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Cronaca

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diaAlle prime luci dell'alba la DiA di Foggia ha eseguito un sequestro di beni per complessivi 4 milioni di euro a Pasquale Saracino, 46enne pluripregiudicato di Cerignola, il quale era già sottoposto alla misura di sorveglianza speciale, in quanto esponente dei clan Cartagena e Piarulli-Ferraro in passato attivi nella provincia foggiana.
I beni erano riconducibili all’uomo tramite una miriade di prestanome con investimenti a cascata in differenti attività economiche.
Il sequestro di beni ha coinvolto ben 14 persone, mentre risultano indagati per estorsione, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, turbata libertà degli incanti, falsità materiale e violazione della normativa tributaria, 27 persone.
Le indagini hanno permesso di dimostrare come Saracino, pur essendo nullatenente, è riuscito nel corso degli anni ad accumulare un consistente patrimonio illecito, intestando beni e rapporti bancari a prestanome, tra loro anche la moglie, il figlio, la sorella ed il cognato. Il provvedimento ha riguardato un’azienda agricola di 28 ettari a Cerignola, del valore complessivo di 1 milione di euro, un’azienda commerciale di alimenti e bevande all’ingrosso, per un valore di oltre 500mila euro, un parcheggio attrezzato per autoveicoli industriali, del valore di oltre 1 milione di euro e due appartamenti ed un locale commerciale a Cerignola, per un valore complessivo di 600mila euro, 
un’imbarcazione da diporto cabinata e una moto d’acqua, per un valore commerciale di oltre 160mila euro, quote societarie e rapporti bancari per oltre 200mila euro e 13 autovetture di varia cilindrata. Inoltre, in un’area agricola appartenente ad un indagato, è stato rinvenuto, interrato nei campi, un grande contenitore in plastica con numerose centraline per automezzi da utilizzare per i furti e 10 cartucce per fucili illegalmente detenute, nonché 50.000 euro di denaro contante.

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polizia di stato
Gli agenti della polizia di Foggia durante un controllo del territorio, in via del Mare, hanno notato quattro persone vicino ad un casolare che stavano mettendo su un Fiat 35-10 alcuni pezzi di una Ford Mondeo, la quale è risultata esser rubata.

I quattro, vistosi scoperti, hanno cercato di scappare con un autocarro e con una Fiat Panda, la quale è stata poi abbandonata per fuggire a piedi.
I militari sono riusciti a fermare solo uno dei fuggiaschi, un foggiano 47enne, e a recuperare, oltre alla Fiat Panda e al Fiat-35-10 usato per il trasporto dei componenti rubati, diversi arnesi utili allo smontaggio e scasso delle auto.
Nei pressi del casolare è stato trovato e sequestrato un motore di una Ford e vari componenti di un’autovettura, con ogni probabilità provento di furto.
L’uomo è stato denunciato in stato di libertà con l'accusa di riciclaggio, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale, mentre la persona domiciliata presso il casolare, è stata denunciata per favoreggiamento e riciclaggio.

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118
Ieri sera un giovane ragazzo, che si trovava in sella al suo scooter, in via Pasquale Fuiani è stato travolto ed investito da un'auto, il cui conducente non si è fermato per prestare i primi soccorsi. Il giovane ragazzo è stato trasportato e 
ricoverato all'ospedale Policlinico Riuniti di Foggia. Dovrà essere sottoposto ad un intervento chirurgico, a causa delle fratture riportate ad un braccio e ad un ginocchio. Sul posto sono arrivate anche le forze dell'ordine che si sono messi alla ricerca dell'auto pirata di colore grigio. Nel sinistro è stata coinvolta anche un'autovettura parcheggiata nel punto dell'impatto.

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carabinieri 4Ieri i carabinieri di Manfredonia hanno arrestato una giovane donna di Mattinata, Francesca Mantuano 29enne, con l'accusata di estorsione.
L’indagine è partita dopo la denuncia presentata alle forze dell'ordine il 16 aprile scorso, da un cittadino che aveva trovato attaccato al cancello d’ingresso della propria abitazione un biglietto manoscritto dai temi minaccioso con richieste estorsive.
Partite le indagini, i militari avevano acquisito i filmati registrati dalle telecamere esterne dell'abitazione, grazie alle quale è stato possibile identificare la donna, la quale, ha lasciato il biglietto.
Sul foglio, oltre alle minacce vi era una richiesta estorsiva per la somma di 1000 euro. Due settimane dopo, il 29 aprile, la vittima rinveniva un secondo biglietto minatorio sempre posto sul cancello, riportante le stesse frasi. Questa volta, nel messaggio c'erano le istruzioni per la vittima su dove lasciare la busta contenente il denaro, alle ore 18:00 del giorno successivo. I soldi sarebbero dovuti essere lasciati sotto una determinata panchina del parco giochi.
A questo i carabinieri, stabilivano le modalità di consegna e si appostavano per osservare il tutto senza essere visti.
La busta, lasciata nel punto convenuto, veniva presa dalla donna che veniva subito bloccata dai carabinieri.
L'11 maggio scorso però la vittima riceveva un altro biglietto con su scritto una minaccia, con una gallina, uccisa da poco. Le telecamere, a causa del buio, hanno ripreso in modo riconoscibile sola l'auto.

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miglio1IERI SERA SPARATA UNA BATTERIA ALLA SANSEVERESE SENZA ALCUNA AUTORIZZAZIONE: LA CONDANNA DEL SINDACO MIGLIO. IL PREFETTO CONVOCA TEMPESTIVAMENTE IL COMITATO PER L’ORDINE E LA SICUREZZA PUBBLICA.


Ha destato enorme sconcerto e forte preoccupazione in tutta la popolazione la batteria alla sanseverese che ieri sera è stata incendiata in un quartiere periferico di San Severo.
“Appare quasi superfluo dire – dichiara il Sindaco Francesco Miglio – che non vi era alcuna autorizzazione per l’accensione di questo “FUOCO”, si tratta di un fatto di gravità inaudita, una sfida inaccettabile alla città ed allo Stato che non può passare sotto traccia. Il Prefetto Grassi ha immediatamente convocato il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica che si riunirà tra poco in videoconferenza. Siamo fortemente costernati, la Festa del Soccorso, a causa della pandemia COVID 19, non si è tenuta, ma questa lunghissima batteria, che ha coinvolto centinaia di persone che vi “correvano” dietro, può avere ricadute spaventose per il rischio contagio, vanificando gli sforzi di migliaia di concittadini perbene che hanno osservato scrupolosamente le prescrizioni. Occorrerà verificare anche chi ha fornito il materiale pirico e chi ha impiantato la batteria. Domande alle quali bisognerà dare una risposta al fine di individuare i responsabili. Condanno nella maniera più ferma l’accaduto, assicurando alla nostra gente tutto il mio personale impegno e quello del Comune di San Severo ed intanto ringrazio il Prefetto Grassi per aver convocato tempestivamente il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica”.

l’Addetto Stampa
Michele Princigallo

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