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cia
A Foggia, il 17 maggio è atteso Lollobrigida: “Questi dati base di discussione col ministro per nuove misure”
Nel 2022, 759mila tonnellate: il punto più basso dal 2013; resa media da 3,6 a 2,2 tonnellate per ettaro
7mila aziende cerealicole in Puglia: 1210 tra Bari e Bat, 4.950 a Foggia, 639 fra Taranto, Lecce e Brindisi
L’enorme afflusso di grano estero, in particolare dall’Ucraina, sta creando disequilibri in Italia e in Europa

Per il grano duro di Puglia, la produzione raccolta nel 2022 è stata la più bassa da 10 anni a questa parte: 759.000 tonnellate a fronte di 1.273.311 del 2016, annata record, e inferiore anche ai quantitativi del 2020 (950.080) e del 2021 (931.800). In ogni caso, sempre in calo nell’ultimo triennio e inferiore a tutte le annate dal 2013 in avanti. I dati sono stati elaborati dall’Osservatorio Economico di CIA Agricoltori Italiani Puglia, per dare anche un’evidenza statistica ai motivi che hanno spinto l’organizzazione a lanciare la campagna nazionale in favore dei produttori cerealicoli e dei consumatori italiani. Assieme alla produzione raccolta, sono calate anche le rese: nel 2016 si arrivò a 3,6 tonnellate per ettaro, nel 2022 invece la resa media per ettaro è stata di 2,2 tonnellate. Milioni di euro in fumo, redditività che decresce in modo inversamente proporzionale ai costi di produzione saliti alle stelle. “Sono dati”, dichiara Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, “che porteremo all’attenzione del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, che interverrà al Durum Days 2023 in programma a Foggia il 17 maggio”.
7MILA AZIENDE IN PUGLIA. “In Puglia, attualmente, lo stato di sofferenza riguarda in modo diretto 6.899 aziende attive nella coltivazione dei cereali (escluso il riso)”, aggiunge Gennaro Sicolo: “sono 1113 nell’area metropolitana di Bari, 197 nella BAT, 85 nel Brindisino, 241 in provincia di Lecce, 313 nel Tarantino, e ben 4.950 in provincia di Foggia, vero e proprio granaio d’Italia, dove viene prodotta la maggior parte del prezioso cereale che indora il Tavoliere, la più grande pianura del Mezzogiorno d’Italia”. Ai dati evidenziati da Sicolo, si aggiungono quelli messi in evidenza da Angelo Miano, presidente provinciale di CIA Capitanata: “Per comprendere la misura del vero e proprio tracollo subito dalle quotazioni del grano duro, negli ultimi 11 mesi, basta il confronto tra due dati: il 29 giugno 2022, alla Borsa Merci di Foggia, il biologico era quotato 595 euro/tonnellata e il fino toccava quota 580; il 3 maggio, le rispettive quotazioni sono state 375 e 350 euro/tonnellata”. “Stessa situazione rilevata alla Borsa Merci di Bari”, fa presente Giuseppe De Noia, presidente provinciale di CIA Levante (Bari-BAT), “che rileva le quotazioni del grano per una zona molto ampia, che va dall’area metropolitana barese alla BAT e comprende anche la Basilicata. La cerealicoltura è uno degli assi portanti del made in Italy ed è uno dei perni del settore primario di tutto il Mezzogiorno d’Italia”.
“NON AVERE GRILLI PER LA...PASTA”. “La petizione lanciata da CIA (https://chng.it/zVC8sWyT75) sta riportando l’attenzione su uno dei pilastri della sovranità alimentare italiana e del made in Italy”, spiega ancora Sicolo. “Si parla tanto di farina di insetti, molti dicono sia quello il futuro, noi invece crediamo che la storia, il presente e l’avvenire del nostro Paese non possano prescindere da nuove forme di tutela dei produttori cerealicoli italiani, a garanzia di una filiera tracciata, con standard certi di sicurezza alimentare e qualità, per assicurare da un lato una equa distribuzione del valore e dei prezzi dal campo al pastificio fino al supermercato, dall’altro la certezza dei consumatori di pasta italiana che ciò con cui alimentano se stessi e i propri figli sia realmente pasta italiana, buona e salubre. Oggi non è così: viene impiegato sempre più grano estero, pasta e pane costano sempre di più, ai produttori italiani viene riconosciuto sempre meno”.
L’UCRAINA, LA POLONIA E GLI ALTRI. “La Polonia è un paese amico dell’Ucraina, come l’Italia, questo non ha impedito al governo polacco di considerare misure che limitino l’enorme afflusso di grano ucraino, fattore di un disequilibrio estremamente dannoso per produttori polacchi, come per i produttori italiani. Occorre che l’Italia, in accordo con l’Ue, trovi una soluzione di questo tipo. In più, serve attivare il sistema e i meccanismi di Granaio Italia. L’avvio del nuovo sistema prevede azioni di contrasto, e naturalmente le relative sanzioni, verso fenomeni speculativi. Tutto questo anche a maggiore tutela per i consumatori, poiché il monitoraggio più stringente sulle operazioni di carico e scarico dei cereali, anche di quelli importati, aumenta la sicurezza alimentare. “Il tracciamento interno è fondamentale: non possiamo permettere che la sicurezza alimentare sia messa in secondo piano rispetto a chi vuole spingere valore e qualità verso il basso pur di incrementare i propri profitti a danno dei cerealicoltori e dei consumatori”.

Ufficio Stampa Cia Puglia

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vicoPubblicato il bando, scadenza per la presentazione delle domande fissata al 5 giugno 2023

VICO DEL GARGANO Chi vuole avviare nuove attività economiche commerciali, artigianali e agricole, attraverso un’unità ubicata nell’area di valorizzazione commerciale di Vico del Gargano, potrà fruire di un contributo a fondo perduto pari a 7.674 euro.
È questo l’oggetto del bando appena pubblicato dal Comune di Vico del Gargano, consultabile sul sito ufficiale dell’Amministrazione comunale al seguente link: https://comune.vicodelgargano.fg.it/wordpress/2023/05/rende-noto-30/.
La dotazione finanziaria del Bando ammonta, complessivamente, a 75mila euro. Le domande per la presentazione della richiesta di finanziamento dovranno essere compilate e inviate, entro le ore 00.00 del 5 giugno 2023, esclusivamente attraverso piattaforma telematica al seguente link: https://servizionline.hypersic.net/cmsvicodelgargano/servizionline.aspx, all’interno della sezione “PRATICHE”, e dovranno riportare l’identificativo della marca da bollo da 16 euro.
“Le imprese che riceveranno il contributo”, ha spiegato il sindaco Michele Sementino, “si impegneranno ad avviare la nuova attività economica entro 6 mesi dall’erogazione del finanziamento da parte del Comune di Vico del Gargano e a mantenere tale attività per almeno 5 anni. Il finanziamento a fondo perduto ha l’obiettivo di favorire e incentivare la nascita di nuove attività con un duplice scopo: da una parte, sostenere iniziative per lo sviluppo e la creazione di opportunità di lavoro e di reddito; dall’altra, la rivitalizzazione delle aree urbane individuate come zone in cui dovranno sorgere le nuove imprese. Si tratta del secondo bando di questo tipo effettuato negli ultimi mesi dal Comune di Vico del Gargano. Anche con quello precedente, abbiamo incentivato la nascita di nuove imprese. “È un Bando che dà continuità a quanto fatto in ogni differente settore - dalle politiche socio-sanitarie a quelle culturali, dal turismo alla difesa del territorio, senza dimenticare infrastrutture, ambiente e ogni altro ambito amministrativo – per creare le migliori condizioni necessarie allo sviluppo di Vico del Gargano”.
“Dopo i due anni più pesanti e drammatici della pandemia, assieme ai provvedimenti e alle azioni intraprese negli scorsi mesi, questo Bando fornisce una possibilità ulteriore per rivitalizzare e rafforzare il tessuto economico-imprenditoriale del nostro paese”, ha concluso il sindaco Michele Sementino.

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ConservatorioFoggiaDopo il successo ottenuto con la prima edizione della rassegna editoriale in forma di conversazione a più voci organizzata dalle due Istituzioni culturali cittadine, si riparte l’8 maggio 2023, alle ore 16:30 presso l’Auditorium della Biblioteca La Magna Capitana.

Quest’anno, infatti, si uniscono, ai tradizionali partner progettuali, anche la Biblioteca La Magna Capitana, nonché UniTre e Ubik.
L'obiettivo, anche di questa nuova edizione, è di presentare rilevanti novità editoriali di ambito musicale, storico-musicale e letterario in un dialogo a più voci finalizzato alla promozione della lettura e dell’ascolto della musica classica.
Dopo la prima edizione dedicata a “Il melodramma italiano”, il gruppo di coordinamento scientifico del progetto (prof.ri Silvia Mei e Francesco Saverio Minervini del Dipartimento di Studi Umanistici unitamente ai prof.ri Agostino Ruscillo e Francesco Mastromatteo del Conservatorio) ha individuato ne “Classico è moderno” il tema portante della nuova edizione.
Gli appuntamenti si svolgeranno in varie sedi sia dell’Università (Aula Magna “G.Cipriani”) sia del Conservatorio (Auditorium del Conservatorio di Foggia e di Rodi Garganico) nonché alla Biblioteca “La Magna Capitana” e all’Università TRE di Sannicandro Garganico nello sforzo di un sempre più ampio coinvolgimento delle istituzioni formative e culturali cittadine.
Al doppio appuntamento (Foggia/Rodi) per ogni singolo testo parteciperanno, oltre all'autore, un musicologo individuato dal Conservatorio e un docente universitario individuato dal Dipartimento di Studi umanistici. I testi prescelti diventeranno protagonisti di un dialogo tra analisi musicologica e sapere umanistico: gli autori delle monografie selezionate vedranno i loro testi oggetto di “contrappunti” di visioni, tra musicisti, docenti del Conservatorio “Giordano”, e docenti dell’Università di Foggia. Per ogni singolo evento è previsto anche un breve momento musicale a cura di musicisti e di studenti iscritti al Conservatorio e all'Università nel quadro del regolamento recentemente approvato della doppia carriera studenti/musicisti.
Considerata la portata formativa della rassegna editoriale, nel quadro delle competenze chiave per l'apprendimento permanente di cui alla Raccomandazione del Consiglio dell'Unione Europea del 22.05.2018, il Conservatorio e l’Università attribuiranno due CFU agli studenti che parteciperanno almeno all’80% degli incontri e avranno elaborato un saggio critico di almeno 10 cartelle su uno dei cinque saggi, a scelta dello studente, entro 15 giorni dall’ultimo incontro.

Area Comunicazione - Ufficio stampa
Università di Foggia

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LoMuzio

Foggia, 5 maggio 2023. Prestigioso incarico per il Rettore eletto, prof. Lorenzo Lo Muzio, nominato nei giorni scorsi componente del Comitato Scientifico Nazionale della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – LILT.
LILT nasce nel 1922 come Federazione Italiana per la Lotta contro il Cancro, prima tra le associazioni ad attivarsi nella lotta contro i tumori. Cento anni fa, grazie al lavoro di illuminati medici chirurghi fondatori, LILT ha perseguito lo scopo di colmare la totale assenza di comunicazione sul cancro. Nel tempo lo statuto dell'organizzazione si è evoluto, LILT viene riconosciuto Ente pubblico non economico. La sua attività viene svolta sotto la vigilanza del Ministero della Sanità e in collaborazione con Regioni (LILT è presente in tutte le 20 regioni italiane), Province e Comuni.
“Sono molto onorato di questo incarico, - ha commentato il prof. Lo Muzio - ho sempre ammirato il lavoro straordinario svolto da LILT nella lotta contro i tumori con tutti i mezzi possibili sia nell’ambito educativo attraverso la diffusione della cultura preventiva che è fondamentale per ridurre l’incidenza delle malattie, sia nella sua funzione sanitaria con un’ampia attività diagnostica. Ringrazio il Presidente, il prof. Francesco Schittulli, e il Consiglio Direttivo Nazionale LILT per la fiducia accordatami, confermando il massimo impegno nel dare il mio personale contributo alla mission dell’Ente.”
La nomina del prof. Lo Muzio a componente del Comitato Scientifico Nazionale della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – LILT si aggiunge ad altri prestigiosi ruoli ricoperti a livello nazionale e internazionale. Il prof. Lo Muzio è, infatti, Direttore del Consorzio Interuniversitario Nazionale per a Bio-Oncologia, Componente dell’International Institute of Anticancer Research (Greece), Componente del Comitato Scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità.

Area Comunicazione - Ufficio stampa
Università di Foggia

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manfredoniaDichiarazione di Paolo Campo, presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale

La Regione boccia, nuovamente e con forza, il progetto Energas e convince il Governo ad approfondire le criticità di un progetto incompatibile con i programmi di sviluppo di Manfredonia e con la volontà dei manfredoniani.
La decisione di rinviare il fascicolo all’attenzione del ministro Pichetto Fratin ci fa tirare un sospiro di sollievo, ma non deve indurci a semplicistici entusiasmi.
La battaglia contro il deposito di GPL deve continuare, avendo ancor più consapevolezza del pieno sostegno della Regione Puglia, ieri rappresentata a Palazzo Chigi dal vice presidente Raffaele Piemontese.
I manfredoniani hanno deciso, con il referendum del 2016, di orientare il proprio futuro verso approdi diversi da quelli che sono altamente rischiosi per la sicurezza e la salute delle persone e dell’ambiente. Una visione che non contempla il transito e lo stoccaggio di enormi quantità di carburante fossile nei nostri porti, le nostre strade, i nostri binari e le nostre coste.

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