La risposta del sindaco Raffaele Sciscio alle dichiarazioni del consigliere comunale Michele Sementino
Sono profondamente deluso per quanto accaduto nella mattina del 17 gennaio, non appena appresa la notizia della dimissione di Michele Sementino e del suo passaggio tra le fila dell’opposizione.
Al contrario non posso dirmi sorpreso, in quanto tale decisione era nell’aria già da diverse settimane.
Infatti, Sementino già da metà dicembre ha progressivamente preso le distanze dall’attività amministrativa, fino al definitivo allontanamento avvenuto dopo il consiglio comunale di approvazione del bilancio.
In tale occasione, e subito dopo il consiglio comunale, si è tenuta una giunta comunale nel corso della quale il vicesindaco faceva espressa dichiarazione di voto contrario su una proposta di deliberazione avente ad oggetto la candidatura di un progetto per ottenere il finanziamento regionale, che avrebbe consentito lo svolgimento di corsi di formazione per operatori del settore turistico, corsi che si terranno a Vico del Gargano e ritenuti utili dall’amministrazione per tutti gli operatori del settore.
Avverso tale proposta Sementino formulava dichiarazione di voto contrario, senza addurre alcuna valida motivazione, se non quella di ostacolare una proposta legittima presentata dall’Assessore Porzia Pinto, con delega al turismo.
Tale increscioso accadimento, se pur ritenuto non consono ai rapporti che legano un gruppo amministrativo, oltre che uno sgarbo istituzionale nei confronti del Sindaco, di quel Sindaco che per dieci anni ha prestato il proprio servizio in due mandati a guida Sementino, senza mai neanche pensare di votare contro a una proposta di deliberazione, veniva tollerato, con la speranza che si trattasse di un episodio isolato.
Ma così non è stato. Gli attacchi di Sementino contro la figura dell’assessore Porzia Pinto sono stati un crescendo, sino a all’epilogo avuto con la diffusione dell’ennesima lettera “anonima” a firma degli amici di Robin Hood, il cui contenuto è noto a tutti.
Il giorno successivo, Sementino chiedeva l’immediata revoca assessorile di Porzia Pinto perché, a suo dire, si era resa colpevole di abusi edilizi per aver edificato senza alcun permesso di costruire. Il tutto all’esito di un suo personale processo sommario ed inquisitorio, senza alcun contraddittorio con la diretta interessata.
È bene precisare che, negli anni precedenti, le lettere anonime firmate dagli “impavidi” amici di Robin Hood non hanno mai sortito alcun effetto, anche perché ritenute sterili provocazioni e mai tenute in considerazione per giustificare una condotta, un’ingiustizia e un’umiliazione.
Lo stesso giorno chiedevo al Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale di effettuare le dovute verifiche sulla questione.
Al contrario di quanto affermato da Sementino, e da quanto risulta dalle parziali verifiche effettuate dall’Ufficio Tecnico, l’immobile risulta essere stato costruito in esecuzione di un regolare permesso di costruire intestato al genitore dell’assessore. Successivamente, e dopo l’ultimazione dei lavori, Porzia Pinto riceveva in donazione questa proprietà nello stato di fatto e di diritto in cui oggi si trova. In definitiva, anche se l ‘immobile presenta delle irregolarità edilizie, il dato importante è stabilire chi ha commesso queste irregolarità, in osservanza del principio generale che la responsabilità penale è sempre personale. A oggi non ci sono prove che tale irregolarità siano state commesse dall’Assessore, bensì semplicemente ereditate.
In tale circostanza, avendo ritenuto del tutto pretestuosa la richiesta di revoca dell’assessore Porzia Pinto, almeno allo stato dell’iter di accertamento, ho comunicato a Sementino che non avrei revocato nessuno fino a quando non si fosse individuato con assoluta certezza il responsabile dell’addebito.
Evidentemente Sementino non poteva attendere l’esito delle verifiche da parte degli uffici, chiedendo addirittura che fosse emessa ordinanza di abbattimento dell’immobile senza neppure avviare le procedure previste per legge.
Quanto alla circostanza lamentata da Sementino, consistente nelle presunte limitazioni della sua libertà e della possibilità di svolgere pienamente le sue funzioni di assessore e vicesindaco, avendo il Sindaco limitato il suo accesso al protocollo informatico, è appena il caso di sottolineare che anche tale affermazione è del tutto falsa. Alla data di insediamento di questa amministrazione, oltre ad aver conferito a Sementino le deleghe più importanti della vita amministrativa del paese (bilancio, lavori pubblici, igiene urbana, tributi e altro), oltre ad averlo nominato Vice Sindaco, nonostante non fosse il primo degli eletti, avevo fatto un ulteriore concessione, sempre per la fiducia che mi legava alla sua persona; tale ulteriore concessione era quella di poter avere accesso al protocollo generale al pari del sindaco, oltre che al protocollo degli atti inerenti le deleghe a lui affidate (ogni assessore ha accesso al protocollo esclusivamente per gli atti inerenti alle deleghe affidate, mentre il sindaco ha accesso al protocollo generale di tutto).
Dopo che il vicesindaco Sementino non si è presentato in Comune, da prima delle festività natalizie, non ha più presenziato alla giunta comunale benché sempre convocato, e non più ha risposto alle insistenti telefonate del sindaco, ho ritenuto opportuno ritirare, solo in data 17 gennaio 2024 e quando oramai il suo processo sommario era giunto a compimento, questo privilegio, rimettendolo alla pari degli altri assessori, nella possibilità di vedere solo gli atti delle sue deleghe.
Tutto qui. Altro che limitazione della libertà di esercitare le proprie deleghe.
Ritengo di aver ristabilito un equo trattamento tra gli assessori. Inoltre, non si comprende come questo mio atto possa essere collegato all’occultamento degli abusi edilizi che si sono verificati nel lontano 2001.
Quindi posso dire con certezza di non essere responsabile delle dimissioni di chi pazientemente ho atteso ritornasse sui suoi passi, riconsiderasse il suo punto di vista e recuperasse quella consapevolezza etica che è “la misura di tutte le cose”, ho compreso solo tardi, invece, che si attendeva un pretesto, un’opportunità per interrompere un lungo percorso amministrativo che evidentemente non suscitava più alcun interesse.
L’iter amministrativo per la verifica delle accuse rivolte all’assessore Pinto è tuttora in corso; nessun occultamento o depistaggio è mai stato fatto sulla vicenda, né da parte del sindaco né da parte degli uffici comunali.
In merito alle reali motivazioni che hanno portato Sementino alle dimissioni mi riservo di informare la cittadinanza, quando il diretto interessato avrà deciso di dire come stanno realmente le cose, e si sa “le parole che dicono la verità hanno una vibrazione diversa da tutte le altre”.
Sino a quel momento ritengo di dover attendere il normale corso del procedimento amministrativo di verifica avviato, ed eventualmente l’esito di quello giudiziario, manifestando all’assessore Porzia Pinto piena solidarietà per l’ignobile attacco personale che sta subendo, che nulla ha a che vedere con la sua attività politica che, ormai è chiaro a tutti, inizia a destare preoccupazioni.
Sono convinto che l’etica nella convivenza civile deve camminare di pari passo con la legalità, solo così i valori della solidarietà, della cooperazione, il rispetto delle regole e delle istituzioni possono generare dei comportamenti civili e corretti e consentirci di diventare uomini migliori.
Concludo dicendo che, quando c’è bisogno di creare ad ogni costo attriti, chi lo fa non è in pace con sé stesso e quando la presunzione e l’insensibilità diventano la normalità, l’umanità è la vera insurrezione.
Il Sindaco
Raffaele Sciscio
Politica
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DECRETO INGIUNTIVO PER OLTRE 1 MILIONE AI DANNI DEL CONSORZIO AMBIENTE L'ENNESIMO REGALO DI FRANCO METTA E DEI SUOI COMPLICI AI CERIGNOLANI
Un decreto ingiuntivo pari a 1.000.000 di Euro oltre interessi e spese per debiti maturati a carico di SIA è stato notificato il 4 gennaio al "Consorzio Ambiente", di cui Cerignola è Ente capofila, a causa del fallimento della società che gestiva il ciclo dei rifiuti.
A rivendicare la somma è una società che ha acquistato l'obbligazione, a suo tempo sottoscritta dal Consorzio Ambiente presso la Banca Nazionale del Lavoro, a garanzia dei debiti contratti da SIA.
Inutile dire che la quota maggiore di quel debito, se dovesse essere liquidato, peserà sul Comune di Cerignola, azionista di maggioranza del Consorzio.
Dopo la notifica, è necessario aggiornare il conto della spesa prodotta dal sindaco Metta e da chi lo ha sostenuto in Giunta e in Consiglio comunale:
1. Decreto ingiuntivo di 7,5 milioni di euro richiesto dal fallimento di SIA al Comune di Cerignola;
2. Debito di 600.000 euro richiesto dall’avv. Venditti, socio di fatto dell’avv. Metta, per onorari
professionali relativi ad incarichi conferiti in un solo anno;
3. Decreto ingiuntivo di oltre 1 milione di euro per debiti SIA “venduti” dal creditore ad una società che rivendica il pagamento per folli garanzie prestate dagli amministratori dell’epoca!
Un altro, cristallino esempio del malgoverno del già sindaco Metta e di chi ieri lo ha sostenuto e oggi, dentro e fuori il Consiglio comunale, pretende di impartire lezioni sulla gestione dei rifiuti (Metta, Pezzano, Vitullo…).
COMUNE DI CERIGNOLA
IL PORTAVOCE
LA MANCANZA DI UNA VISIONE POLITICA STA CONDANNANDO MONTE SANT’ANGELO ALLO SPOPOLAMENTO E ALLA POVERTÀ
In occasione del Question Time di venerdì 10 novembre scorso abbiamo interrogato il Sindaco e la Giunta su alcuni temi che, se non presi in considerazione e se non affrontati con una certa urgenza, rischiano di mettere a repentaglio il futuro e il benessere di Monte Sant’Angelo. Primo fra tutti: lo sviluppo economico, sociale e culturale della nostra città.
Da tempo, ormai, si registra un notevole calo demografico, con una tendenza negativa soprattutto negli ultimi anni (fonte: Istat). Diversi nostri concittadini, spinti dal desiderio di un lavoro stabile e di una migliore qualità della vita, hanno deciso di lasciare questa città per andare a vivere altrove, molti proprio nei comuni limitrofi. Qualcuno, inoltre, vorrebbe farci credere che le scelte politiche in questo caso non possano fare la differenza e che il problema sia proprio legato ai tempi che stiamo vivendo perché questo trend negativo si registra su scala nazionale.
Poiché noi, al contrario, riteniamo che le scelte politiche siano determinanti, abbiamo chiesto all’Amministrazione di mostrarci la loro visione (questa sconosciuta!) su come intendano limitare il calo demografico (aspetto mai affrontato con la dovuta attenzione) attraverso le risorse e i possibili canali di sviluppo del territorio: scuole, entroterra, Piana di Macchia. Risorse che possono, se adeguatamente sfruttate, divenire un’opportunità di lavoro per quanti decidano di restare e investire.
Come era prevedibile, circa il calo demografico dalla maggioranza sono state date le responsabilità a chi ha amministrato la nostra comunità dagli anni ‘50 in poi.
Se anche noi volessimo parlare del passato, potremmo senz’altro dire che il Sindaco d’Arienzo amministra questa città da sei anni e mezzo ormai e non si vedono significativi cambiamenti! Le tantissime risorse finanziarie ottenute dallo Stato e dalla Regione evidentemente non sono state, e non vengono ancora oggi, spese con una finalità ben definita, visto che non producono risultati utili!
Tuttavia, ci vogliamo concentrare sul futuro, poiché il nostro territorio ha tante potenzialità e le risorse, se adeguatamente sfruttate, possono divenire un’opportunità di lavoro per quanti decidano di restare e investire.
Riteniamo che anche la scuola possa stare al passo con le esigenze del territorio, tanto che, a tal proposito, abbiamo chiesto all’Assessore Palomba se sia in atto, o quantomeno in programma, uno studio che ci permetta di capire quali siano le preferenze degli studenti in modo tale da considerare l’ipotesi di ottenere indirizzi scolastici adeguati alla potenziale realtà lavorativa del territorio. Ma anche qui nessuna risposta concreta, solo l’ennesimo proclama!
Uno spiraglio si è intravisto per quanto riguarda il Piano Urbanistico Generale (PUG). Il Sindaco, infatti, ha lasciato intendere che si sta andando verso una definitiva redazione. Abbiamo chiesto che, prima della approvazione, è doveroso coinvolgere ulteriormente tutti i portatori di idee, di suggerimenti, lo stesso nuovo Consiglio Comunale, visto che la discussione politica si è fermata prima di giugno 2022, cioè con il vecchio Consiglio Comunale: non possiamo e non vogliamo rassegnarci a un destino che sembra sia già stato scritto da qualcun altro, perché il nuovo PUG segnerà la storia del territorio da qui ai prossimi 30/40 anni.
Vigileremo affinché ci sia più concretezza e meno annunci vuoti e superficiali!
Gruppo Consiliare A MONTE Monte Sant’Angelo
PUBLISERVIZI CONTINUA A INFASTIDIRE I CITTADINI NOTIFICANDO BOLLETTINI DI PAGAMENTI GIÀ EFFETTUATI!
Nonostante le nostre diverse sollecitazioni fatte durante le scorse sedute del Consiglio Comunale, la PUBLISERVIZI, concessionaria della riscossione dei tributi comunali, continua a creare disagi ai montanari. Infatti, stanno pervenendo, erroneamente, avvisi di pagamento riferiti ad anni antecedenti per i quali i cittadini hanno già provveduto al saldo. La cosa grave è che, a causa del tempo trascorso e della buona fede, spesso viene effettuato il pagamento per la seconda volta: alla beffa del nuovo bollettino si aggiunge il danno del nuovo pagamento!
Sappiamo bene che la Politica e l’Amministrazione non devono e non possono entrare nelle questioni gestionali, ma è assolutamente necessario che tutelino i cittadini, promuovendo un’attività di controllo verso questa Azienda che non possiede evidentemente i requisiti di correttezza e serietà nel proprio lavoro.
È chiaro che, se siamo a questo punto a distanza di diversi mesi da quando abbiamo cominciato a porre questa questione, la Giunta d’Arienzo non ha neppure iniziato ad avviare un percorso di risoluzione della problematica, dimostrando, ancora una volta, superficialità nell’amministrare questa città.
Gruppo Consiliare A MONTE – Monte Sant’Angelo
In occasione del Consiglio Comunale di mercoledì 25 a Monte Sant'Angelo, la maggioranza del Sindaco d’Arienzo si è resa protagonista di uno spettacolo vergognoso.
Due Consiglieri di maggioranza, Marilina Armillotta e Andrea Ciliberti, hanno annunciato la loro uscita dal Gruppo. Le motivazioni delle dimissioni sono lampanti.
La Consigliera Armillotta ha accusato il Sindaco di non aver rispettato il responso elettorale e di averla abbandonata. Il Sindaco ha risposto addossando le responsabilità dell’assegnazione delle deleghe assessorili al Gruppo “CambiaMonte”.
Cosa ancora più grave, lo stesso ha affermato che la Consigliera Armillotta in un’altra lista, con un candidato Sindaco diverso, probabilmente non avrebbe ottenuto lo stesso consenso, sminuendo così la volontà degli elettori che,
a sentire la Consigliera, hanno deliberatamente scelto di votare per lei poiché soddisfatti del suo operato come Assessora al Welfare nella precedente Amministrazione.
Il Consigliere Ciliberti ha accusato d’Arienzo di non avergli detto la verità in occasione della sua richiesta di essere nominato Vicesindaco.
Da quanto dice Ciliberti:
D’Arienzo ha nominato Vicesindaco Rosa Palomba solo perché gliel’ha detto l’Assessore regionale Piemontese.
D’Arienzo ha detto che quella nomina andava fatta perché la Palomba sarà la futura candidata Sindaco del Centrosinistra.
Le dichiarazioni dei due Consiglieri hanno scatenato la reazione della maggioranza, che si è scagliata contro di loro con attacchi durissimi, dimostrando così di reggersi sui personalismi, sull’apparenza e di essere più interessata a difendere i propri interessi che a governare la città.
Mercoledì 25, in Consiglio Comunale, è stato anche il Segretario provinciale del Partito Democratico a fare una figuraccia, non soltanto il Sindaco di Monte Sant'Angelo!
Come Forza Italia esprimiamo la nostra solidarietà ai Consiglieri Armillotta e Ciliberti. Riteniamo che la loro decisione sia stata legittima e che abbia rappresentato un atto di coraggio e di responsabilità.
Siamo preoccupati per il futuro della città, che rischia di diventare un teatro di continue lotte intestine e di immobilismo.
D’Arienzo, il sindaco che non rispetta il voto degli elettori, ha dimostrato di non essere all’altezza del compito che gli è stato affidato.