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Spettacolo, cinema, arte e cultura

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celleLa casetta di Babbo Natale, le luminarie con renne e slitta, l’accensione del grande albero della Comunità
Hanno collaborato tutti: percettori del reddito di cittadinanza, operatrici dello Sportello Linguistico, famiglie
Luci “eco-bolletta sostenibili” a consumo limitato e con un timer che li spegnerà dopo la mezzanotte

CELLE DI SAN VITO Il Natale più luminoso nel paese più piccolo della Puglia: sono stati inaugurati ieri, domenica 4 dicembre, il grande albero addobbato davanti alla sede municipale di Celle di San Vito, le luminarie lungo le vie del paese e, novità di quest’anno, la casetta di Babbo Natale. Celle di San Vito si presenta come un piccolo-grande ‘presepe’ natalizio, con le luci e i colori che s’intravedono già avvicinandosi alla rotonda altura su cui sorge il borgo. La casetta di Babbo Natale è stata arredata dalle operatrici dello Sportello Linguistico di Celle di San Vito e da alcune volontarie, mentre quasi tutto il materiale che compone l’arredamento è stato donato dai cittadini. E’ composta da una stanza principale, dove sono presenti Santa Claus e un albero natalizio di circa due metri, e da un ‘angolo incantato’ dove bambini e adulti potranno scrivere e consegnare la propria lettera dei desideri, con la relativa cassetta della posta dove imbucarla. In un altro spazio sono presenti tre alberi: l’albero del passato è addobbato con mandarini, noci e cioccolatini come si faceva un tempo a Celle di San Vito; l’albero del presente, dove sono appesi i propri desideri e i buoni propositi; l’albero del futuro, tutto bianco con palline blu. Completano gli addobbi della casetta due grandi schiaccianoci. Le luminarie sono dislocate nelle vie di tutto il centro abitato. Spiccano quelle della natività con l’angelo, situate all’ingresso del paese, la stella polare, e le cinque renne che trainano una slitta. Particolarmente suggestivo, inoltre, è il vicolo del bacio, composto da un cuore e da un tappeto rosso. Le ghirlande sparse lungo le vie del borgo sono state montate dai percettori del reddito di cittadinanza. Si alle luminarie, dunque, ma saranno “eco e bolletta-sostenibili”. A spiegarlo è la sindaca Palma Maria Giannini. “In questo periodo di crisi energetica e caro bollette, anche a Celle di San Vito abbiamo discusso sull’opportunità di addobbare e illuminare il paese a festa. Alla fine, abbiamo deciso di non rinunciare alle luminarie ma, allo stesso tempo, di adottare misure di contenimento dei costi energetici utilizzando luci a basso consumo energetico e un timer che spegnerà le luminarie dopo la mezzanotte”, ha dichiarato la sindaca Palma Maria Giannini. “Da una parte dovevamo rispettare il momento economico con i rincari che hanno messo in ginocchio moltissimi italiani, ma dall’altra, dopo il periodo più difficile della pandemia e con una guerra ancora in corso, abbiamo il dovere di regalare ai cittadini un periodo in cui si possa condividere la gioia e il calore creato dall’atmosfera natalizia che, come sempre, caratterizza un momento di speranza e di rinascita”. In prossimità del natale, l’amministrazione comunale provvederà alla consegna dei panettoni a tutte le famiglie del borgo cellese. In occasione dell’accensione dell’albero e delle luminarie e dell’apertura della casetta di Babbo Natale, la Comunità cellese si è ritrovata per un momento di festa con la degustazione di pizze fritte e tipicità del periodo natalizio. “Invitiamo tutti a godersi una passeggiata fra le nostre luminarie, il paese illuminato a festa è sempre una forte emozione, sia per i grandi sia per i più piccoli”, ha concluso la sindaca.

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GensCapitanatae LogoNasce Gens Capitanatae, un’Associazione Storico Culturale che si propone il fine di ricostruire e studiare la cultura della storia medievale attraverso la disciplina della ricostruzione o rievocazione storica.
Attraverso lo studio di usi e costumi dell’epoca e la sperimentazione pratica l'Associazione si prefigge di riprodurre e ricostruire la vita quotidiana nella Capitanata medievale, in particolar modo quella del XIII secolo durante il periodo di dominazione degli Svevi.
L’Associazione non ha finalità di lucro ed ha carattere puramente culturale. Infatti, nasce allo scopo di riunire gli appassionati della cultura medievale del nostro territorio, ma anche di tutto il Mezzogiorno d’Italia. Gens Capitanatae si propone anche di promuovere, organizzare e partecipare ad eventi di rievocazione e ricostruzione storica, convegni, mostre e incontri, coinvolgendo istituzioni, scuole o altri sodalizi.
L’Associazione, presieduta dal Dott. Alessandro De Troia e con sede a Lucera (FG), ha in definitiva lo scopo di promuovere la valorizzazione e la tutela del patrimonio culturale, archeologico e monumentale della città di Lucera, in cui ha sede, e della Capitanata.
«La ricostruzione o rievocazione storica, a seconda delle sfumature che se ne danno, è ormai una riconosciuta attività che con il suo fine divulgativo avvicina il grande pubblico alla Storia. Toccare con mano un abito, indossare un usbergo oppure assaggiare una ricetta del passato, coinvolgono e proiettano il fruitore in quel particolare momento storico. La Storia delle nostre terre, specialmente quella duecentesca, necessita di un'ampia azione di riscoperta e diffusione – osserva De Troia - sia perché eccezionale ed entusiasmante, sia perché contribuisce a creare quell'amore e quello spirito di tutela del patrimonio culturale e archeologico di cui noi "abitanti della Capitanata" dobbiamo sentirci tutori e custodi. Tra i nostri obiettivi c’è anche quello di collaborare con le tante realtà già presenti sul territorio certi che la cooperazione sia fondamentale a rendere stabile e costante nel tempo quel circuito positivo che in altre parti d’Italia genera anche ricchezza economica».
Il logo dell'Associazione si ispira al "Quaternus excadenciarum Capitinate", l'unico registro superstite della cancelleria federiciana (1249-50), il quale fa parte delle tante fonti che costituiscono il fondamento di una corretta ricostruzione storica.
I membri fondatori sono Alessandro De Troia, Serena Checchia, Gianluca De Biase, Alfonsina Casoli, Emma Vitale ed Alessio Pittari.
Il primo evento a cui l’Associazione parteciperà si terrà a Bologna, nell’ambito della Festa Internazionale della Storia organizzata dall’Ateneo bolognese, sabato 3 Dicembre alle ore 17:00 in Via San Domenico 1. La conferenza intitolata “Sepolti nel mito – Re Enzo, Federico II e i tesori delle loro sepolture” celebra il 750° anniversario della morte di Enzo, figlio naturale dell’Imperatore e Re di Sicilia Federico II di Svevia, ed è il prosieguo di un evento gemello già tenutosi a Lucera a giugno di quest’anno. A corredo dell’iniziativa verranno mostrate fedeli ricostruzioni di abiti e oggetti duecenteschi frutto di minuziose ricerche dell’Associazione. L’organizzazione della conferenza è a cura di Reenactment Advisor by Federico Marangoni in collaborazione con il Circolo Culturale San Tommaso d’Aquino, AICS Emilia Romagna, l’Associazione Gens Capitanatae e con il contributo della Regione Emilia Romagna.
È già possibile aderire a Gens Capitanatae. Si poossono chiedere informazioni all’indirizzo email info@genscapitanatae.it, sui canali social o attraverso un apposito modulo di adesione sul sito web associativo.

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libri

Lo comunicano l’assessore alla cultura Anna Maria Torelli con Carla Antonacci e l’assessore ai servizi sociali Agata Soccio. “ Abbiamo inteso realizzare un accordo con la B.I.I. Onlus di Treviso per realizzare all’interno dei locali del Palazzo della Cultura una Biblioteca Specifica per Ipovedenti”.
Partendo dalla consapevolezza che il libro ha una valenza fondamentale per la crescita spirituale della persona e che la lettura è e deve essere un piacere che permette l’accesso all’istruzione, all’informazione e alla cultura, l’Amministrazione Comunale ha inteso fare valere tale diritto per tutti.
Il Sindaco di Apricena, Ing. Antonio Potenza ha accolto tale iniziativa: “Sappiamo che per molti anziani, affetti da disturbi della vista legati all’età e per alcuni giovani con minorazioni visive, spesso, il piacere della lettura diventa una vera e propria utopia. Prestissimo, invece, tutti loro potranno leggere in completa autonomia, grazie ai libri a grandi caratteri messi a disposizione gratuitamente nella biblioteca.
“A tale fine-aggiungono gli amministratori- programmeremo anche una serie di laboratori per promuovere questo importante progetto”.

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vicoDal 4 dicembre con “La via dei Presepi”, mercatini, pettolate, concerti, teatro e tante iniziative
In Villa Comunale la pista per il pattinaggio su ghiaccio, la ruota panoramica e i mega gonfiabili

VICO DEL GARGANO L’incanto e l’arte de “La via dei Presepi”, i sapori della “Pettolata” e i gusti degli altri appuntamenti enogastronomici, le luci e la bellezza dei mercatini, la pista di pattinaggio su ghiaccio e, ancora, musica, teatro, solidarietà, tradizione e la novità assoluta del primo “Paposcia Winter Fest”: è ufficiale il calendario di eventi natalizi organizzato dal Comune di Vico del Gargano in collaborazione con Pro Loco, Confraternite, CNA, associazione Pervinca, Nuovi orizzonti, Teatro k2 e Auser Nuova vita.
Da domenica 4 dicembre 2022, fino a domenica 8 gennaio 2023, Vico del Gargano si trasformerà nel ‘paese del Natale’ con oltre 40 appuntamenti tra musica, cultura, arte, teatro e sapori.
Il programma degli eventi natalizi esordirà domenica 4 dicembre con l’apertura, alle ore 17, de La via dei Presepi: nel centro storico, sarà possibile ammirare le rappresentazioni artistiche della Natività. La giornata inaugurale sarà accompagnata dalla musica della Banda Nardini e, alle 18.30, dall’accensione delle luminarie in piazza San Domenico. Alle 19.30, proprio in piazza San Domenico, sarà il momento della Christmas Absolute Band.
Martedì 6 dicembre, a cura della Confraternita SS. Sacramento, alle ore 18 in piazza Castello prenderanno il via la Festa di San Nicola e la Sagra d’Autunno. Giovedì 8 dicembre, oltre all’apertura de La Via dei Presepi alle ore 17, il programma prevede anche lo spettacolo della Baby Christmas in Anfiteatro. Nei giorni a seguire, saranno protagonisti l’inaugurazione dei mercatini, la prima Pettolata in piazza San Domenico e le melodie del Natale. Martedì 20 dicembre, in auditorium, “Suoni come doni”: concerto di auguri dell’Orchestra di Fiati della sede del Conservatorio. Giornata di spettacoli quella di mercoledì 21 dicembre, con Nina Theatre, Scuola dell’Infanzia San Francesco e Nuovi Orizzonti.
Sabato 24 dicembre, a cura di CNA, “Arriva Babbo Natale” con tante iniziative che si estenderanno da Piazza San Francesco a tutto il centro storico, dove si potrà continuare ad ammirare La Via dei Presepi e, dalle ore 18, a cura delle Confraternite, sarà di scena la spettacolare tradizione de “I bamb-nedd”.
PAPOSCIA WINTER FEST. Lunedì 26 dicembre, dalle ore 10 e fino alle ore 20, il Mercato coperto ospiterà la prima edizione del Paposcia Winter Fest, manifestazione interamente dedicata alla ‘paposcia’, uno dei prodotti identitari della tradizione enogastronomica vichese. Nella stessa giornata, oltre a La via dei Presepi, si potrà ammirare la Fiaccolata della Natività a cura delle Confraternite.
IL CONCERTO IN FORESTA. Dal 31 dicembre, in Villa Comunale saranno attive la pista per il pattinaggio su ghiaccio, la mini ruota panoramica e i mega gonfiabili per i bambini. Oltre al Concerto di Natale, che si terrà il 28 dicembre nella Chiesa Madre con “L’Ensemble Gargano” protagonista, particolarmente suggestivo si annuncia il concerto della formazione diretta dal Maestro Padula, giovedì 5 gennaio alle ore 11, nella Chiesetta della Foresta Umbra”. Venerdì 6 gennaio, dalle ore 17, tantissime iniziative per l’arrivo della Befana tra giochi, animazione e concerti

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fucacostelogoIniziative già dal 28 ottobre, ma il clou è la Notte dei falò e delle teste del Purgatorio di martedì 1 novembre
La ricorrenza di fuochi e zucche più grande e luminosa della Puglia: 250mila visitatori negli ultimi 10 anni
Dal 30 ottobre “Qui non è Halloween”: l’invasione delle zucche intagliate in ogni angolo del paese

ORSARA DI PUGLIA Ora è ufficiale. Dopo due anni di stop a causa della pandemia, martedì 1 novembre a Orsara di Puglia torna la notte dei “Fucacoste e cocce priatorje” (Falò e teste del Purgatorio), la più grande e luminosa ricorrenza dei fuochi e delle zucche di tutta la Puglia, capace nelle ultime 10 edizioni di portare in paese circa 250mila persone. Reso pubblico anche il programma, che propone iniziative già da venerdì 28 ottobre.
MARTEDI’ 1 NOVEMBRE 2022. La giornata dei Fucacoste, martedì 1 novembre, comincerà alle 10.30 con la visita guidata al borgo che prenderà il via dall’Info Point di via Mentana 1. Sono due le grandi iniziative dedicate ai bambini, entrambe in Piazza Mazzini (dalle 10.30 alle 12.30 e poi dalle 15 alle 17): il laboratorio de “La macchina del tempo” e la “Caccia alla zucca” (info e prenotazioni: 347.2355349 e 327.0122668). Alle ore 11, nella Chiesa San Nicola, la benedizione delle luci per le zucche. Alle 15.30, la visita guidata all’Abazia Sancti Angeli e alla splendida Grotta di San Michele. Alle ore 18, le zucche intagliate realizzate nei laboratori saranno esposte davanti alla Fontana dell’Angelo per il consueto concorso. Mezz’ora più tardi, in Piazza Municipio e in Corso della Vittoria si accenderanno luci e geometrie del video mapping sulla ricorrenza. L’accensione dei falò, come sempre, prenderà il via alle 19. Da quel momento, e fino a notte fonda, vie e piazze saranno attraversate dagli spettacoli itineranti degli artisti di strada e dei gruppi musicali Tarantula Garganica e Cantori di Monte Sant’Angelo. Alle 21.30, lo spettacolo musicale in Largo San Michele. Alle 23.25 avrà luogo la processione della Congrega dei morti. Dal 30 ottobre, gli orsaresi parteciperanno al concorso intitolato “Qui non è Halloween”: vincerà chi riuscirà ad allestire il migliore addobbo esterno alla propria abitazione, utilizzando in modo colorato e creativo le zucche intagliate.
I LABORATORI DELLE ZUCCHE. I laboratori in cui i bambini potranno essere guidati nell’intagliare le zucche si terranno lunedì 31 ottobre e martedì 1 novembre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 in Piazza Mazzini. E’ consigliabile prenotare al 347.2355349 (Raffaella) e al 327.0122668 (Antonella).
COSA SONO I FUCACOSTE. La notte tra l’1 e il 2 novembre, a Orsara di Puglia in provincia di Foggia, è il momento dei “Fucacoste e cocce priatorje” (Falò e teste del Purgatorio). In ogni via, piazza e slargo del paese c’è un falò che arde, scintille che ascendono al cielo. Una festa antica, caratterizzata dal fuoco e dalle zucche, che coinvolge l’intera comunità. Molti confondono questa festa con di Halloween: niente di più sbagliato. Nonostante gli innegabili punti di contatto (soprattutto le zucche), la festa orsarese è diversa nei significati, nello spirito ed anche per il momento in cui si celebra: non la notte del 31 ottobre, ma il 1° novembre. Nei giorni precedenti, Orsara vibra al ritmo di una crescente frenesia. Bisogna preparare le “cocce priatorije”, le zucche intagliate; accatastare il legname e i rami di ginestra per i falò. E bisogna preparare le pietanze e i dolci tipici che saranno consumati nella notte del 1° novembre, quando in ogni stradina del borgo si terrà un banchetto in onore dei defunti e in tutto il paese saranno esposte le centinaia di zucche lavorate in modo creativo e illuminate.
Alle ore 19, i rintocchi della campana di San Nicola di Bari danno il via all’accensione dei fuochi: più di 100 falò cominciano contemporaneamente a crepitare tra fiamme e scintille. Alle 23, il paese è attraversato dagli incappucciati per la processione della Confraternita delle Anime del Purgatorio. Una sorta di anticipazione della processione delle anime che, nella credenza popolare, avrà luogo dopo la mezzanotte. Elemento caratterizzante dei fuochi è la ginestra, un arbusto che, in fiamme, si volatilizza facilmente, in uno sciame di scintille ascendenti che legano cielo e terra. La zucca incisa e illuminata, posta sulla finestra o davanti alla porta, sarebbe appunto il segno che consente all’anima errante di individuare la propria abitazione di quando era vivo. Altro elemento interessante è la compartecipazione al fuoco: chi non ne fa uno proprio, partecipa al rito mediante l’apporto di qualche fascina o di alcuni tronchi a quello del vicino.
Niente streghe, dunque, niente maschere e figure grottesche, ma un rito corale di comunione tra due mondi mai del tutto separati tra loro.

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