quanto definito territorialmente.
Si sta realizzando quindi, nel 2023, un nuovo divario nella macroarea meridionale, sul versante infrastrutturale, innovativo e tecnologicamente avanzato, come la rete di rifornimento dell’idrogeno.
In pratica si registra l’ennesima iniqua ripartizione territoriale delle risorse che, come al MIT conoscono, prevede la destinazione minima del 40%.
Tale percentuale del 40%, seppur del tutto inadeguata per ridurre i divari, soprattutto infrastrutturali, tra Sud e Isole nei confronti del rimanente territorio italiano, non è stata rispettata nemmeno in questo caso.
Eppure in uno studio, redatto da chi scrive, pubblicato sui media nel 2020 e mai smentito da alcuno, il 40% era ed è di molto inferiore a quello che spetterebbe territorialmente al Mezzogiorno nella ripartizione dei fondi PNRR, applicando in Italia sia la funzione usata dalla UE che il principio di interdipendenza economica esistente anche nel nostro Paese.
Due Paesi diversi e distanti e non una sola nazione.
Un bel modo (sic) per celebrare l’anniversario dell’Unità d’Italia.

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orsaraSabato 18 marzo il primo dei tre convegni organizzati dall’Avis di Orsara di Puglia

ORSARA DI PUGLIA Per iniziativa di Avis Orsara, con il patrocinio e la collaborazione dell’Amministrazione comunale, sabato 18 marzo 2023, dalle ore 18.30, l’aula consiliare ospiterà il primo di tre incontri dedicati alla medicina di genere. Interverranno Silvia Intenzo, medico chirurgo, ed Emma Finamore, dietista e nutrizionista. A moderare l’incontro sarà Concetta Terlizzi, presidente Avis Orsara. Durante il primo convegno, si discuterà di “Benessere” a 360 gradi, con l’indicazione di come rafforzare e conservare uno stato ottimale di forma psico-fisica. In medicina, il tema delle differenze di genere è storia recentissima. Infatti, la medicina, fin dalle sue origini, ha avuto un’impostazione androcentrica relegando gli interessi per la salute femminile ai soli aspetti specifici correlati alla riproduzione. La medicina di genere (MdG) o, meglio, la medicina genere-specifica è definita dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona. Una crescente mole di dati epidemiologici, clinici e sperimentali indica l’esistenza di differenze rilevanti nell’insorgenza, nella progressione e nelle manifestazioni cliniche delle malattie comuni a uomini e donne, nella risposta e negli eventi avversi associati ai trattamenti terapeutici, nonché negli stili di vita e nella risposta ai nutrienti. Anche l’accesso alle cure presenta rilevanti diseguaglianze legate al genere. Un approccio di genere nella pratica clinica consente quindi di promuovere l’appropriatezza e la personalizzazione delle cure generando un circolo virtuoso con conseguenti risparmi per il Servizio sanitario nazionale. La MdG non rappresenta una branca a sé stante dell’area medica ma una dimensione interdisciplinare che, come tale, deve pervadere tutte le branche del sapere medico al fine di studiare l’influenza del sesso e del genere sulla fisiologia, la fisiopatologia e la patologia umana, vale a dire su come si sviluppano le patologie, quali sono i sintomi, come si fa prevenzione, diagnosi e terapia negli uomini e nelle donne. Secondo una visione globale del concetto di salute, l’erogazione di cure appropriate presuppone la “centralità del paziente” e la “personalizzazione delle terapie” considerando, nella valutazione delle patologie e nella loro gestione, oltre al sesso biologico anche parametri quali identità di genere, età, etnia, livello culturale, confessione religiosa, orientamento sessuale, condizioni sociali ed economiche.

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